Messina, smart working e produttività: luci e ombre - QdS

Messina, smart working e produttività: luci e ombre

Messina, smart working e produttività: luci e ombre

martedì 10 Maggio 2022

La pandemia ha lasciato, anche agli Enti pubblici, un nuovo modo di lavorare: esperti si sono confrontati su questo tema nel corso di un incontro organizzato dalla Città Metropolitana

MESSINA – Il lavoro agile, noto anche come smart working, è stato lo strumento messo in campo anche dalle amministrazioni pubbliche per garantire i servizi durante l’emergenza pandemica. Eppure, adesso che lo spauracchio del Covid-19 sembra fare sempre meno paura e si sta disegnando un nuovo assetto lavorativo, l’utilizzo dello smart working viene visto come strumento che, in via complementare, può aiutare le amministrazioni pubbliche.

Lo smart working al centro di un incontro a Palazzo dei Leoni

Il tema è stato al centro di un incontro a Palazzo dei Leoni dal titolo “Lavoro agile: luci e ombre di un nuovo modello organizzativo”, organizzata dalla Città Metropolitana con il Dipartimento di Scienze biomediche, odontoiatriche e delle immagini morfologiche e funzionali (Biomorf) dell’Università degli studi di Messina.

“L’esperienza del lavoro agile, quando era coinvolta tutta l’Amministrazione – ha spiegato la segretaria generale della Città Metropolitana, Maria Angela Caponetti – ci ha fatto valutare positivamente questa modalità che, tra l’altro, ha portato alla creazione di vere e proprie postazioni digitali per ogni Direzione, che hanno permesso di proseguire il lavoro amministrativo durante la fase più critica della pandemia”.

Le riflessioni della segretaria generale hanno messo in evidenza l’importanza, nella riorganizzazione del lavoro nel suo complesso, dello smart working per agevolare la prestazione di lavoro e in funzione degli obiettivi di produttività da raggiungere. Mettendo però sempre al primo posto “lo spirito di dedizione che deve contraddistinguere il lavoro pubblico. Solo in questo modo noi riusciremo a dare a questo istituto un’efficacia concreta, evitando le insidie che possono sviare questa modalità lavorativa, facendole perdere le potenzialità e non rendendo il dovuto servizio alla collettività”.

L’intervento di Chiara Costa, docente di Medicina del Lavoro di UniMe

I lavori, coordinati da Concettina Fenga, direttrice del Dipartimento Biomorf, sono proseguiti con l’intervento di Chiara Costa, docente di Medicina del Lavoro dell’Università degli Studi di Messina, che ha analizzato gli aspetti generali e statistici dell’utilizzo del “lavoro agile”. Partendo dai dati del 2015, che registravano un 15% di mobile workers per arrivare alla percentuale del 97% nelle grandi imprese e dell’87% di lavoratori in smart working durante il periodo di “chiusura” nel 2020. A fronte di una serie di vantaggi – la possibilità di conciliare meglio l’attività lavorativa con le esigenze familiari, la riduzione dei costi aziendali, l’impatto ambientale – sono stati rilevati anche alcuni punti critici, in modo particolare la tendenza del lavoratore alla “iperconnessione” e lo sviluppo di diversi stati di stress.

L’intervento di Michele Teodoro, ricercatore di Medicina del lavoro, ha ulteriormente approfondito questi aspetti illustrando uno studio effettuato su un campione di impiegati amministrativi messinesi ai quali è stato somministrato un dettagliato questionario per valutarne la performance lavorativa. I dati hanno evidenziato un’alta percentuale di soddisfazione per l’attività lavorativa svolta in modalità agile, ma l’altra parte della medaglia ha evidenziato una crescente “irritabilità” collegata alla dipendenza totale dal mezzo informatico e una sensazione di “solitudine” derivante dal lavoro da remoto, contrastabile con azioni preventive quali la creazione di reti di comunicazione.

Ha completato i lavori il medico competente della Città Metropolitana di Messina, Concetto Giorgianni, che ha posto l’accento sulla “schizofrenia” legislativa che ha contraddistinto la gestione della situazione emergenziale: 89 decreti, più di quaranta circolari e per fine mese è atteso un ulteriore provvedimento che si auspica quanto più esaustivo possibile. La nota positiva, per Giorgianni, è riferita al clima di concreta collaborazione che ha guidato e tuttora guida il rapporto con i lavoratori e il datore di lavoro, la Città Metropolitana di Messina.

L’incontro in questione è stato organizzato dal Servizio Prevenzione e coordinamento attività datore di lavoro, responsabile Sandro Mangiapane, in collaborazione con l’Ufficio unico per la Formazione, responsabile Maria Luisa Sodo Grasso.

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