Marsala, rinasce il Convitto Audiofonolesi con il progetto “Insieme si può” - QdS

Marsala, rinasce il Convitto Audiofonolesi con il progetto “Insieme si può”

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Marsala, rinasce il Convitto Audiofonolesi con il progetto “Insieme si può”

Claudia Marchetti  |
sabato 14 Gennaio 2023

L’unico Convitto Audiofonolesi trapanese rinasce con “Insieme si può”. L’assessore Turano: “La Regione può fare poco”. I dati sull’utenza indietro nei monitoraggi

E’ stato travagliato il percorso, soprattutto amministrativo, ma anche politico, che ha portato alla scongiurata chiusura del Convitto Audiofonolesi di Marsala.

E’ stato presentato, venerdì 13 gennaio, il progetto inclusivo “Insieme si può”, per gli alunni sordomuti che necessitano di attività di sostegno al percorso scolastico e per gli studenti dell’Istituto Comprensivo “Grassa” di Mazara del Vallo.

Non sono mancati alla presentazione del progetto , neppure il direttore dell’Ufficio scolastico regionale della Sicilia, Giuseppe Pierro, la dirigente dell’Ufficio XI Ambito Territoriale di Trapani, Antonella Vaccara e il direttore dei servizi di segreteria amministrativa, Giuseppe Genna.

Il convitto marsalese era a rischio chiusura, ecco perché

Nei mesi scorsi c’era il rischio di chiudere il Convitto marsalese: la mancata assegnazione di risorse con la perdita del posto da parte di diversi lavoratori, ha destato le preoccupazioni istituzionali e del mondo politico.

La Provincia, aveva pensato anche di usare la sede attuale dell’Istituto, in via Grotta del Toro, per trasferirvi la Facoltà di Enologia che dipende dall’Università di Palermo, in un balletto di sedi tra scuole superiori.

Gli interventi per salvare il convitto

Dopo gli interventi dei deputati e degli assessori regionali, alcuni presenti per “Insieme si può” – come l’ex Udc oggi Lega-Prima l’Italia Eleonora Lo Curto e l’assessore Mimmo Turano – i sindacati avevano avviato un tavolo tecnico con la Prefettura e l’Ufficio Scolastico, scongiurandone la chiusura e assegnando la reggenza del Convitto alla dirigente scolastica dell’I.C. “Grassa”, Mariella Misuraca.

Da qui in poi, si è proceduto all’attribuzione dell’organico di fatto del personale educativo ed ATA per l’anno scolastico 2022/2023. Al momento ci sono 8 collaboratori.

La situazione oggi

Come afferma la rettrice pro-tempore Misuraca, “… attualmente il servizio è semi-convittuale, quindi non ancora H24. Lo sarà il prossimo anno. Gli utenti, finite le attività didattiche nella loro scuola, potranno svolgere attività post-scuola ma anche terapie con psicologi e altre figure professionali”.

L’Istituto Audiofonolesi marsalese è l’unico convitto nazionale in Sicilia per sordomuti di questa tipologia, nonchè l’unico centro per Audiofonolesi della Provincia di Trapani.

Diversi sono gli studenti, di altre città, che si rivolgono al Centro lilybetano.

Quali sono gli altri istituti presenti in Sicilia

Un piano di intervento con l’investimento di somme, anni fa, è stato effettuato anche per gli studenti non udenti e non vedenti presso alcuni istituti scolastici di Palermo (Florio e Salomone, Annibale Maria di Francia) nonchè per l’Istituto Statale per i Sordomuti del capoluogo siciliano e per l’Atha di Partinico; a Catania punto di riferimento per la comunità è l’Istituto Sordomuti realizzato a cura del Circolo degli Operai attorno al 1873; a Messina opera il Centro Sordi Istituto Antoniano Cristo Re; nelle altre province siciliane operano invece gli Enti Nazionali Sordi ma con altre modalità.

“Il Convitto per audiofonolesi non deve solo sopravvivere, ma deve tornare a nuova vita grazie a investimenti e progetti sperimentali che ne rilancino ruolo e azione”, afferma l’assessore all’Istruzione e alla formazione professionale Mimmo Turano, oggi a Marsala per presentare il progetto sperimentale regionale da 90 mila euro che coinvolgerà i minori audiofonolesi.

Un progetto che verrà pian piano ampliato.

“Adesso il problema che rimane è trovare l’utenza. Per questo – continua – sarà importante lavorare in sinergia con i Servizi Sociali comunali.

Il problema dell’autonomia dei convitti in Italia e in Sicilia

In Italia e in Sicilia infatti, per legge, i convitti hanno una loro autonomia, la Regione fa la sua parte ma per ricercare risorse è il convitto che deve darsi da fare”.

Gli effetti della pandemia naturalmente si sono tradotti persino nei numeri.

Lo scorso anno i dati relativi al 2021 sulla dispersione scolastica hanno attestato la Provincia di Trapani al terzo posto con l’11,28%; al primo posto Palermo (14,71%), poi Ragusa (12,42%); fuori “dal podio” Siracusa (11,27), Enna (11,02), Caltanissetta (10.35), Catania (9,86), Agrigento (8,19) e Messina (7,64).

Il rapporto Save The children

Secondo un rapporto Save The Children, nell’isola la dispersione scolastica è pari al 21.1%, quasi il doppio rispetto alla media nazionale del 12.7% e ancora più lontano dal livello fissato dal Consiglio dell’Ue del 9%. Il 9,7% degli studenti con un diploma superiore nel 2022 è in condizioni di dispersione “implicita”, ovvero senza le competenze minime necessarie per entrare nel mondo del lavoro o dell’Università; il 12,7% dei minori invece, non arriva al diploma delle superiori, perché abbandona precocemente gli studi.

Cosa ha rivelato l’Inps

Sul fronte degli utenti, l’Inps fornisce dati solo complessivi dei disabili fisici e psichici; nell’agrigentino ad esempio, sono stati riconosciuti 120 ragazzi affetti da handicap visivi e auditivi; mentre nel trapanese i dati dei soggetti non udenti e non vedenti risalgono addirittura al 2002 e non ci sono numeri dei disabili da zero a 3 anni e dai 18 anni in su, fasce di età che per il momento non si riesce a quantificare; solo da poco tempo la Provincia guidata dal Commissario Raimondo Cerami si sta dotando di un monitoraggio sul totale dei portatori di handicap.

Claudia Marchetti

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