Maggio-dicembre 2021, obiettivo 9 milioni di pernottamenti - QdS

Maggio-dicembre 2021, obiettivo 9 milioni di pernottamenti

Maggio-dicembre 2021, obiettivo 9 milioni di pernottamenti

giovedì 25 Marzo 2021

Un obiettivo raggiungibile, secondo Studi e ricerche per il Mezzogiorno, partendo dalla promozione dei viaggi interni

Il turismo rappresenta per la Sicilia, e per l’Italia in generale, una risorsa imprescindibile senza cui risulterebbe praticamente impossibile riportare in positivo i bilanci messi a dura prova dalla pandemia. Basti pensare che, secondo l’ultimo rapporto Enit (Agenzia nazionale italiana del turismo) sui dati pre-pandemia del 2019, il settore pesa circa il 13% del prodotto interno lordo: una vera e propria miniera d’oro.

L’Istat certifica che nel 2019 il turismo in Italia ha fatto registrare 130,2 milioni di arrivi e 434,7 milioni di presenze negli esercizi ricettivi, con un aumento di 42 milioni rispetto al 2015. L’impatto diretto del turismo in Italia è pari a circa il 5,5% del Pil e il 6,5% dell’occupazione. È solo grazie al contributo indiretto e all’indotto che si arriva ad avere come incidenza del turismo nel Pil il citato 13%.

Il Prodotto interno lordo 2019 ai prezzi di mercato certificato dall’Istat in Italia è stato di 1.789,7 miliardi di euro; ne consegue che 232.661 milioni è il 13% del Pil italiano e dividendolo per le presenze (pernottamenti) nazionali otteniamo 535 euro di Pil turistico generato da ciascun pernottamento. Lo stesso calcolo si può applicare con l’altra percentuale e ne conseguono 98.433 milioni, pari al 5,5% del Pil italiano. Effettuando la medesima divisione con i pernottamenti otteniamo 226 euro per presenza.

A questo punto, considerato che in Sicilia si può contare su circa 15 milioni di pernottamenti annui in periodi “normali” (come il 2019), possiamo dire che ci sono più o meno 8 miliardi in ballo, considerando il conto con 535 euro per pernottamento, e circa la metà (3,3 miliardi) prendendo in considerazione i 226 euro.

Un calcolo che ha un riscontro nell’ultimo report di Srm (Studi e ricerche per il Mezzogiorno) che, addirittura, calcola nel 2019 un giro d’affari per la spesa turistica pari a 10,5 miliardi in Sicilia e dunque superiore alla stima di 8 miliardi appena citata. Osserviamo da vicino i dettagli della ricerca: ipotizzando una ripresa della domanda turistica che prende forza verso la metà del II trimestre, con la domanda domestica in accelerazione da inizio III trimestre (periodo estivo), la domanda continentale alla fine del III e quella intercontinentale a fine anno, le stime calcolano per l’anno in corso 9,4 milioni di pernottamenti in Sicilia, pari al 62,5% del potenziale espresso nel 2019 (15,1 milioni di pernottamenti).

La spesa turistica, secondo Srm, nel 2019 in Sicilia è stata di 10,5 miliardi di euro, poco meno di 4 miliardi nel 2020 e potrebbe arrivare a 6 miliardi nel 2021 se il mercato seguirà il trend ipotizzato e quindi registrando un recupero sul 2019 del 57,5%.

Un’ulteriore conferma dei dati fin qui snocciolati arriva da Nico Torrisi, presidente Federalberghi Sicilia (vedi l’intervista completa in basso): “Gli scenari di previsione sono tutti più o meno concordi e ci dicono che nel corso del 2021 potremmo recuperare dai 7 agli 11 milioni di turisti: cioè una percentuale che sta tra il 47 e il 75% rispetto a quanto fatto nel 2019, ultimo anno pre-pandemia”.

Insomma, i calcoli appena fatti ci consentono di affermare con sufficiente serenità che l’estate 2021 sarà un importantissimo trampolino di lancio per la ripresa economica dell’Isola e non è possibile presentarsi impreparati a questo appuntamento. In tal senso, giocherà un ruolo cruciale il turismo interno.

Sempre secondo Srm, la chiave di volta sembra essere “ampliare i target di clientela guardando al turismo di prossimità”: oltre il 55% dei turisti italiani in Sicilia proviene da regioni vicine del Sud con oltre il 40% dalla Sicilia stessa. Dati e prospettive confermate dalle parole di Salvatore Bartolotta, coordinatore regionale del Club “I borghi più belli d’Italia” (vedi intervista in basso).

Grande attenzione, sempre secondo il rapporto, è rivolta anche al turismo sostenibile: secondo un’indagine Coldiretti, nell’estate 2020 due italiani su tre (66%) hanno visitato piccoli borghi alla scoperta di prodotti e tradizioni meno conosciuti ma anche per sfuggire al rischio del sovraffollamento nelle spiagge e nelle località turistiche più battute.

