Regione, “Maggioranza risicata ma il governo non è fermo” - QdS

Regione, “Maggioranza risicata ma il governo non è fermo”

Regione, “Maggioranza risicata ma il governo non è fermo”

martedì 25 Febbraio 2020

Tensioni dopo il vertice del centrodestra siciliano su amministrative. Alessandro Aricò (#Db) risponde alle critiche di Romano dopo il vertice

PALERMO – Alessandro Aricò, capogruppo all’Ars di #DiventeràBellissima, commenta le dichiarazioni rilasciate da Saverio Romano sul governo Musumeci e la sua maggioranza: “Il governo regionale guidato da Nello Musumeci non è ‘fermo al palo’ – ha detto – anzi ha già raggiunto risultati importanti attesi da anni”.

Aricò ammette peraltro la debolezza della maggioranza. “Nessuno nega, noi per primi, che all’Ars la coalizione di governo sia costretta letteralmente a fare i conti con una legge elettorale che determina una maggioranza appena risicata, tuttavia alcune riforme importanti sono state già approvate e per altre l’iter nelle relative Commissioni è definito o in fase avanzata. Inoltre la certificazione record sui Fondi Ue, la stabilizzazione di migliaia di precari di Regione, Enti Locali e Sanità, la riduzione per centinaia di milioni di euro dell’indebitamento, lo sblocco dei concorsi, l’approvazione della nuova rete ospedaliera regionale, il netto incremento della raccolta differenziata, l’aumento consistente delle procedure Urega e dei corsi di Formazione sono tutti chiari e inequivocabili dimostrazioni dell’efficacia dell’azione amministrativa del governo regionale guidato da Nello Musumeci”.

La replica giunge all’indomani delle dichiarazioni rilasciate da Saverio Romano di Cantiere popolare, che alza il velo sulle incomprensioni all’interno del centrodestra. “Il centrodestra in Sicilia ha cambiato fisionomia negli ultimi due anni – ha detto Romano – le elezioni Europee del 2019 ed i continui spostamenti del ceto politico, unitamente all’inesistente dialettica all’interno della coalizione, hanno determinato uno stato di fibrillazione che più volte si è manifestato, soprattutto nel Parlamento regionale, condizionando e rallentando provvedimenti urgenti e necessari. Ne è riprova – prosegue Romano – l’esercizio provvisorio e le tante riforme promesse ai siciliani ma ferme al palo. Ho chiesto, in un incontro di giorni fa, al Presidente Musumeci, di farsi carico di un incontro con i soggetti politici della coalizione che lo ha eletto per affrontare insieme i temi più rilevanti dell’agenda politica siciliana. Mi ha promesso che prenderà l’iniziativa come Presidente della Regione e riferimento di sintesi della coalizione”. Il Cantiere popolare non vuole rimanere in disparte nella coalizione di centrodestra, lasciando la leadership ad altri partiti. Il Cantiere Popolare ha già fissato, per il prossimo 7 marzo a Palermo, un’assemblea regionale degli amministratori locali. In quella sede decideremo, con chi vive il territorio, le scelte migliori per la nostra formazione di Centro”.

Il riferimento è a Forza Italia in particolare al presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè. Anche nel partito di Berlusconi in Sicilia gli animi non sembrano tranquilli così come dentro la Lega. Il centrodestra spera di ritrovare nei prossimi giorni, in un vertice di coalizione, una maggiore unità che gli possa permettere di presentarsi compatto alle elezioni nei comuni in cui si voterà a maggio.

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