Depistaggio Borsellino, la difesa di Mario Bo sull'agenda rossa e la Fiat 126 usata per la strage - QdS

Depistaggio Borsellino, la difesa di Mario Bo sull’agenda rossa e la Fiat 126 usata per la strage

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Depistaggio Borsellino, la difesa di Mario Bo sull’agenda rossa e la Fiat 126 usata per la strage

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lunedì 06 Giugno 2022

Dopo le dichiarazioni spontanee di qualche giorno fa, parla la difesa di Mario Bo, ex agente accusato nell'ambito delle indagini sulla strage di via d'Amelio.

Torna a parlare la difesa di Mario Bo, ex agente di polizia accusato di depistaggio nell’ambito delle indagini sulla strage di via d’Amelio, costata la vita a Paolo Borsellino e a 5 agenti della scorta.

In particolare, sono state rilasciate alcune dichiarazioni sulla famosa agenda rossa del giudice antimafia, scomparsa in seguito all’attentato e sull’autobomba nella 126 utilizzata per mettere in atto la strage. Negli scorsi giorni, l’ex poliziotto aveva rilasciato delle dichiarazioni spontanee sulle accuse a suo carico.

Depistaggio Borsellino, la difesa Mario Bo sull’agenda rossa del giudice

“Non c’è prova che l’agenda rossa di Paolo Borsellino al momento della strage di via D’Amelio fosse nella borsa del giudice Paolo Borsellino. Lo dice anche la Corte di Cassazione, non c’è alcuna prova”. Queste sono le parole dell’avvocato Giuseppe Panepinto, legale della difesa di Mario Bo durante il processo sul depistaggio sulla strage Borsellino.

“Sono argomenti chiusi eppure ancora oggi si parla di questa agenda rossa, del fatto che il Gruppo Falcone e Borsellino voleva coprire la presunta sparizione dell’agenda”.

Il presunto coinvolgimento dei servizi segreti italiani

Sul presunto coinvolgimento del Sisde (Servizio per le informazioni e la sicurezza democratica, ex servizio italiano), la difesa di Mario Bo aggiunge: “Di deleghe al Sisde si bisbiglia, si parla, ma una delega non è mai stata rinvenuta. Anche la giudice Ilda Boccassini ha escluso il coinvolgimento dei servizi segreti”.

L’auto usata per la strage di via D’Amelio

“L’auto usata per l’autobomba per la strage di via D’Amelio è stata individuata lo stesso pomeriggio del 19 luglio del 1992. Sono inutili i sospetti che vi hanno insinuato. È un altro mito che viene sfatato quando si dice che non si poteva sapere subito che la macchina usata per la strage fosse una 126″. Lo ha detto, nella sua arringa difensiva, l’avvocato Giuseppe Panepinto.

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