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VIDEO | “Maggio In…Forma”, la lotta per la prevenzione del tumore al seno arriva alla Camera

Claudio Grillo
Claudio Grillo

Oggi, nella Sala conferenze della Camera dei deputati, si è svolto un importante convegno sul tema, sempre più urgente, dei tumori al seno, e sul ruolo fondamentale che riveste la prevenzione.
Presenti l’onorevole Simona Loizzo, presidente dell’intergruppo parlamentare “Nuove frontiere terapeutiche dei tumori alla mammella” e componente della XII commissione Affari sociali della Camera, la vicepresidente della “Fondazione Etica & Valori Marilù Tregua” e direttrice di Qds.it Raffaella Tregua, la presidente nazionale Andos Flori Degrassi, la presidente di Andos Catania e direttrice dell’U.O.C. di Chirurgia generale a indirizzo senologico multidisciplinare dell’ospedale Cannizzaro di Catania Francesca Catalano, la vicepresidente di Andos Catania e professoressa ordinaria dell’Università degli Studi di Catania Pina Travagliante, l’oncologo e volontario di Andos Catania Placido Amadio e la professoressa Patrizia Seminerio.

Nel corso della conferenza, moderata dalla giornalista Sarah Donzuso, è stata illustrata l’iniziativa “Maggio in… forma” che da dieci anni a Catania promuove la prevenzione delle donne tra 40 e 49 anni, attualmente non coperte dal servizio sanitario della Regione Siciliana.

  • Presentazione di _Maggio in...forma_ per la prevenzione del tumore al seno alla Camera
  • Maggio In...forma, presentazione alla Camera dei Deputati
  • Presentazione di Maggio In..forma contro il tumore al seno alla Camera dei Deputati
  • Camera dei Deputati, convegno sul cancro al seno
  • Prevenzione del tumore al seno, convegno alla Camera dei Deputati

Tumore al seno, onorevole Loizzo: “Serve cambiamento culturale”

Ha aperto i lavori l’onorevole Loizzo, sottolineando quanto sia ancora lungo il cammino da percorrere in tema di consapevolezza sull’importanza della prevenzione e ricordando il complesso percorso diagnostico-terapeutico che le pazienti devono affrontare. “Molto lavoro va fatto sulla prevenzione del tumore al seno – ha detto la deputata -. Innanzitutto, bisogna estendere lo screening: serve un investimento importante da parte del Fondo sanitario nazionale. In Italia, solo il 50% delle donne aderisce allo screening e c’è una disomogeneità notevole tra le varie regioni italiane. Questo dipende anche dalle modalità di reclutamento. Basta con le lettere via posta, bisogna reclutare le pazienti da remoto, attraverso chat WhatsApp ed e-mail”.

“Persiste un’ingiustizia tra le regioni: quelle che hanno più soldi possono investire nelle extra-Lea, le altre rimangono indietro – ha proseguito Loizzo -. Prendiamo ad esempio il percorso diagnostico-terapeutico: la mastectomia e la ricostruzione contestuale non sono garantite in tutto il territorio nazionale”.

La deputata ha poi evidenziato la scarsa rapidità di ricezione dei farmaci in Italia e ha chiuso con un invito a cambiare paradigma nell’approcciarsi alla patologia. “Per quanto riguarda la tempestività nella ricezione dei farmaci, l’Italia è solo al dodicesimo posto. L’arrivo dei farmaci salvavita deve essere tempestivo. Il tumore al seno è una malattia cronica, non si muore in un anno, ma si sopravvive. La qualità della vita delle sopravvissute deve essere la stessa delle donne sane. Bisogna sensibilizzare anche gli uomini, perché un altro problema è la tossicità affettiva da tumore al seno. Bisogna creare un nuovo modello culturale della malattia che sia di accettazione, anche più leggera, da parte delle pazienti e di chi sta loro vicino”.

I vantaggi della prevenzione

La presidente di Andos Catania, Francesca Catalano, è intervenuta in merito alle opportunità di risparmio che la prevenzione garantirebbe al Servizio sanitario nazionale. “Devo ringraziare Andos nazionale e Andos Catania, nella figura di Patrizia Seminerio, che ha voluto fortemente questo incontro perché crede nella prevenzione. Ahimè, nelle regioni del Sud e in Sicilia in particolare, quel 50% di adesione allo screening scende al 30%. In alcune province, per esempio Enna, la percentuale è un po’ più alta: forse nelle province più piccole si lavora meglio. Le città metropolitane, invece, hanno tante difficoltà. Nei nostri ambulatori vediamo sempre più casi di carcinomi alle mammelle in stato avanzato. Questo rappresenta un problema, oltre che dal punto di vista emozionale, anche da quello economico. Quanto spende lo Stato per curare una donna che è in una fase avanzata di malattia? Quanto potremmo risparmiare, invece, se invitassimo le donne, a tappeto, a fare prevenzione? Una cosa è scoprire un tumore avanzato, un’altra è scoprirlo quando ancora è di pochi millimetri. In quest’ultimi casi spesso e volentieri non c’è bisogno neanche di chemioterapia e possiamo offrire delle cure che consentono alla donna di continuare a lavorare”.

La presentazione di “Maggio In…forma” alla Camera

La diagnosi precoce, dunque, come strumento che può salvare la vita, ma serve appunto un cambiamento culturale. Lo ha ribadito, nel corso del suo intervento, la direttrice del QdS.it, Raffaella Tregua, partendo dal ricordo della sorella Marilù, scomparsa proprio a causa di un tumore al seno e a cui è dedicato l’omonima Fondazione Etica&Valori.

“È la seconda volta che la Fondazione Marilù Tregua è alla Camera dei deputati, oggi per ‘Maggio…in forma’, due anni fa per presentare una campagna contro la violenza sui minori. ‘Maggio…in forma’ nasce dal fatto che mia sorella Marilù aveva 38 anni quando si è ammalata. Abbiamo voluto fortemente lavorare insieme ad Andos affinché si cominciasse a cambiare mentalità e a pensare che anche a 38 anni si deve fare la prevenzione. Certo, 16 anni fa, quando si ammalò, neanche se ne parlava. Ma visto che la scienza ha dimostrato che l’età si è fortemente abbassata, è diventato obsoleto iniziare a controllarsi dai 50 anni in su: lo Stato, per tutelare i propri cittadini e le proprie cittadine, dovrebbe adattarsi ai dati scientifici”.

“Dal 2015 abbiamo offerto, grazie al supporto degli sponsor, circa 3.400 mammografie a donne di età compresa tra i 40 e i 49 anni, trovando ben 66 casi di cancro in giovani donne che sono stati affrontati, curati e superati. Ma non basta, occorre che la sensibilizzazione sia estesa a tutti i livelli con campagne di informazione costanti: la prevenzione deve diventare la normalità”. Tregua, infine, ha ricordato come, nell’ambito degli eventi per il decennale di ‘Maggio… in forma‘, è previsto un ulteriore appuntamento: “Concluderemo il 15 giugno con una bellissima camminata, Camminandos, che partirà proprio dal nostro murales, la cui frase è ‘La prevenzione fa fiorire la vita’. Allora, facciamo fiorire la vita, facendo prevenzione.”

L’importanza del post-diagnosi

In seguito, l’oncologo Placido Amadio ha fornito alcuni numeri sui casi di carcinoma mammario e ha evidenziato l’importanza dell’ingresso della prevenzione primaria all’interno delle scuole e delle università; la professoressa Pina Travagliante ha enfatizzato l’importanza del “post-diagnosi”, che viene alleviato dal ruolo della medicina narrativa; la professoressa Patrizia Seminerio ha letto una toccante testimonianza di una paziente, tratta dal libro “La porta socchiusa. Degenza e convergenza emotiva”. La conferenza si è conclusa con l’intervento della presidente nazionale Andos, Flori Degrassi, che ha ripercorso i passi più importanti della conferenza ringraziando calorosamente il comitato Andos di Catania.