La vecchia azienda speciale in liquidazione si occupera del trasporto pubblico per altri due mesi. Il presidente Campagna: “Più tempo per perfezionare una serie di adempimenti”
MESSINA – Atm, azienda speciale in liquidazione, si occuperà ancora per due mesi del servizio di trasporto pubblico. L’emergenza Coronavirus, con tutti i suoi effetti, ha reso necessaria una proroga, così la nuova società dovrà attendere tempi migliori, a partire dal primo giugno, per essere operativa.
Atm Spa avrebbe dovuto caricarsi di costi non sostenibili, vista la contrazione dei servizi dopo i vari decreti, soprattutto per la gestione del personale, e questo senza potere avere accesso alla Cassa integrazione. I lavoratori sarebbero stati inseriti dal primo aprile, mentre il decreto concede l’accesso agli ammortizzatori solo per i dipendenti assunti prima del 23 febbraio.
“Questo tempo in più – ha spiegato Giuseppe Campagna, presidente di Atm Spa – servirà per perfezionare una serie di adempimenti. Procederemo con le gare per acquisire l’utilizzo di alcuni software dalla vecchia società. Ci sono bandi che abbiamo dovuto prorogare, quelli per l’assunzione di 79 nuovi autisti e per l’acquisto di 17 autobus usati. Stiamo facendo le gare per le varie forniture e nel frattempo ci siamo attrezzati con la stampa dei nuovi titoli di viaggio e abbonamenti”. Non saranno assunti soltanto autisti ma anche due ingegneri, un coordinatore di esercizio, un capocontabile, un direttore tecnico per la tramvia.
Resta da capire se la società prevede, in futuro, l’apertura a soci privati. “Se una volontà c’è – ha sottolineato Campagna – non è stata manifestata da nessuno. Oggi il socio unico è il Comune, che ha indicato Atm Spa come soggetto attuatore di tutti gli importanti interventi di mobilità urbana previsti”.
Il presidente ha affermato che la società è comunque pronta a diventare operativa, almeno dal punto di vista della struttura amministrativa, perché fino a quando è in esercizio l’azienda speciale, molti passaggi non possono essere concretizzati. Per esempio quello degli autobus: “I mezzi – ha precisato – circa settanta bus più le vetture del tram, sono del Comune che ha fatto delle delibere di Giunta con cui li cede in usufrutto ad Atm Spa. Questo potrà avvenire però quando cesserà il sevizio dell’azienda in liquidazione, che in questo momento li detiene. Intanto è in corso la procedura alla Motorizzazione civile”.
Altro nodo è il passaggio del personale. “Sul passaggio dei dipendenti – ha detto Michele Barresi, segretario della Uiltrasporti – c’era stato un verbale negativo, chiuso all’Ufficio provinciale del lavoro il 13 marzo. L’azienda poteva provvedere il licenziamento collettivo dei 461 dipendenti e l’impegno nel verbale era quello di farli riassumere contestualmente in Atm Spa. I dettagli erano farraginosi e i rappresentanti di Uil e Cgil avevamo mostrato perplessità riguardo alla mancanza della clausola sociale che il Consiglio comunale doveva votare come integrazione del contratto di servizio. Ma l’Aula ha sospeso i lavori per Covid. Avevamo chiesto di bloccare tutto sia per l’emergenza che per mancanza della clausola che era per noi lo strumento giuridico per poter permettere ai lavoratori licenziati di essere riassunti in Spa”.
“Tutto rimandato – ha aggiunto Barresi – perché devono procedere al licenziamento collettivo che il decreto legge Cura Italia blocca per sessanta giorni. Dopo emergenza il problema si ripresenterà se il Consiglio non vota quella clausola. Senza quello seguono una strada che non condividiamo, che li espone a contenziosi per irregolarità procedurale”.
Di diverso avviso il presidente Campagna. “La procedura al Cpi – ha affermato – si è conclusa con la disponibilità della Spa ad assumere il personale in servizio all’azienda in liquidazione, mantenendo i diritti acquisirti dei lavoratori e applicando il Ccnl di categoria degli autoferrotranvieri che prevede già la clausola sociale. Tutto ciò che è contenzioso con la vecchia società, il pagamento delle ferie e il Tfr resta in capo alla società in liquidazione, per noi il passaggio è ai sensi del 2113 Cc, è una nuova assunzione. La delibera era una cautela che i sindacati avevano chiesto, non è andata avanti per la sopravvenuta emergenza”.