L’ex compagna del campione olimpico parla del figlioletto di 7 anni "aspetta sempre il suo papà. Peccato che poi Marcell, invece, non arrivi mai"
“Jeremy ha sette anni e patisce l’assenza di suo padre”: il padre in questione è Marcell Jacobs, medaglia d’oro olimpica nei 100 metri e nella staffetta 4×100, l’uomo che ha fatto sognare l’Italia la scorsa estate alle Olimpiadi di Tokyo e che resta un eroe anche per il figlio Jeremy, 7 anni, avuto dalla ex compagna Renata Erika Szabo. Un eroe, e un padre, che però è assente dalla vita del figlio. Lo denuncia l’ex compagna in una lunga intervista al settimanale Chi, la prima mai concessa alla stampa.
L’assenza del padre
“Jeremy ha compiuto 7 anni lo scorso 14 dicembre”, racconta Renata a Chi, “ma non abbiamo ricevuto la telefonata del papà. Poteva mandare un vocale o un messaggio scritto perché Jeremy è capace di leggere. Invece, niente. Solo a Natale abbiamo ricevuto la telefonata della nonna paterna, che poi gli ha passato il papà che gli ha fatto gli auguri. Nostro figlio vede il suo cuginetto che aspetta il suo papà alla finestra e quando Jeremy sa che il papà deve arrivare, fa la stessa cosa. Peccato che poi Marcell, invece, non arrivi mai“.
“Ha smesso di pagare il mantenimento”
L’assenza dell’oro nei cento metri a Tokyo si è fatta sentire proprio il giorno in cui è rientrato dalle Olimpiadi: “In teoria Jeremy doveva andare a prenderlo in aeroporto a Roma con tutti i familiari”, rivela l’ex compagna. “Peccato, però, che il giorno prima che lui atterrasse, la nonna mi abbia mandato un messaggio per dirmi che Jeremy non poteva andare perché per lui non c’era posto in macchina. Questo non è giusto. Quando ci si lascia con la compagna, non si dovrebbe lasciare anche il figlio. Jeremy non c’entra niente: Marcell resterà sempre suo padre e lui ha bisogno del papà. Marcell all’inizio veniva anche un po’ a trovarlo, poi hanno iniziato a passare le settimane e poi i mesi. Non c’era l’ombra di una regolarità. E ha smesso anche di pagare il mantenimento per il figlio, per un anno non ha pagato niente e parliamo di 300 euro“.