Un piano triennale da oltre 80 milioni di euro per rifare le strade di Messina. Questo il maxi intervento annunciato dal sindaco Basile, con lavori che partiranno dal centro per raggiungere poi i villaggi periferici e le zone collinari. Cantieri al via nel 2026 e possibili grazie anche ai fondi provenienti dal ponte sullo Stretto. Si tratta di un’operazione “mai fatta prima”, come spiega il sindaco Federico Basile. Un intervento che andrà a riqualificare la viabilità cittadina e reso necessario dal pessimo stato nel quale riversa il manto stradale da nord a sud del capoluogo.
Le risorse
Tre i canali di finanziamento ai quali sarà possibili attingere per il Piano strade: 33 milioni arriveranno dai Fondi Sviluppo e Coesione per 8 aree urbane da Gazzi a Paradiso. Saranno sei invece i milioni provenienti dalle casse comunali e destinate ai villaggi. E non è tutto, perché di mezzo c’è anche il ponte sullo Stretto. Altri 37 milioni sono infatti stati richiesti alla Stretto di Messina come opere compensative anticipate legate al ponte. Fondi, questi ultimi, che arriveranno in dotazione al Comune solo se ci sarà anche l’atteso via libera del Cipess entro il prossimo giugno, come a più riprese spiegato dal vicepremier Matteo Salvini e, anche ai microfoni del QdS, dall’amministratore delegato della SdM Pietro Ciucci.
Programma di lavori triennale: conclusione prevista entro il 2028
Un programma di lavori triennale, con conclusione prevista entro il 2028. Negli ultimi sette anni sono stati investiti 11,5 milioni, ma oggi si punta a una manutenzione strutturale e programmata. Messina presenta una superficie di 940 km di strade, superiore addirittura a città come Milano. “Per sistemarle tutte – ha spiegato il vicesindaco con delega alla mobilità e alle infrastrutture, Salvatore Mondello – servirebbero 80 milioni. I 43 milioni aggiuntivi richiesti copriranno strade provinciali e zone collinari, dove il dissesto è più marcato.” I bandi saranno pubblicati entro fine anno. “Le opere compensative del ponte – ha precisato Mondello – sono opere anticipate. Qualora il Cipess dovesse dire sì all’opera potranno iniziare prima, sono opere da fare anticipatamente rispetto ai cantieri. Fermo restando che i finanziamenti programmati ci consentiranno di lavorare con tranquillità”.
Obiettivo: ricolmatura delle buche
Non una buca da colmare, ma un sistema di priorità da ripristinare. A confermarlo è stato il sindaco Basile, parlando di “programmazione di lavori di ampio respiro. Questo Comune non lo ha mai fatto in maniera strutturale. Dal 2018 in avanti è stato fatto questo: non serve a nessuno individuare risorse per un buco che poi va a riaprirsi”. Per riuscire ad eseguire l’ingente mole di lavori di cui necessitano le strade, “bisogna avere un progetto che ti consente di accedere alle risorse”, ha aggiunto il primo cittadino. Nel frattempo è però stato concesso un nuovo appalto all’Amam, l’Azienda Meridionale Acque.
Obiettivo: la ricolmatura delle buche. Valore: 500 mila euro. Una cifra che rappresenta la metà del milione complessivo destinato dal Comune alla municipalizzata per sistemare strade, tombini e marciapiedi. Ma si tratta di una goccia nell’oceano. Sull’argomento è intervenuto anche il capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio, Libero Gioveni, chiedendo al sindaco “un’operazione trasparenza” e allargando la denuncia anche ai continui guasti della rete idrica. “Le falle non sono solo nell’asfalto, ma anche nella gestione”, lascia intendere l’esponente neo eletto anche nel consiglio della Città Metropolitana. Per realizzare una mappatura di tutte le voragini aperte e che hanno causato non pochi incidenti automobilistici nel corso delle ultime settimane, si è svolto un incontro tra i sei quartieri cittadini e l’assessore Nino Carreri. Sul tavolo ci sono i 6 milioni annunciati dal primo cittadino: soldi che arriveranno dalla Cassa Depositi e Prestiti e che saranno destinati esclusivamente alle strade dei villaggi. Per il centro città, invece, si dovrà attendere. “Questo tipo di interventi a cavallo tra manutenzione ordinaria e straordinaria non rientrano in linee europee. Solo gli FSC possono permettere questi interventi”, ha chiarito il direttore generale del Comune, Salvo Puccio. “I fondi di cui abbiamo parlato sono divisi tra i tre Comuni-Città metropolitane, Messina, Palermo e Catania. I bandi saranno pubblicati entro fine anno e si comincerà a lavorare dal 2026 per il triennio”, rassicura.
940 km di strade nel Messinese necessitano di interventi
E il quadro è desolante, perché nessuna delle 1890 arterie cittadine è in buone condizioni. Circa 940km di strade, come detto, che necessitano in alcuni casi di interventi strutturali. I quartieri sono stati incaricati di stilare una lista delle priorità, ma gli interventi risolutivi non arriveranno presto. Gli attuali lavori di scarificatura sul viale Europa, legati al progetto parcheggio, non sono inclusi nel computo.
Ma di quanto Messina abbia bisogno di rifare completamente le sue arterie, lo dimostra proprio l’incidente verificatosi sul viale Europa nel pomeriggio di giovedì, con gli operai al lavoro per rifare il manto stradale. Una scarificatrice è infatti sprofondata nel controviale: non il primo caso del genere che si verifica in città. Sotto il peso del mezzo, la strada ha ceduto aprendo un enorme squarcio profondo oltre un metro e mezzo. Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco e agenti della municipale. Nessun operaio è rimasto ferito.
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