Discussione generale chiusa oggi pomeriggio a Sala d’Ercole sulla manovra finanziaria che da 28 articoli è lievitata a 134. Domani calerà il sipario sulle intenzioni del governo, che verranno concertate dall’ufficio di Presidenza dell’Ars con una eventuale proposta di stralcio di parte del testo contenente le norme ordinamentali.
Su questa eventualità l’assessore all’Economia Alessandro Dagnino non ha opposto dura resistenza, affermando nella replica, alla fine di tutti gli interventi della discussione generale, che se il presidente dell’Assemblea riterrà opportuno lo stralcio resterà comunque un lavoro già fatto e pronto per il prossimo anno.
Il governo fa dietro front sulle piccole opere
Il presidente della Regione Renato Schifani è stato a Palazzo dei Normanni nel primissimo pomeriggio, ma non ha partecipato ai lavori d’aula. Un incontro con il suo assessore, rappresentante del governo a Sala d’Ercole, e poi ha lasciato l’Assemblea regionale siciliana. Ma nella replica, Dagnino ha annunciato all’Aula alcune “concessioni” che dovrebbero ridimensionare le principali obiezioni dei gruppi di opposizione. Il fondo per le piccole opere è stato ritirato, con un emendamento soppressivo del governo. Dagnino ha quindi informato Sala d’Ercole che la copertura finanziaria del fondo, pari a 50 milioni di euro, sarà nella disponibilità delle proposte della deputazione regionale.
Salta anche il “comma Sicily by Car”
Stessa sorte per il comma 3 della norma in materia di tassa automobilistica regionale che il deputato di opposizione Ismaele La Vardera aveva indicato quale favore a Sicily by Car di Tommaso Dragotto, che ha sede legale nella Provincia autonoma di Bolzano. Salta quindi con altro emendamento soppressivo il riferimento all’agevolazione per gli “autoveicoli leggeri immatricolati nel 2026 provenienti da altra Regione o Provincia autonoma”.
Dagnino risponde a La Vardera sui “delinquenti politici”
Dagnino si è anche tolto un sassolino dalla scarpa con La Vardera, che aveva accusato il governo di “delinquenza politica”, affermando che non procederà a querela perché “chi offende si qualifica da se” e definendo però l’accusa come un “gesto di irresponsabilità che genera odio che non fa bene ai siciliani”. Ma al netto dello scambio – indiretto, perché La Vardera non era in aula quando Dagnino ha replicato – tra assessore ed opposizione, ed il ritiro di commi e risorse da redistribuire ad altre istanze, la linea a Sala d’Ercole resta di barricata.
Ex Pip ed Enti locali, il governo va incontro alle istanze ed alle vertenze
Gli emendamenti del governo verso ex Pip ed Enti locali non sembra aver soddisfatto l’opposizione. Trenta milioni in più per i Comuni con 15 milioni direttamente sul Fondo per le autonomie locali, e quasi 10 milioni di euro per l’allineamento dell’orario settimanale a 24 ore degli ex Pip sono stati inseriti in finanziaria come emendamento del governo.
De Luca (M5s): “Questa legge è un’accozzaglia di articoli scollegati l’uno dall’altro”
Riguardo agli ex Pip, per il capogruppo del Movimento 5 stelle Antonio De Luca è “ridicolo aumentare, anche giustamente, le ore agli ex Pip, fregandosene però completamente delle 15 mila famiglie dei contrattisti degli Enti locali che tengono in piedi l’attività dei Comuni”. Dal deputato Cinque stelle anche l’insieme della finanziaria è da bocciare così come approdata a Sala d’Ercole: “Questa legge è un’accozzaglia di articoli scollegati l’uno dall’altro, senza visione e prospettive e piena di norme ridicole, ad esempio quella sulle liste d’attesa, norma che non si cura minimamente di accorciare i tempi di attesa o di implementare visite ed esami, ma che punta solo a monitorare i ritardi, dimostrando chiaramente che il governo non conosce nemmeno le vere dimensioni del problema”.
Catanzaro (Pd) annuncia ampio uso del voto segreto
La previsione del metodo di lavori d’Aula per le votazioni dell’articolato, con cui il governo dovrà fare i conti a Sala d’Ercole, è racchiusa nelle parole del capogruppo del Partito Democratico Michele Catanzaro: “Il governo ha risposto con una serie di norme che hanno il solo scopo di accontentare singoli deputati di maggioranza, per paura del voto segreto. Per questo invitiamo il governo a togliere dalla manovra tutto ciò che niente ha a che fare con la manovra finanziaria perché il testo, così come è arrivato in aula, è irricevibile. E se la manovra non cambia, daremo battaglia articolo per articolo con gli strumenti che il regolamento ci mette a disposizione”.
La Democrazia Cristiana conferma pieno sostegno a Schifani
Questa mattina, prima dell’inizio lavori d’Aula, si è tenuta presso la sede del gruppo parlamentare della Democrazia Cristiana, all’Ars, la riunione dei deputati con i segretari provinciali e con la presenza dei vertici del partito. L’incontro è stato convocato per fare il punto e condividere appieno il percorso politico e strategico intrapreso dal gruppo parlamentare negli ultimi quaranta giorni. I presenti alla riunione hanno confermato la linea politica adottata con la scelta di scindere gruppo e partito nel dare supporto alla gestione della fase delicata dei rapporti tra il partito e il presidente Schifani.
Il “futuro del partito” democristiano al fianco del presidente della Regione
Confermata quindi la volontà democristiana di “sostenere con convinzione l’attività del presidente e l’azione di governo”. “È emersa una chiara visione per il futuro del partito con il gruppo parlamentare che è stato delegato a continuare i rapporti politici con il governatore Schifani ed a definire la futura strategia politica della Democrazia Cristiana”, ha detto il deputato regionale democristiano Ignazio Abbate.
Malumore in Forza Italia all’Ars
Mentre la Dc fa chiarezza, mantenendo il punto sulla finanziaria ed in attesa di sviluppi – interni ed esterni – che arriveranno comunque a gennaio, Forza Italia fa i conti con qualche rimostranza interna. Nello specifico, a lamentare scarsa condivisione degli intenti con il partito è il deputato forzista Alessandro De Leo, che intervenuto in discussione generale non ha girato tanto intorno alle parole nell’esprimere il motivo del malumore.
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