Commozione. Rabbia. Dolore. Desiderio che tutto questo non si ripeta mai più. Questi i sentimenti più diffusi tra le migliaia di partecipanti alla fiaccolata organizzata dall’Università di Messina in memoria di Sara Campanella, la 22enne uccisa dal reo confesso Stefano Argentino lunedì scorso nei pressi del Policlinico.
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C’erano davvero tutti alla manifestazione. Studenti. Familiari. Amici. E anche autorità civili di Messina e Misilmeri che sin dai momenti successivi l’omicidio di Sara si sono stretti intorno alla famiglia. Tutti presenti per dire basta ai femminicidi. Basta alla violenza contro le donne. A poco più di 24 ore di distanza, stavolta a Roma però, il copione si è ripetuto anche nei confronti della povera Ilaria Sula.
Messina, il dolore per le strade nel ricordo di Sara Campanella
“È un problema che va estirpato alla radice, è un problema culturale. È un problema strutturale”, hanno raccontato in tanti ai nostri microfoni. Giovani e adulti di ogni età tutti insieme per ricordare l’ennesima vittima innocente.
Diversi i giovani che a vario titolo si sono alternati per leggere delle lettere cariche di commozione alla famiglia di Sara. Tanti i volti segnati dalle lacrime. Con gli applausi a spezzare il dolore, a tentare di dare forza a una mamma distrutta. Con la presenza. Così Messina ha deciso di abbracciare Sara. Per non dimenticare.