Intervista a Giovanni Giardina, che proprio in questi giorni ha raggiunto il primo mese come comandante dei vigili urbani di Messina
MESSINA – Una conoscenza del territorio che deriva da un’esperienza di oltre 28 anni, ricoprendo i più svariati ruoli e in tutte le sezioni. Sensibilizzare su legalità e rispetto delle regole, ascolto del cittadino, comprensione davanti alle sue difficoltà ma anche determinazione quando bisogna sanzionare. Sono le direttrici di Giovanni Giardina, dallo scorso 1 maggio nuovo comandante della Polizia municipale, incarico che durerà tre anni. La scelta fatta dal sindaco Federico Basile ha tenuto conto della sua professionalità maturata sul campo. Giardina, dopo la nomina, ha lasciato la guida della Polizia Metropolitana.
Com’è cambiata la città in questi 28 anni?
“C’è meno traffico, anche se non sembra, e c’è meno presenza di vigili in strada. Sono entrato nel 1996 con l’ultimo grosso concorso, quasi trecento persone assunte fino al 1998. In questi anni c’è stata una trasformazione, c’è qualche arteria in più, sono stati aperti gli approdi di Tremestieri, che hanno fatto diminuire il transito dei mezzi pesanti in città, una buona riposta ma si aspetta il nuovo Porto. Rimane il traffico leggero, quello creato dalle auto che devono imbarcarsi, che è aumentato. Ci siamo inventati dei correttivi per ridurre al minimo i disagi per la città nel periodo estivo, distribuendo su più strade il carico della circolazione e indirizzando verso gli imbarchi sia pubblici che privati”.
Gli automobilisti sono più indisciplinati?
“Siamo costretti a fare tantissime multe. Nel 2023 risultano circa 300 mila verbali, oltre 11 milioni di euro di sanzioni calcolando la somma pagata entro i 60 giorni, ma la maggior parte paga dopo due mesi quindi la somma in realtà è più alta. Le infrazioni più frequenti sono l’alta velocità, i parcheggi in doppia fila, e quest’anno aumenteranno perché ho dato una precisa direttiva: umanità e determinazione. Vogliamo ripristinare il photored, quel dispositivo elettronico installato nei pressi di un incrocio con cui si rileva il passaggio con il semaforo rosso. Troppi incidenti agli incroci, anche semaforizzati. Ci sono strade critiche su cui mi sono concentrato, ma siamo pochi”.
La carenza di personale resta un problema?
“La mattina ho nove pattuglie di viabilità, al massimo undici, che fanno dal Tso agli incidenti stradali, nel pomeriggio qualcuna in meno, di sera e di notte solo due: ci sono le reperibilità ma posso utilizzarle solo in casi particolari. Ci sono poi le sezioni di Polizia specialistica come Ambiente, Annona ed Edilizia, che sto anche utilizzando per coprire la viabilità. Con il nuovo concorso sono previsti cento agenti di polizia municipale a tempo indeterminato e altri trenta a tempo determinato. Un fatto positivo considerando che ci sono in vista pensionamenti. Ma dovremmo essere cinquecento e siamo 278. Molti hanno esenzioni dal servizio in strada. Se iniziano i lavori per il Ponte quei cento basteranno solo per l’area di Torre Faro-Ganzirri”.
Gli abusi nel settore edilizio, sono aumentati?
“Abbiamo un arretrato importante perché non abbiamo personale neppure in questa sezione. Ci sono una ventina di vigili, ma che fanno anche viabilità. Mi ha aiutato molto scorporare dal servizio di Polizia edilizia, che si chiamava Tutela del territorio, la parte ambientale che compone una sezione autonoma. Con la crisi dell’edilizia si costruisce meno, c’è una diminuzione di cantieri aperti e quindi anche gli abusi sono limitati a qualche sopraelevazione, occupazione suolo o modifiche strutturali nei quartieri più disagiati. A maggio abbiamo fatto sei sequestri. Ci sono poi denunce e segnalazioni quotidiane su quelle irregolarità legate alla mancanza di permessi che gli Enti devono rilasciare”.
Il decoro, i rifiuti abbandonati, le discariche abusive sono altri temi caldi…
“Con la riforma del Codice dell’ambiente le infrazioni riguardano ormai il penale, anche il sacchetto abbandonato. Non si riesce a controllare tutto, servirebbero mille telecamere ma in questo momento ne abbiamo meno di quante ne arano state previste, ci sono stati dei problemi che stiamo risolvendo. Andiamo nelle zone dove sono più frequenti certe cattive abitudini, le denunce anche qui sono giornaliere”.
Di ambulantato selvaggio si è occupato molto. Ha subito anche tre aggressioni… Qual è adesso la situazione?
“Il fenomeno si è ridotto ma non è stato debellato. Non mi sono fermato, gli ultimi aggressori li ho perdonati, padre e figlio, io li avevo aiutati ad aprire un negozio ma dovevano pagare utenze, affitto, gli conveniva lavorare in mezzo alla strada, ma il suolo pubblico non può essere usato così, servono autorizzazioni, ci sono anche problemi igienici da considerare. Sto tentando di regolarizzare quanti più possibile, il mio ufficio è sempre aperto e sono disponibile. Ho proposto il bando di gara per coprire postazioni vuote nei mercati, ma pochissimi abusivi si sono messi in regola”.