Spuntano altre due false identità usate da Matteo Messina Denaro durante la latitanza e nuovi particolari sulla sua vita. Il boss di Castelvetrano, ricercato dalle polizie di tutta Italia, andava tranquillamente a Palermo in compagnia di Andrea Bonafede, uno dei suoi fiancheggiatori, a farsi fare tatuaggi e poi a mangiare in una trattoria del centro.
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Novità investigative che la Procura di Palermo utilizzerà nell’appello della sentenza emessa a carico di Andrea Bonafede, condannato a 6 anni e 8 mesi per favoreggiamento aggravato.
Le false identità di Messina Denaro
I pm avevano contestato all’imputato l’associazione mafiosa poi riqualificata dl gip in favoreggiamento. Nell’atto di impugnazione del verdetto, i magistrati hanno inserito una serie di episodi inediti, come i due alias usati dal boss Matteo Messina Denaro. Al tatuatore aveva detto di chiamarsi Vito Firreri e all’operaio che doveva riparargli la lavastoviglie nella casa di Campobello di Mazara aveva dato il nome di Averna.

