Messina, nuovo Piano di esercizio per Atm Spa - QdS

Messina, nuovo Piano di esercizio per Atm Spa

Messina, nuovo Piano di esercizio per Atm Spa

sabato 26 Settembre 2020

Perplessi i sindacati, che hanno criticato alcune scelte, in particolare in merito alla Metroferrovia. Indispensabile raccordare gli strumenti di pianificazione per rispondere alle esigenze urbane

MESSINA – Il nuovo Piano di esercizio di Atm Spa è in vigore da pochi giorni ma non pochi rilievi sono stati fatti sulla sua capacità di rispondere alle reali esigenze dell’utenza.

Grande assente è ancora una volta, come evidenziato da Michele Barresi e Giovanni Giordano, segretari Uiltrasporti, l’integrazione con la Metroferrovia, perché nulla è ancora stato fatto per creare reali condizioni di sviluppo. Eppure il servizio sarebbe stato di grande aiuto nell’avvio in sicurezza dell’anno scolastico in emergenza Covid. “Pensiamo – hanno sottolineato i sindacalisti – ai Licei La Farina, Maurolico e Seguenza, ma anche all’Istituto Verona Trento, il Caio Duilio e lo Jaci, ubicati in zona centro a poche centinaia di metri dalla fermata di Metroferrovia della Stazione Centrale, ma anche gli istituti Quasimodo e Minutoli in contrada Gazzi, prossimi all’omonima fermata”.

“Solo queste scuole – hanno detto Barresi e Giordano – movimentano un flusso di circa 8.200 studenti, per la cui mobilità poteva predisporsi in un piano organico di interscambio e l’utilizzo agevolato anche del vettore Metroferrovia”.

Secondo la Uil Trasporti i 40 milioni di investimenti in infrastrutture ferroviarie fanno della linea Messina-Giampilieri un’occasione persa per la città. I collegamenti di Metroferrovia sono stati progressivamente ridotti a sette coppie di treni, contraendo la fascia oraria del servizio tra le 5,45 e le 17,52. Le statistiche sul flusso, rilevate anche nei mesi di post lockdown, consegnano dati impietosi con una media inferiore a cinque viaggiatori per tutti i collegamenti, a eccezione delle corse in partenza da Giampilieri tra le 7 e le 8 di mattina, dove i viaggiatori di norma non superano le dodici unità.

“Da tempo – hanno evidenziato i sindacalisti – l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, ha annunciato l’intenzione di promuovere questo servizio nelle tre città metropolitane siciliane, ma soltanto Palermo ha intrapreso una prima integrazione reale nel trasporto urbano tra ferro e gomma. Auspichiamo che Amministrazione comunale e assessorato regionale riprendano il confronto per il rilancio del servizio, consapevoli che soltanto un’adeguata frequenza dei collegamenti e un biglietto integrato giornaliero fra Trenitalia e Atm a costi sociali calmierati potranno essere risposte concrete se si vuole un sistema di mobilità efficiente ed eco sostenibile”.

Tornando ad Atm, con il nuovo Piano si ripropone il sistema a “pettine” già sperimentato con poco successo alcuni mesi fa dalla vecchia Atm in liquidazione. Sono stati fatti però dei corretti rispetto a quella sperimentazione e adesso il presidente Pippo Campagna ha assicurato che l’utente in periferia potrà avere una maggiore facilità nello spostamento, grazie all’aumentata frequenza delle corse e, allo stesso tempo, la garanzia di poter raggiungere i Terminal Zir, Cavallotti, Villa Dante e Museo utilizzando le coincidenze con la linea 1 Shuttle 100, con la linea Tram e con la linea 21 Circonvallazione.

Per l’assessore alla Mobilità Salvatore Mondello però, se non si metteranno a sistema tutti i modelli di pianificazione (Piano parcheggi, Piano generale del traffico urbano, Piano urbano della mobilità sostenibile) è difficile avere una mobilità rispondente alle esigenze. Più corse per una maggiore frequenza significano più autisti, ma quelli in servizio sono 180 e da qui a breve si prevedono una ventina di pensionamenti. L’Atm sta lavorando sul nuovo bando di assunzioni, ma ci vorrà del tempo. Campagna, intanto, ha confermato che per sostenere questo piano di esercizio servirà sicuramente ricorrere ancora a turni straordinari.

Oltre a un maggior numero di autisti, affinché il pettine funzioni c’è bisogno di fluidità di manovra in quei punti strategici individuati dall’azienda, altrimenti sarà il caos più totale e a causa del ritardo che si accumulerà nei tempi di percorrenza. A sottolineare questo aspetto è stata la Federazione Autoferrotranvieri Ugl, che con Giuseppe Giallanza ha raccontato delle difficoltà registrate – in punti strategici come via Garibaldi, Tremestieri o Torre Faro – dai conducenti, chiedendo un controllo maggiore della Polizia municipale perché i vari divieti di sosta siano rispettati.

Lina Bruno

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