La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è tornata a parlare ai microfoni di Adnkronos sui temi inerenti al suo governo e alle tematiche politiche del momento. Dal premierato all’antifascismo fino alla costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina. Ecco le parole della leader di Fratelli d’Italia.
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Meloni: “Sostegno alla natalità una priorità
“Potrei citare decine di provvedimenti di cui vado orgogliosa ma la cosa per me più importante è sentir dire a molti italiani che hanno ritrovato un po’ di fiducia e di orgoglio. Siamo una nazione e un popolo straordinari, dobbiamo ricordarcelo sempre, diventare i migliori ambasciatori di noi stessi in un mondo in cui c’è una fame e una voglia di Italia che io tocco con mano ogni giorno e che spesso non riusciamo nemmeno a immaginare”. Così Giorgia Meloni ai microfoni di Adnkronos.
“Vorrei poter ottenere sulla natalità gli stessi straordinari risultati che abbiamo ottenuto sul fronte dell’occupazione e su quello del contrasto all’immigrazione irregolare. Il sostegno alla natalità rimane una priorità a cui abbiamo dedicato misure importanti e risorse significative, ma non basta. I risultati sono ancora insufficienti. Occorre continuare a sostenere le madri lavoratrici e a rafforzare gli strumenti di conciliazione famiglia lavoro. E oltre a ciò serve una grande alleanza culturale, per cambiare la narrazione secondo la quale mettere al mondo un figlio sia un carico troppo gravoso per la carriera e per le ambizioni personali, soprattutto delle donne. Poi il prezzo dell’energia. Anche qui dall’insediamento del governo abbiamo fatto molte cose, ma dobbiamo riuscire a trovare il modo di abbassare strutturalmente il costo dell’energia in Italia. E’ fondamentale soprattutto per la competitività del nostro sistema”.
Ponte sullo Stretto, Meloni: “Tutto sta procedendo nella direzione giusta”
“È un punto ambizioso del nostro programma, che condivido. Siamo stati la civiltà delle grandi edificazioni che stupivano il mondo, non possiamo intimidirci per un ponte, anche se maestoso. Dopodiché sappiamo quante difficoltà comporti, ma tutto sta procedendo nella giusta direzione”. Prosegue Meloni nell’intervista.
“Il premierato è per me la madre di tutte le riforme. Insieme alla riforma della giustizia, all’autonomia differenziata, alla riforma fiscale è l’impianto riformatore per il quale gli italiani ci hanno votato. Andremo avanti perché vogliamo rafforzare la nostra democrazia e difendere il diritto dei cittadini a scegliere da chi farsi governare. Ci riusciremo”.
“Libertà di stampa è una cosa troppo seria per la propaganda politica”
“La libertà di stampa è una cosa troppo seria e preziosa per essere sminuita con la propaganda politica. L’Italia ha bravi e agguerriti giornalisti, e una moltitudine di liberi organi di stampa, che sanno fare benissimo il proprio lavoro e che per fortuna non si risparmiano negli attacchi a me e a questo governo. Chiunque legga i giornali e accenda la televisione sa bene che non mancano le voci critiche nei confronti del governo. Anche, giustamente, sulla televisione pubblica.”
“Del resto abbiamo sempre detto che non avremmo sostituito un’egemonia di destra a quella radicata della sinistra e continueremo su questa linea: garantire spazi di libertà a tutti, anche a chi non ha mai potuto esprimere le proprie qualità o competenze perché non aveva la tessera giusta in tasca e non frequentava i salotti più in, quando cioè in Italia un problema di pluralismo c’era davvero ma, ovviamente, non si poteva dire”.
Meloni: “Antifascismo? Oggi il vero discrimine è tra chi difende la libertà e la democrazia e chi lo fa a corrente alternata”
“Anch’io nel mio messaggio per i 50 anni dalla morte di Sergio Ramelli, – prosegue Meloni – ho messo in guardia soprattutto i più giovani dai seminatori di odio e dai cattivi maestri che, ieri come oggi, giustificano la violenza e la sopraffazione come strumenti di lotta politica. Ci sono preoccupanti segnali di un nuovo odio e di una nuova intolleranza, per ora confinati a minoranze rumorose, ma che non devono essere mai sottovalutate. Ne sono recenti esempi gli insulti antisemiti alla senatrice Liliana Segre, a cui rinnovo la mia solidarietà, così come le aggressioni ripetute alle forze dell’ordine e ai giovani militanti di destra nelle scuole e nelle università”.
“È per questo che rifuggo dall’utilizzo strumentale della categoria dell’antifascismo, che purtroppo storicamente non si manifestò soltanto nell’opposizione alla dittatura. Oggi il vero discrimine è tra chi difende libertà e democrazia a tutte le latitudini e chi invece lo fa solo a corrente alternata. Da molto tempo a destra non c’è nessun imbarazzo a condannare ogni forma di dittatura e di violenza politica, cosa che purtroppo la sinistra non riesca ancora a fare, invocando una serie di distinguo molto preoccupanti”.
Meloni: “con Trump leali ma non subalterni”
“Noi siamo determinati a far valere i nostri interessi, nel solco della tradizionale amicizia che ci lega agli Stati Uniti, con lealtà ma senza subalternità”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un’intervista esclusiva al direttore dell’Adnkronos Davide Desario.
“L’affermazione del principio ‘America First’ non era solo uno slogan elettorale che i cittadini americani hanno premiato, ma un programma politico su cui per quattro anni hanno lavorato i principali think tank repubblicani. Quindi, in generale, non mi ha sorpreso”, ha detto, parlando dell’impatto del secondo mandato di Trump sulle relazioni internazionali. “Soltanto gli ingenui si sorprendono quando in politica estera una nazione difende i propri interessi. Per di più, una tendenza più ‘self Made’, era già avviata con le precedenti amministrazioni, anche democratiche”, ha evidenziato il premier.

