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Maltempo in Italia, alberi pericolanti: 40mila interventi

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Maltempo in Italia, alberi pericolanti: 40mila interventi

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sabato 21 Gennaio 2023

Sos alberi pericolanti. Hanno provocato danni in una situazione in cui si contano oltre 40mila alberi pericolanti.

In Italia è sempre più concreto il problema degli alberi pericolanti. Nell’ultima settimana nel Belpaese si sono abbattute innumerevoli bufere di vento, trombe d’aria e tornado che hanno fatto salire il conto degli incidenti provocati da alberi a terra e rami spezzati. Si contano oltre 40mila alberi pericolanti. Il dato deriva dall’analisi Coldiretti sull’ultimo rapporto sugli interventi dei Vigili del Fuoco per rimuovere tronchi, tagliare rami o mettere in sicurezza piante.

“Dalle due bufere di vento registrate in tutto il gennaio del 2022 si è passati ai 21, fra tornado e trombe d’aria dell’ultima settimana di questo mese del 2023 secondo i dati elaborati dalla Coldiretti dell’European Severe Weather Database (Eswd) – spiega Coldiretti -. Una situazione critica figlia dei cambiamenti climatici che si incrocia con una gestione del verde pubblico non sempre in grado – denuncia la Coldiretti – di garantire il benessere delle piante e la sicurezza dei cittadini. Le piante sferzate dal vento e sotto il peso della neve cadono per la scelta di essenze sbagliate per il clima, il terreno o la posizione, ma anche per gli errori sulle dimensioni e sul rispetto delle distanze per un corretto sviluppo delle radici, sul quale pesa soprattutto la mancanza di manutenzione adeguata con potature eseguite senza la necessaria professionalità. Ma i cambiamenti climatici hanno anche favorito la proliferazione di parassiti spesso arrivati dall’estero che ha conseguenze catastrofiche sul verde, ma anche sulla sicurezza, con problemi di stabilità degli alberi”.

I periodi più pericolosi per la caduta sono luglio, agosto e gennaio. Milano, Monza, Ancona, Trieste e Napoli sono le province italiane che nel giro di un anno, secondo il rapporto 2022 dei pompieri, hanno registrato la maggiore incidenza di interventi per alberi pericolanti fra 5 e 10 ogni 10 chilometri quadrati. In seconda fascia ci sono diverse zone tipo le province di Roma, Latina Perugia, Venezia, Pistoia, Ravenna, Vivo Valentia e Livorno che hanno registrato da 3 a 5 interventi ogni 10 chilometri quadrati di territorio.

In Italia arrivano, grazie ai fondi del Pnrr, 6,6 milioni di nuove piante per creare corridoi verdi fra città e campagne, mitigare le isole di calore in estate, rafforzare il terreno contro le bombe d’acqua e ripulire l’aria inquinata dallo smog. A tal proposito è indispensabile il supporto a settore florovivaistico nazionale fortemente, colpito dai rincari energetici con i vivai che devono affrontare spese raddoppiate (+95%). La messa a dimora di nuovi alberi è fondamentale. Si dispone di 33,8 metri quadrati di verde urbano per abitante. Si vuole anche riqualificare parchi e giardini per migliorare pure la qualità dell’aria e della vita della popolazione. La situazione peggiore, secondo Istat, è nelle metropoli: i valori vanno dai 15,2 metri quadrati di Messina ai 17,1 di Roma, dai 17,8 di Milano ai 22,2 di Firenze, dai 42,4 di Venezia ai 9,2 di Bari.

“Ma il verde è importante anche perché migliora anche la qualità della vita nelle città considerato che una pianta adulta è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili mentre un ettaro di piante è in grado di aspirare dall’ambiente ben 20mila chili di anidride carbonica (CO2) all’anno – dice Coldiretti -. Senza dimenticare gli effetti di mitigazione sui microclimi metropolitani visto che differenza di temperatura estiva delle aree urbane rispetto a quelle rurali raggiunge spesso valori superiori a 2°C nelle città più grandi, secondo uno studio Ispra”.

Il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, interviene sul tema. “Sul problema degli alberi pericolanti e del verde pubblico in genere occorre intervenire con una gestione professionale che preveda il ricorso alla figura del manutentore con idonea qualifica, anche attraverso la rivalutazione del ruolo degli agricoltori così come previsto dalla legge di orientamento che consente ai Comuni di delegare la manutenzione agli imprenditori agricoli ed evitare così una gestione improvvisata che mette in pericolo i cittadini. È necessario coinvolgere a tutti i livelli le 27mila aziende florovivaistiche italiane che con 100mila addetti già operano da nord a sud della Penisola per un fatturato di 2,7 miliardi”.

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