Manutenzione delle scuole la Regione ci mette una pezza - QdS

Manutenzione delle scuole la Regione ci mette una pezza

Michele Giuliano

Manutenzione delle scuole la Regione ci mette una pezza

mercoledì 25 Marzo 2020

Stanziati 700 mila € che potranno essere usati per le situazioni d’emergenza. Per ogni intervisto è previsto un importo massimo di 30 mila euro

PALERMO – Poco meno di un milione di euro da stanziare per la manutenzione delle scuole in cattivo stato in Sicilia. Una cifra da spendere per le situazioni di emergenza, aggiunta in corso d’opera all’esercizio finanziario 2020 dal governo regionale.

Per ogni intervento è previsto un importo massimo di 30 mila euro. Cifre che non possono cambiare la situazione generale di molti istituti, ma che permettono di mettere una pezza in problemi che necessitano di un immediato intervento.

Per poter accedere al finanziamento l’ente richiedente deve attestare, mediante apposito atto deliberativo dell’organo di governo il carattere di urgenza dell’intervento, causato da un evento non prevedibile, e per il quale non è possibile rimandare gli interventi per motivi di sicurezza. Ancora, l’ente deve dimostrare la indisponibilità nelle proprie casse delle necessarie risorse per fare fronte, con la necessaria celerità, alla copertura finanziaria dell’intervento.

Avranno precedenza, quindi, quegli interventi che si sono resi necessari dopo le verifiche e le prescrizioni rilasciate dagli organismi che si occupano della sicurezza pubblica. Il percorso è semplice: il responsabile del procedimento predisporrà una perizia (progetto di livello almeno definitivo) che sottoporrà all’approvazione amministrativa della Stazione appaltante. Nel caso in cui l’importo dei lavori risultasse superiore al limite di 30 mila euro, si dovrà prevedere la copertura finanziaria per la somma eccedente con i fondi del proprio bilancio. Gli Enti locali (città metropolitane, liberi consorzi e Comuni), trasmetteranno al dipartimento regionale dell’istruzione e della formazione professionale, tramite Pec, l’istanza con allegati la perizia e le relative approvazioni/autorizzazioni, per richiedere il finanziamento.

L’istanza, per cui non è stata fissata scadenza ma sino ad esaurimento fondi, dovrà specificare se per la medesima opera sia stata presentata o sarà presentata richiesta di finanziamento ad enti diversi dalla Regione o ad altro ramo dell’Amministrazione Regionale. In tal caso, il legale rappresentante dell’ente si impegna a comunicare una eventuale rinuncia se si dovesse ricevere finanziamenti da un’altra fonte. Verificata la sussistenza dei presupposti e la completezza della documentazione necessaria per avviare le procedure, il servizio XI del dipartimento all’istruzione e alla formazione professionale, dopo aver verificato la disponibilità finanziaria sul capitolo del bilancio regionale, provvederà a notificare all’ente richiedente il finanziamento dell’intervento.

Entro trenta giorni dalla notifica del Decreto di finanziamento, l’Ente dovrà affidare i lavori sulla base del progetto esecutivo, e a darne tempestiva comunicazione al competente Servizio XI, allegando la determinazione di approvazione dell’aggiudicazione.

Sono ancora tantissime le scuole in Sicilia che vivono situazioni strutturali difficili. Secondo i dati in possesso di Cittadinanza attiva in Sicilia, ad esempio, solo il 12% degli edifici scolastici è in possesso del certificato antincendi. In Calabria la cifra scende al 5,9%, in Campania solo il 15,1% è a norma, nel Lazio il 9,3%, e in Sardegna la percentuale si ferma all’8,5%. Interventi importanti, per la scuola siciliana, che vede le strutture in condizioni spesso di decadenza.

I fondi permetteranno di dare una nuova sostanza a questi siti che spesso risalgono agli anni Settanta e che da allora hanno subito rari interventi, tesi spesso più a tamponare problemi ed emergenze contingenti, che non possono bastare per garantire condizioni adeguate ai luoghi in cui i nostri giovani trascorrono tante ore della propria giornata.

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