Fino al 15 giugno trasformerà l’isola di Salina in una piccola capitale del cinema e della cultura
E’ iniziata la XIV edizione di Marefestival, una manifestazione che ogni anno cresce in prestigio e che fino al 15 giugno trasformerà l’isola di Salina in una piccola capitale del cinema e della cultura.
A dare il via ufficiale alla kermesse – promossa dai giornalisti messinesi Massimiliano Cavaleri (direttore artistico), Patrizia Casale e Francesco Cappello e condotta dalla giornalista Nadia La Malfa – è stata la regista Cristina Comencini, già candidata al Premio Oscar, che domenica riceverà a Salina il Premio Troisi alla carriera.
Le parole della Comencini
“Questa è un’isola che ha ancora il senso della comunità – ha dichiarato Comencini, da tempo un’eoliana d’adozione -. C’è grande rispetto per la natura, ma anche per la cultura come dimostra questo festival. Sono felice che il mio nome sia accostato a quello di Massimo Troisi, una persona straordinaria che ho avuto la fortuna di conoscere. Troisi ha introdotto un modo di fare commedia tutto suo, a un tempo ironico, profondo e anche gentile”.
Il cinema e lo streaming
Nel corso della conferenza stampa c’è stato spazio anche per aprire una riflessione sul momento che sta affrontando il cinema, tra le piattaforme di streaming che creano nuovi spazi e anche una popolarità inaspettata per l’industria cinematografica italiana – l’ultimo film della Comencini, Il Treno dei bambini, ha raggiunto 70 milioni di spettatori nel mondo come ha ricordato la stessa regista – e la necessità, prima ancora sociale che culturale, di preservare le sale come luogo di incontro e riflessione.
Il valore del cinema
“Certamente attraverso lo streaming si accendono le luci in tutto il mondo – ha concluso Comencini – ma la sala ha un altro valore. Le due cose vanno tenute insieme perché uscire di casa, ritrovarsi in un luogo come il cinema, è importantissimo a tutte le età, ma soprattutto per i giovani. Ben vengano i nuovi mezzi, ma occorre lavorare affinché le sale cinematografiche restino aperte, non solo nelle grandi città ma anche nei piccoli centri”.