Mare, in Sicilia 10 siti su 25 monitorati risultati fuori legge per l’inquinamento - QdS

Mare, in Sicilia 10 siti su 25 monitorati risultati fuori legge per l’inquinamento

Lina Bruno

Mare, in Sicilia 10 siti su 25 monitorati risultati fuori legge per l’inquinamento

venerdì 19 Luglio 2024

A Messina presentati i risultati della campagna “Goletta verde” di Legambiente. Il presidente Castronovo: “Urgente intervenire sulla depurazione”

MESSINA – Goletta Verde, sempre più sentinella del mare e delle coste, approda a Messina per presentare i dati sul monitoraggio delle acque siciliane. “La situazione migliora rispetto allo scorso anno – ha sottolineato Tommaso Castronovo, presidente di Legambiente Sicilia – ma il dato preoccupante è che dei 10 campioni risultati fuori dai limiti di legge, 7 sono stati prelevati a mare. è necessario che le istituzioni investano al più presto sul sistema di depurazione”.

Alla conferenza stampa che si è tenuta alla Marina del Nettuno erano presenti anche Alice De Marco, portavoce di Goletta Verde, Vanessa Rosano direttrice Legambiente Sicilia, Liana Cannata, assessore del Comune di Messina, Daniele Tumminello, sindaco di Cefalù, e Francesco Terranova, comandante della Capitaneria di Porto di Messina.

25 punti campionati da Goletta Verde

Su 25 punti campionati da Goletta Verde – di cui 20 presso spiagge e 5 presso punti critici alle foci – 15 risultano entro i limiti di legge e 10 superano i parametri normativi. In particolare, inquinate con una concentrazione di almeno una delle specie batteriche target sopra il limite sono la spiaggia fronte canale piazza Marina e la foce del torrente Nocella in provincia di Palermo; la spiaggia presso pennello fronte oasi ecologica in provincia di Trapani; la Foce Fiume Naro e la Foce Fiume Palma in provincia di Agrigento. Fortemente inquinati con una concentrazione più del doppio del limite stabilito dalla norma sono il mare presso la foce torrente Clachea e la spiaggia la Praiola in provincia di Palermo; la spiaggia presso scarico depuratore nel trapanese; il Lungomare Galatea e la spiaggia presso la foce torrente Macchia in provincia di Catania.

“La Sicilia deve ancora lavorare molto sull’efficientamento del sistema di depurazione – evidenzia De Marco -. I 7 punti campionati a mare che sono risultati fuori dai limiti di legge sono un campanello d’allarme di una situazione critica non solo nelle foci dei fiumi. Ci auguriamo che le istituzioni sentano l’urgenza di intervenire e investigare sulle cause di questi problemi per non incorrere in nuove sanzioni. Non dimentichiamo che l’Italia è stata già condannata a seguito di quattro procedure di infrazione per la mancata conformità alla Direttiva Acque Reflue, di cui quella del 2004 è arrivata alla sanzione pecuniaria: più di 142 milioni di euro che abbiamo già pagato in bolletta”. Secondo gli ultimi dati disponibili del Mase (dicembre 2023) in Sicilia ci sono ancora 245 agglomerati in procedura di infrazione, secondo la valutazione di conformità espressa dalla Commissione Europea. Nel Pnrr sono stati individuati interventi di ammodernamento delle reti fognarie italiane e di adeguamento dei sistemi di depurazione che andranno, in parte, a sanare queste non conformità, in parte a costruire nuove infrastrutture. Il decreto ministeriale del 9 agosto 2023 individua 176 progetti che riceveranno il finanziamento dei fondi stanziati. Per la Sicilia sono 19 gli interventi ammessi a finanziamento e che andranno ad intervenire in situazioni sottoposte a infrazione comunitaria.

L’efficientamento del sistema di depurazione deve diventare una priorità

“È sempre più urgente intervenire su questo fronte, per recuperare e riutilizzare le acque reflue per uso irriguo – ha spiegato Castronovo al QdS – visto che siamo in emergenza siccità e ogni goccia d’acqua da potere riutilizzare è d’oro. E’ aumentata in questi anni la sensibilità nei confronti dei temi ambientali in tutti i settori con una maggiore attenzione soprattutto dei cittadini, lo vediamo dalle segnalazioni che ci vengono fatte. Ma c’è un disallineamento tra il sentimento comune dei cittadini che vogliono città sempre più sostenibili, mari puliti e spiagge sempre più fruibili e la politica che tarda a raccogliere queste sensibilità attuando politiche che a volte sono in netto contrasto con il benessere ambientale”. L’assessore Cannata portando i saluti del sindaco Federico Basile, ha rilevato come il Comune di Messina sia impegnato a promuovere azioni virtuose per il benessere ambientale raccogliendo proprio le segnalazioni dei cittadini.

“Un nuovo depuratore dal 2022 e una nuova linea fognaria entro il 2027” lo ha annunciato il sindaco di Cefalù Tumminello, sottolineando la sensibilità della sua Amministrazione a mantenere la bellezza di un luogo messo a dura prova dal grande flusso turistico. La collaborazione tra Legambiente e la Guardia Costiera l’ha rilevata il comandante Terranova che ha sottolineato il lavoro della capitaneria di porto contro ogni illecito e abusivismo. In Sicilia l’osservato speciale da Goletta Verde è il punto di prelievo presso il lungomare Galatea in località Aci Trezza nel comune di Aci Castello. Qui c’è una situazione molto critica che l’associazione denuncia e porta all’attenzione da molti anni, con un inquinamento cronico da mancata o inefficiente depurazione. Seppur presente il cartello di divieto di balneazione, Legambiente ritiene che non sia possibile ancora restare a guardare visto che nell’area ci sono anche attività di noleggio pedalò e canoe ed è pronta a fare un esposto alla Procura. Le iniziative di Goletta verde a Messina proseguono con laboratori e mostre e si concludono sabato all’Horcynus Orca a Torre Faro con la conferenza

“Salviamo la bellezza dello Stretto” con il rilancio della candidatura dell’area dello Stretto di Messina a Patrimonio dell’umanità riconosciuto dall’Unesco. Sarà presentato il comitato promotore formato da amministratori, uomini e donne del mondo della cultura e dell’Università, liberi professionisti, associazioni culturali e ambientali.

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