È importante, quindi, guardare ai nuovi trend, programmare con dovizia di particolari e mettere in vetrina delle proposte per i tanti siciliani che quest’anno potrebbero decidere di riscoprire i tesori dell’Isola.

Nico Torrisi

Obiettivi e prospettive nell’intervista a Nico Torrisi, presidente di Federalberghi Sicilia

Green pass e pacchetti pensati ad hoc per poter viaggiare in tutta sicurezza. Cresce l’interesse dei Paesi in cui le vaccinazioni procedono a pieno ritmo

Per comprendere anche le prospettive degli operatori del settore abbiamo interpellato Nico Torrisi, presidente Federalberghi Sicilia, il quale ha tracciato un quadro sulle aspettative per i prossimi mesi e soprattutto per l’estate 2021.

Cosa può e deve aspettarsi la Sicilia in termini di flussi turistici estivi?
“I segnali per l’estate 2021 sono al momento meno negativi di quanto ci aspettassimo, sempre compatibilmente con la drammatica situazione, dovuta alla pandemia, che purtroppo ben conosciamo: c’è molto interesse da parte del turismo domestico, ma arrivano segnali anche da parte di americani e inglesi, cittadini quindi di Paesi nei quali la campagna vaccinale sta funzionando bene, che sono molto desiderosi di riprendere a viaggiare e verso i quali la Sicilia esercita storicamente una grande attrazione. Ovviamente, bisognerà vedere cosa succederà a livelli di restrizioni dei vari Stati, ma se si riuscisse a fare squadra mettendo in piedi un sistema di green pass, pacchetti ad hoc e corridoi turistici Covid-free, oltre ovviamente ad accelerare la campagna di vaccinazione di massa potremmo essere minimamente ottimisti: anche perché la Sicilia e le sue isole minori sono territori dove la pandemia ha sicuramente avuto un impatto minore rispetto ad altre regioni ad attrazione turistica, e questo potrebbe aiutare la ripartenza”.

In termini numerici, che obiettivi si potrebbero raggiungere?
“Gli scenari di previsione sono tutti più o meno concordi e ci dicono che nel corso del 2021 potremmo recuperare dai sette agli undici milioni di turisti, cioè una percentuale che sta tra il 47 e il 75% rispetto a quanto fatto nel 2019, ultimo anno pre-pandemia. Questi segnali però si scontrano purtroppo con una realtà fatta di molti alberghi che non riusciranno a riaprire e molti che hanno chiuso i battenti già da tempo. Occorre una politica di deciso sostegno economico e sociale: senza interventi decisi si rischia un’ecatombe di strutture alberghiere”.

Salvatore-Bartolotta

Le parole di Salvatore Bartolotta (“I borghi più belli d’Italia”)

Una grande occasione per i borghi dell’Isola. Un’opportunità per valorizzarne i tesori nascosti

Puntando sul turismo di prossimità, sarà possibile scoprire i tanti tesori nascosti nel cuore della Sicilia. Salvatore Bartolotta, coordinatore regionale del Club “I borghi più belli d’Italia”, da noi intervistato ha fatto il punto sulla situazione dei borghi siciliani e sul turismo di prossimità.

Il 2021 può essere un anno boom per il turismo nei borghi?
“Stiamo lavorando alla programmazione estiva, anche se dipendiamo dalla situazione pandemica mondiale e nazionale dei prossimi mesi e non possiamo prevedere gli esiti. Stiamo programmando aspetti molto importanti sperando di vederne i frutti già in estate. Ci aspettiamo dei flussi turistici consistenti anche perché la pandemia ha modificato le linee strategiche del turismo internazionale: si parla di turismo di prossimità, turismo dei borghi, esperienziale, naturalistico e dei sentieri”.

Quali risorse avranno a disposizione i borghi per la programmazione?
“Dal punto di vista economico la Regione ha riconfermato una premialità per la promozione e lo sviluppo turistico dei borghi. Si parla di circa 1,3 milioni di euro: 300 mila euro da destinare ai quattro borghi siciliani che hanno ottenuto il titolo di ‘Borgo dei borghi’ (Gangi, Montalbano Elicona, Sambuca e Petralia Soprana) e un milione da dividere tra tutti i 21 borghi più belli d’Italia presenti in Sicilia. La Regione dà questa premialità ai borghi da tre anni e anche quest’anno è stata confermata; la notizia è di questa settimana. Si tratta di un trasferimento di tali risorse che verrà effettuato in tempi brevi consentendo un impatto positivo sulla programmazione estiva. Si consideri che ci sono delle somme da spendere dell’anno precedente”.

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