Migranti, da Geo Barents a Lifeline: Cgil Sicilia interviene sul caso - QdS

Migranti, drammi e polemica “infuocata”. Cgil: “Ciò che accade a Catania non è degno di un Paese Civile”

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Migranti, drammi e polemica “infuocata”. Cgil: “Ciò che accade a Catania non è degno di un Paese Civile”

Redazione  |
lunedì 07 Novembre 2022

Ore drammatiche per le persone ancora in attesa di un porto sicuro e di polemica tra chi si oppone allo sbarco a Catania e chi chiede di salvare tutte i migranti in mare. Gli ultimi aggiornamenti.

Continuano i dibattiti sulla questione migranti e le navi Ong in attesa di un porto sicuro al largo delle coste siciliane: in particolare, sulla vicenda della Geo Barents a Catania è intervenuta la Cgil regionale. E nel frattempo, un’altra nave ha bisogno di soccorso: la Lifeline.

In una nota, la segretaria confederale della Cgil Tania Scacchetti e il segretario generale Cgil Sicilia Alfio Mannino hanno affermato: “Ciò che sta accadendo a Catania non è degno di un Paese civile. Chiediamo che tutte le persone ancora a bordo della Humanity vengano fatte sbarcare immediatamente, come gli oltre cinquecento della Geo Barents per i quali si stanno eseguendo le visita sanitarie”.

Cgil Sicilia su migranti e caso Geo Barents: “Selezionare è fuori legge”

Per i due dirigenti sindacali “selezionare arbitrariamente i naufraghi è fuori legge e contro ogni umanità. Il Governo non può respingere in acque internazionali chi ritiene non abbia diritto al soccorso. Ciò che sta accadendo è vergognoso e inaccettabile”.

Come tanti in questi giorni particolarmente “intensi” proprio per le proteste sulla posizione del Governo italiano in merito ai migranti, anche Cgil Sicilia chiede un cambio di rotta. “Si aprano subito i porti e si alzi forte la voce dell’Europa dei popoli e del rispetto della umanità. La Cgil di Catania è già impegnata a dare l’aiuto necessario e a rivendicare soluzioni immediate. Valuteremo tutte le azioni necessarie per garantire rispetto e dignità a queste persone e a tutti i naufraghi in attesa di un porto sicuro”.

Musumeci, la posizione dell’ex governatore

Sul caso Geo Barents e sulla questione migranti si è espresso anche l’ex presidente della Regione e ora ministro per il Mezzogiorno, Nello Musumeci: “Battono bandiera tedesca, si rivolgano a Berlino“.

“Chi si trova in difficoltà in mare va sempre soccorso, ma una nave è un pezzo di Stato -aggiunge – E la legge impone a quello Stato di farsi carico di chi ha soccorso”.

Musumeci chiede l’intervento e la presenza dell’Europa e spiega la posizione del neo-ministro dell’Interno Piantedosi sullo “sbarco selettivo”: “Il ministro Piantedosi in Cdm ha illustrato la linea, approvata all’unanimità. I casi umani dei fragili saranno sempre tenuti in considerazione, ma la nave che batte bandiera tedesca ha il dovere di chiedere al Governo tedesco di prendersi in carico quei migranti”.

In un’intervista per “Il Messaggero”, ha aggiunto: “Servono fermezza e accordi con il Nord Africa” e ha definito “inaccettabile” il fatto che l’Italia non abbia il sostegno dell’Europa nel fronteggiare la questione migranti.

Da Humanity 1 a Lifeline: drammi e polemiche

Nel Mediterraneo, terra di tante tragedie e drammi continui, sono ore difficili. Al largo delle coste siciliane si trovano numerose persone, soccorse da navi Ong e in attesa di un porto sicuro. Dopo diversi giorni in mare, i problemi non fanno che aumentare e il dibattito politico “infuocato” peggiora la situazione.

Per quanto riguarda la Geo Barents, a Catania è iniziato lo sbarco di 100 fragili. Bambini, minori e persone bisognose di cure avranno soccorso in Italia. Le altre – questo almeno hanno deciso le autorità competenti – rimarranno in mare: restano a bordo 215 persone. Le altre 215 – bambini, donne incinte, nuclei familiari con minori – sono state trasferite al Palaspedini di Cibali.

Francia e Germania si sono rese disponibili all’accoglienza, ma questo non sembra essere bastato a placare le polemiche. E un appello all’Europa affinché aiuti l’Italia e al Paese affinché soccorra tutta la gente in mare è arrivato anche da Papa Francesco ieri.

Stessa storia per l’Humanity 1, dove 144 persone hanno lasciato l’imbarcazione e 35 sono rimaste a bordo. E l’Ong non sembra voler lasciar correre: “SOS Humanity inizia un procedimento legale contro il decreto del Governo italiano che vieta lo sbarco di 35 persone soccorse dalla Humanity 1! Le azioni dell’Italia violano la legge europea e la Convenzione di Ginevra sui rifugiati”, si legge in un tweet dell’Ong.

Rise Above e Ocean Viking in mare

Non ci sono solo Geo Barents a Catania e Humanity 1 che attendono soccorso. A chiedere aiuto immediato, adesso, sono anche i migranti sulla Rise Above di Lifeline. La situazione rimane critica e a bordo ci sono 90 persone. In un tweet di Mission Lifeline, infatti, si legge: “4 persone con gravi complicazioni mediche sono state evacuate dalla nave. Dopo 3 giorni in mare senza un porto sicuro, la situazione continua a peggiorare. Chiediamo un porto sicuro, adesso!”.

Al largo della costa catanese c’è anche la norvegese Ocean Viking, che ha soccorso 234 migranti. Si trova però ancora in acque internazionali.

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