Maltrattamenti in famiglia ed estorsione, arrestato 27enne di Librino

Librino, “Ti conficco il coltello in gola”: maltrattamenti e violenze all’ex, arrestato 27enne

Librino, “Ti conficco il coltello in gola”: maltrattamenti e violenze all’ex, arrestato 27enne

Redazione  |
giovedì 27 Giugno 2024

Tormentati dal 27enne anche i genitori, che hanno denunciato i comportamenti pericolosi del figlio.

La Procura Distrettuale della Repubblica etnea, nell’ambito dell’attività investigativa svolta dai carabinieri della stazione di Catania Librino a carico di un 27enne catanese, pregiudicato, indagato per maltrattamenti in famiglia, atti persecutori ed estorsione, ha richiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catania, l’applicazione nei suoi confronti della misura cautelare della custodia in carcere.

Ecco i dettagli emersi dall’indagine.

Maltrattamenti in famiglia ed estorsione, 27enne di Librino in carcere

Le indagini, coordinate dal pool di magistrati qualificati sui reati che riguardano la violenza di genere, in uno stato del procedimento nel quale non è ancora intervenuto il contraddittorio con l’indagato, hanno fatto luce sulle sue condotte di maltrattamenti in famiglia e atti persecutori nei confronti dell’ex compagna e anche casi di maltrattamenti in famiglia ed estorsione verso i genitori.

Gli atteggiamenti aggressivi, le prepotenze e le mortificazioni sarebbero iniziati già durante la convivenza con la vittima, una 23enne catanese, che avrebbe subito percosse e maltrattamenti anche in gravidanza.

L’incubo in gravidanza e dopo la nascita della bimba

In particolare, le violenze immotivate e gratuite, subìte tra il settembre 2020 e il luglio 2021, avrebbero convinto la vittima, esausta, a interrompere la relazione con il 27enne, nonostante la nascita della figlia. Nel corso della denuncia, sporta lo scorso maggio, la 23enne ha spiegato come l’ex convivente, dal marzo 2024, concluso il periodo di detenzione per reati commessi in passato contro i genitori, l’aveva cercata insistentemente per vedere la bambina, tempestandola di messaggi pieni di insulti, minacce e volgarità, e telefonate minatorie.

Gli incontri e i contatti telefonici intercorsi tra i due, tuttavia, sarebbero stati caratterizzati, ancora una volta, dall’inspiegabile aggressività dell’indagato e, spesso, per un’infondata gelosia nei suoi riguardi.

Assuntore di droga, in più occasioni, l’uomo l’avrebbe minacciata gravemente e lei, proprio a causa del suo stato di alterazione psicofisico, chiaramente, non gli consentiva di incontrare la bambina.
Il 27enne, l’11 maggio scorso, in particolare, avrebbe tuonato: “Mi prendo un coltello nelle mani e te lo conficco in gola, mi stai facendo scaldare”.

La denuncia della madre

Nel frattempo, la madre dell’indagato per maltrattamenti in famiglia ed estorsione, stanca dei comportamenti del figlio, lo ha denunciato. La donna avrebbe raccontato ai carabinieri che, dallo scorso marzo, tornato in libertà, il figlio aveva preteso di tornare a vivere con i genitori, riprendendo, al contempo, a minacciarli, a gridare e a chiedere continuamente soldi. L’indagato avrebbe così ricominciato, come in passato, a tormentare i genitori, tiranneggiandoli con angherie e quotidiane sopraffazioni.

Avendo, però, appreso di essere stato denunciato dalla madre, il 27enne, per rappresaglia, aveva minacciato di dar fuoco alla casa e, passando ai fatti, avrebbe anche dato alle fiamme un pantalone, costringendo così i genitori a consegnargli una somma di denaro per evitare che compiesse altri gesti simili, mettendo a repentaglio la loro vita.

Gli investigatori, documentando in modo completo ed esaustivo le condotte dell’indagato, hanno richiesto la misura cautelare. I carabinieri hanno eseguito la disposizione del gip e trasferito il 27enne nel carcere di Piazza Lanza.

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