Comune e Messinaservizi hanno fatto il punto sui promettenti risultati ottenuti nel corso dello scorso anno. L’obiettivo adesso è arrivare al 60% di raccolta e porre un freno all’abbandono indiscriminato di rifiuti
MESSINA – Un servizio che negli ultimi anni è cresciuto con numeri vicini alla media nazionale, ma ancora troppi non rispettano le regole. I risultati raggiunti nel 2023 dal Comune nel settore dei rifiuti sono stati evidenziati dal sindaco Federico Basile, dall’assessore Francesco Caminiti e dalla presidente della Messinaservizi Bene Comune Mariagrazia Interdonato.
Lo hanno fatto in più occasioni alla fine del 2023, parlando di una città virtuosa che in pochi anni ha raggiunto una percentuale di raccolta differenziata pari a città come Verona, dove il servizio è stato avviato da molto più tempo. Dal 2021 a oggi la differenziata è cresciuta del 10% raggiungendo, secondo l’ultimo rapporto Ispra, livelli oltre il 50%, intorno al 56% per MessinaServizi.
L’obiettivo successivo è quello di raggiungere il 65%, avvicinandosi alla media nazionale. “Per arrivare intanto al 60% – ha sottolineato la presidente Interdonato – occorre intervenire sulla frazione dell’indifferenziato. C’è ancora troppa disattenzione con materiali come carta e plastica che finiscono in discarica”.
È cresciuta l’attenzione su monitoraggio e controllo, sull’abbandono illecito dei rifiuti con un’attività svolta dal Comune in sinergia con la MessinaServizi e la Vitruvio Tech, gestore del servizio fototrappole. Il sindaco Basile ha evidenziato i buoni risultati dell’utilizzo delle videocamere quale sistema di controllo per combattere gli abbandoni incontrollati di rifiuti. “Un sistema – ha affermato il primo cittadino – avviato a settembre e che ha dato i suoi frutti. Su 91 siti sorvegliati in 43 non si sono più verificati casi di abbandono. Ciò significa le fototrappole, e quindi il progetto Magis, con le famose mille telecamere, ha senso di esistere. Il nostro obiettivo è alzare sempre più l’asticella per il 2024, ma è chiaro che chi continua a non rispettare le regole e ad abbandonare i rifiuti per strada complica il nostro lavoro e soprattutto, oltre a sporcare, rappresenta un freno per il raggiungimento del nostro obiettivo del 65% di raccolta differenziata”.
I numeri nel dettaglio li ha comunicati l’assessore Caminiti. “Sono stati 485 – ha evidenziato – i casi individuati tra abbandoni con automezzi e a piedi. Oltre all’intero apparato strumentale stiamo posizionando altre 150 telecamere e altre se ne aggiungeranno, circa 1.300, grazie al progetto Magis. Oltre agli agenti della sezione ambientale della Polizia municipale, avremo a disposizione tre droni per la zona dei Colli Sarrizzo, che fungeranno da fattore deterrente insieme alle fototrappole per contrastare il fenomeno”.
L’assessore ha poi fatto riferimento a coloro che quotidianamente abbandonano l’immondizia: “Riusciremo a beccarli tutti con le tecnologie e gli appostamenti”, ha detto, ricordando inoltre che dal prossimo ottobre scatterà il procedimento penale per il reato di abbandono di rifiuti.
L’amministratore delegato della Vetruvio, specializzata nel servizio di sorveglianza ambientale, Massimiliano Nenni, ha puntualizzato che la cittadinanza gradualmente ha percepito l’effetto deterrente non soltanto delle fototrappole ma anche della cartellonistica, oltre a sottolineare la proficua sinergia tra il Comune e la Polizia municipale e quella metropolitana. Ma il territorio messinese è vasto e la sorveglianza nelle periferie funziona meno con le telecamere ormai localizzate ed evitate da chi è refrattario alle regole.
La presidente della Messinaservizi ha lanciato quindi appello al buonsenso civico: “Abbandonare rifiuti – ha detto Interdonato – non è soltanto un danno ambientale, ma è un grave danno perché si tratta di materiale che viene sottratto alla raccolta, per cui più riusciremo a contrastare l’abbandono tanto più riusciremo a raggiungere il 65 per cento. La società funziona e funziona bene, ma i cittadini devono capire che non conviene abbandonare rifiuti. Abbiamo dimostrato che la differenziata si può fare e si può fare anche al Sud. Siamo tra l’altro all’ottavo posto tra le 14 città con popolazione superiore a duecentomila abitanti e senza questi atteggiamenti scorretti avremmo migliorato ancor più la nostra posizione”.
Il sindaco ha promesso una stretta maggiore per il 2024 nelle azioni di monitoraggio e contrasto dei reati ambientali: “La salvaguardia ambientale – ha affermato – costituisce uno dei cardini essenziali per garantire la sostenibilità del vivere cittadino e questa Amministrazione ha tra gli obiettivi strategici quello di orientare le azioni, oltre al potenziamento della raccolta differenziata, anche al miglioramento del controllo e al mantenimento generale del decoro urbano, nella speranza che si concretizzi un cambio culturale”.