Messina, giornate d’inferno sul fronte viabilità - QdS

Messina, giornate d’inferno sul fronte viabilità

Lina Bruno

Messina, giornate d’inferno sul fronte viabilità

giovedì 27 Agosto 2020

Come ogni anno, i giorni “da bollino rosso” diventano un incubo per la Città dello Stretto. Opposizione all’attacco della Giunta, che si difende parlando dei troppi cantieri attivi

MESSINA – In arrivo un altro fine settimana difficile per la viabilità. Da decenni travolta ogni estate da esodo e controesodo dei vacanzieri, la Città dello Stretto sembra vivere ormai rassegnata il suo destino di luogo di transito, con il miraggio del Ponte sempre più sbiadito.

“Viabilità impreparata a reggere il peso del prevedibile aumento del flusso veicolare” dicono i rappresentanti della Uil trasporti. “Una città letteralmente paralizzata, con migliaia di turisti in fila e messinesi bloccati sotto il sole nelle ore di punta in attesa di recarsi al lavoro o rientrare a casa” fanno eco i consiglieri comunali del M5s.

Critiche strumentali secondo l’Amministrazione, che parla invece di un Piano attivo per gestire esodo e controesodo concordato nella riunione di fine luglio in Prefettura, del Comitato per l’ordine e la sicurezza, che prevede il progressivo impegno degli assi stradali di via Vittorio Emanuele e della via Garibaldi, in modo da veicolare il più velocemente possibile il flusso di macchine verso gli imbarcaderi. I rappresentanti della Uil trasporti, Nino Di Mento e Angelo Passari, chiedono dei correttivi per i prossimi weekend da bollino rosso, ma intanto criticano l’operato del sindaco Cateno De Luca che ha avocato a se la delega alla Polizia municipale, “ma che alla prima prova sul campo sta dimostrando di non aver avuto la capacità di programmare servizi adeguati a fronteggiare un esodo ampiamente prevedibile, sia in termini di mobilità e gestione del corpo di Polizia Municipale, che di prevedere nelle sedi opportune l’utilizzo di tutte le infrastrutture portuali per un deflusso più ordinato delle migliaia di auto”.

Le criticità emerse, secondo il vice sindaco Carlotta Previti e gli assessori Dafne Musolino e Salvatore Mondello, sono da imputare “ai numerosi cantieri presenti nella A18 e nella A19, che hanno causato rallentamenti e incolonnamenti; alla maggiore difficoltà a individuare con precisione i giorni da bollino rosso visto che la stagione turistica è partita con ritardo a causa del Covid; all’ impossibilità di stoccare i flussi del traffico prima di farli arrivare in città per l’ assenza di idonee aree di stoccaggio nel tratto autostradale”.

Ma se un elemento di “eccezionalità” può essere rappresentato dal Coronavirus, su tutto il resto era possibile intervenire per tempo come per l’apertura temporanea dello svincolo di Giostra. La richiesta di riapertura dello svincolo per le vetture in uscita a Messina è stata inoltrata al Cas solo venerdì scorso, con validità fino a domenica.

“La verità – sostengono i rappresentanti in Consiglio del Movimento 5 stelle – è che i provvedimenti adottati dall’Amministrazione sono risultati assolutamente inefficaci, come dimostrano in modo inequivocabile i fatti, con le strade della città in balìa del caos, specialmente al centro e nella zona nord. Invece di reagire in maniera scomposta alle critiche, basterebbe assumersi le proprie responsabilità e rendere conto del proprio operato alla cittadinanza”.

L’Amministrazione difende il suo operato e quello dei vigili urbani che non sono stati sempre sufficienti a gestire gli incroci più complicati come quello tra viale Boccetta e via Garibaldi. Qui alcuni automobilisti, per risolvere il caos, sono stati in alcuni momenti costretti all’autogestione. “La Polizia municipale – ribadiscono dalla Giunta – ha lavorato con professionalità. Gli incroci di via Garibaldi, viale della Libertà e viale Giostra sono stati presidiati dai vigili che, sostituendosi agli impianti semaforici, ha indirizzato il traffico verso il serpentone della Caronte che ha fatto viaggiare sette navi a ritmo continuo. Quanto poi alla congestione delle vie del centro parallele alla via Garibaldi, il fenomeno è dovuto alla scelta di alcuni automobilisti di affidarsi ai navigatori nella convinzione che avrebbero raggiunto gli imbarcaderi più velocemente”.

“Ma Messina – hanno concluso dall’Amministrazione – una città che si estende in senso longitudinale con due arterie parallele che scorrono lungo la costa, non gode di fatto di alcuna viabilità alternativa”.

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