Gli investigatori: "L'attenzione è altissima rispetto al fenomeno criminale, una delle fonti primaria di finanziamento della locale criminalità organizzata"
“Il comprensorio messinese si conferma porta d’ingresso dello stupefacente in Sicilia, nonché punto strategico per il transito e il traffico di ingenti quantità di narcotico”. A dirlo sono gli investigatori del Comando provinciale della Guardia di finanza di Messina, dopo il sequestro di 1,5 chili di cocaina in transito agli imbarchi della città dello Stretto e l’arresto di tre corrieri della droga.
Il Quotidiano di Sicilia si è già occupato, nelle scorse settimane, di raccontare “l’ombra della mafia sul mercato della droga a Messina, in una intervista al capo della Squadra mobile. Una vera e propria mappa dello spaccio a Messina è quella che si è consolidata nel tempo, tracciata dalle varie operazioni, e con le principali centrali a Santa Lucia sopra Contesse, Giostra e Mangialupi.
Guardia di Finanza, “Attenzione altissima, è il business principale della criminalità organizzata”
“L’attenzione è altissima rispetto a tale fenomeno criminale – aggiungono – sintomatico, peraltro, dell’esistenza di agguerrite e strutturate organizzazioni criminali, in grado di gestire così rilevanti quantitativi di droga. Un fenomeno di grave impatto sociale che costituisce, come ormai documentato da numerose operazioni di polizia, una delle primarie fonti di finanziamento della locale criminalità organizzata”.