In due operazioni di soccorso, la prima di una motovedetta vicino Lampedusa, la seconda di nave Dattilo che ha soccorso un peschereccio in area Sar italiana ed è giunto stamattina a Porto Empedocle
La Guardia Costiera italiana è stata ieri impegnata in due complesse operazioni di soccorso che hanno consentito di salvare complessivamente 420 migranti.
Una motovedetta è venuta in aiuto a un barcone in difficoltà con 70 persone a bordo. Tutte sono state tratte in salvo e portate in sicurezza a Lampedusa. Non risultano dispersi.
Nel frattempo, nave Dattilo si dirigeva a Porto Empedocle dove stamattina 348 migranti, di cui 40 minori, vengono sottoposti a tampone rapido per la diagnosi del Covid-19, fotosegnalati dalla polizia e poi smistati fra le varie navi quarantena che sono già entrate al porto Empedoclino.
I quaranta minori andranno in Puglia entro stasera.
L’unità della Guardia costiera era stata impegnata in un intervento durato diverse ore, in soccorso di un peschereccio a più di 70 miglia dalle coste siciliane, in area di responsabilità Sar italiana.
Il motopesca era in pericolo a causa delle pessime condizioni del tempo e del mare e dell’elevato numero di persone a bordo. Ricevuta la segnalazione, il Centro operativo nazionale della Guardia Costiera ha inviato sul posto nave Dattilo e altre motovedette, che hanno tratto in salvo i migranti, tra cui più di 40 minorenni.
Hanno concorso alle operazioni, sotto il coordinamento delle Capitanerie di porto italiane, un aereo Atr 42 della Guardia costiera, un velivolo Frontex e quattro navi mercantili presenti in zona, che – viste le complesse condizioni meteomarine – sono state impiegate per mitigare l’impatto del vento sulle operazioni, agevolando così il trasbordo in sicurezza dei migranti. (ANSA).