Home » Cronaca » Messina, il sindaco Basile sul servizio idrico: “Si insiste su una strada che non funziona, serve chiarezza”

Messina, il sindaco Basile sul servizio idrico: “Si insiste su una strada che non funziona, serve chiarezza”

Messina, il sindaco Basile sul servizio idrico: “Si insiste su una strada che non funziona, serve chiarezza”
Federico Basile, sindaco di Messina

Basile: “A Messina si insiste sul modello della società mista pubblico-privata e si mantiene un commissariamento che sta producendo ritardi”

La revoca dell’incarico alla commissaria dell’ATI di Trapani e il contestuale affidamento a Invitalia del percorso verso la gestione unica del servizio idrico riaccendono il dibattito anche in provincia di Messina. A intervenire è il sindaco del capoluogo, Federico Basile, che in una nota stampa solleva interrogativi e chiede chiarezza sulle scelte adottate dalla Regione.

Basile: “A Messina si insiste sul modello della società mista pubblico-privata e si mantiene un commissariamento che sta producendo ritardi”

Secondo Basile, quanto avvenuto nel Trapanese rappresenta un precedente significativo che impone una riflessione seria anche per Messina. “La notizia della revoca dell’incarico alla commissaria dell’ATI di Trapani e del contestuale affidamento a Invitalia del percorso verso la gestione unica del servizio idrico, in applicazione delle norme nazionali e a seguito della diffida del Governo, impone una riflessione seria e oggettiva anche per la provincia di Messina”.

Il sindaco ricostruisce quindi il percorso che ha portato alla decisione su Trapani, evidenziando come si sia preso atto dell’impossibilità di raggiungere l’obiettivo nei tempi previsti. “Nel Trapanese, dopo aver preso atto dell’impossibilità di arrivare in tempi utili all’affidamento del servizio, il Presidente della Regione ha comunicato l’oggettiva inadeguatezza del percorso avviato. Il Governo nazionale è quindi intervenuto in via sostitutiva, affidando a Invitalia un mandato chiaro e temporaneo“.

Da qui la conseguente scelta della Regione di interrompere il commissariamento. “Di conseguenza, lo stesso Presidente Schifani ha ritenuto non più necessario proseguire il commissariamento, che non aveva raggiunto gli obiettivi previsti”. Uno scenario che, secondo Basile, contrasta nettamente con quanto avviene a Messina, dove “accade esattamente il contrario: si continua a reiterare una procedura di gara già andata deserta due volte, si insiste sul modello della società mista pubblico-privata e, allo stesso tempo, si mantiene un commissariamento che sta producendo ritardi, incertezze e nessun risultato concreto”.

“Perché a Messina si persevera in una gestione che non ha dato esito positivo?”

Il primo cittadino sottolinea come questa situazione stia generando un clima di incertezza su un servizio essenziale. “Tutto questo mentre sulla città e sulla provincia pesa un’incertezza che riguarda un servizio essenziale, strategico e vitale come quello idrico“. Da qui la domanda rivolta alle istituzioni regionali: “La domanda è semplice e diretta: perché a Trapani si è preso atto che il percorso intrapreso non funzionava, intervenendo in maniera chiara e definitiva, mentre a Messina si persevera in una gestione che non ha dato esito positivo?”.

Basile ricorda inoltre che il tema era già stato sollevato in sede parlamentare regionale. “Va inoltre ricordato che il tema era stato sollevato con chiarezza in Aula, durante la discussione della legge di stabilità, da Cateno De Luca e dal gruppo Sud chiama Nord, evidenziando l’anomalia di un commissario chiamato a operare contemporaneamente su più province, tra cui Messina”.

Il sindaco parla apertamente di una contraddizione politica e amministrativa. “Il paradosso oggi è evidente: proprio a Messina, che era il caso su cui quell’intervento si era maggiormente concentrato, il commissariamento rimane inalterato; mentre a Trapani, dove pure operava la stessa figura commissariale, si è proceduto alla revoca dell’incarico. Una contraddizione che non può non essere evidenziata e sulla quale chiediamo chiarezza”.

Basile: “Chiediamo trasparenza”

Nel suo intervento, Basile ribadisce la richiesta di maggiore coinvolgimento dei territori. “Noi chiediamo trasparenza, rispetto delle norme e delle comunità locali e che l’assemblea dei sindaci torni protagonista con coinvolgimento reale dei territori e delle amministrazioni che li rappresentano”.

Il sindaco difende il ruolo di Messina e della sua azienda pubblica. “Il servizio idrico non può diventare terreno di sperimentazioni continue o di decisioni calate dall’alto. Messina ha una sua storia gestionale, ha una propria azienda pubblica strutturata e ha il diritto di essere parte attiva nelle scelte strategiche che riguardano il futuro della rete e dei cittadini. Occorre inoltre ricordare che, in assenza di un gestore unico del servizio idrico, negli anni sono già andate perse diverse opportunità di finanziamento, comprese risorse PNRR e altri fondi dedicati agli investimenti infrastrutturali”.

E conclude con un interrogativo che chiama in causa anche il Governo nazionale. “È legittimo chiedersi quante altre occasioni dovranno essere sacrificate prima che si assuma una decisione definitiva sulla revoca dell’attuale commissariamento e sull’avvio di una governance efficace e stabile del servizio. E soprattutto se non si debba attendere un commissariamento governativo nazionale, con conseguenze gestionali che ricadranno inevitabilmente su costi e bollette”.

Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI