Scontro nella maggioranza di centrodestra a sostegno di Giorgia Meloni. Il tema centrale è la manovra finanziaria, legge di bilancio da approvare entro la fine del 2025. Forza Italia è fortemente contraria ad una ipotetica tassa sugli extraprofitti alle banche perché “spaventa i mercati e gli investitori italiani e stranieri”, ribadisce una nota del partito.
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Forza Italia: “Non voteremo in Consiglio dei Ministri e Parlamento alcuna tassa sugli extraprofitti”
”Forza Italia non voterà, né in CdM né in Parlamento, alcuna tassa sugli extraprofitti. Giusto prevedere un accordo tra il Governo e le banche per contribuire a finanziare il sistema sanitario, le imprese, gli aumenti dei salari e il taglio dell’Irpef. Siamo contro ogni imposizione autoritaria che spaventi i mercati, gli investitori italiani e stranieri, creando un grave danno economico all’Italia”. Così Forza Italia in una nota sui social.
Ricciardi (Pd): “Con lo stop di Forza Italia, Giorgetti dovrà riscriverla da capo”
“Vedremo se sarà l’ennesima battaglia persa di Antonio Tajani. – commenta il vicepresidente del gruppo del Partito Democratico alla Camera Toni Ricciardi – In ogni caso, la vicenda conferma che sulla manovra il centrodestra è ancora in alto mare. E che se dovesse passare la linea di Forza Italia, il ministro Giorgetti sarà costretto a riscriverla da capo, dal momento che quel passaggio rappresenta una parte fondamentale della sua impostazione. Il segnale politico è chiaro: l’accordo interno resta fragile e le distanze tra i partiti di governo si fanno sempre più evidenti”.
La rassicurazione di Tajani: “Giorgetti mi ha detto che non ci saranno tasse sugli extraprofitti, è un concetto da Unione Sovietica”
“Il ministro Giorgetti mi ha assicurato durante l’ultima riunione del Consiglio dei Ministri che non ci sarà alcuna tassa sugli extraprofitti“. Lo ha detto ai cronisti il vicepremier Antonio Tajani, a margine del suo intervento a Napoli per Med – Dialoghi Mediterranei.
“Rispondendo alla mia precisa domanda, anche perché non so che quale sia l’extraprofitto, è un concetto da Unione Sovietica e io non credo che si debba intervenire con misure impositive”, ha aggiunto Tajani. “Si deve invece avere un colloquio serrato, sono in corso colloqui con il mondo bancario, il mondo assicurativo, perché possano dare un contributo alla manovra, cosa che è giusta, ma un conto è fare una scelta condivisa, un conto è mettere una tassa che rischia di spaventare i mercati e gli investitori italiani e stranieri. Una tassa sugli extra profitti significa fare un danno all’economia italiana”, ha spiegato il vicepremier.
“Noi invece – prosegue il segretario azzurro – vogliamo che questa manovra serva ad affrontare la grande questione della sanità, incrementando le assunzioni ai medici e infermieri e aumentando anche i salari dei medici e infermieri, aumentare i salari degli italiani, ridurre l’IRPEF dal 35 al 33%, se non si riesce a fare fino a 50.000 euro, cioè fino a 60.000 euro, ma ci si ferma a 50.000, lo si farà il prossimo anno e poi dare aiuti all’impresa. Per fare tutto questo sempre il contributo di banca e assicurazioni, ma ripeto, deve essere un contributo concordato e non imposto così un po’ a capocchia”.

