Migranti, fuga dall’Africa non è emergenza di serie B - QdS

Migranti, fuga dall’Africa non è emergenza di serie B

Raffaella Pessina

Migranti, fuga dall’Africa non è emergenza di serie B

martedì 12 Aprile 2022

Gli sbarchi non si fermano, a Lampedusa hotspot di nuovo al collasso. Aimi (Fi): “In arrivo altre ondate, ora serve un Piano Marshall”

LAMPEDUSA (AG) – L’Italia si trova ad affrontare in questi mesi l’emergenza profughi per la guerra in Ucraina, dimostrando grande capacità di accoglienza ma, con l’avvicinarsi della bella stagione, ancora di più la Sicilia dovrà far fronte ad un’altra emergenza, quella dei migranti provenienti dall’Africa.

L’hot spot di Lampedusa al collasso

Già dallo scorso fine settimana a Lampedusa l’hot spot di contrada Imbriacola è al collasso, perché gli sbarchi non si fermano, anzi vanno ad aumentare sempre di più. In questi ultimi giorni ne sono arrivati ben 800 ed è ora corsa contro il tempo per svuotare il centro di accoglienza che ha una capienza di circa 200 persone. Domenica sono state imbarcate 127 migranti sul traghetto di linea diretto a Porto Empedocle, stessa sorte ieri per altri 104 migranti. In rada a cala Pisana c’è anche la nave quarantena Moby Dada con 300 posti disponibili a bordo.

L’allarme del sindaco di Lampedusa, Totò Martello

I migranti sono in prevalenza originari di Egitto, Siria, Sudan, Somalia, Niger ed Eritrea. Il sindaco di Lampedusa, Totò Martello lancia ancora una volta l’allarme perché l’Isola viene lasciata sola di fronte all’emergenza: “È evidente che siamo di fronte a una situazione eccezionale. Voglio ringraziare quanti a Lampedusa si stanno impegnando nelle operazioni di soccorso e di accoglienza sia mare che qui sull’isola, e ritengo che lo stesso debbano fare l’Italia e l’Europa: quando predispongono misure di solidarietà internazionale e di accoglienza umanitaria, si ricordino di guardare a quello che avviene a Sud, nel cuore del Mediterraneo”.

Occorre cambiare strategia

E ancora nel Mediterraneo la nave di soccorso Sea Watch 3 ha tratto in salvo 34 persone sopravvissute perché gli altri loro compagni di viaggio sono annegati. Enrico Aimi, capogruppo di Forza Italia in Commissione Affari Esteri Emigrazione chiede di cambiaare strategia sulla gestione dei migranti:

enrico aimi

Enrico Aimi

“È in arrivo una seconda ondata di profughi che rischia di travolgere il sistema di sicurezza e di accoglienza già fortemente provato dell’Italia. Un campanello d’allarme che questa volta non può essere eluso. Stanno per riversarsi sulle coste italiane un numero esorbitante di persone provenienti da Egitto, Tunisia, Siria, Sudan, Somalia, Niger, Eritrea. Occorre cambiare strategia e ripensare, insieme all’Europa, ad un nuovo piano Marshall per l’Africa che preveda anche riaccompagnamento, ricollocazione, assistenza e sicurezza per i migranti. Lo si faccia con la massima urgenza attraverso accordi bilaterali con i Paesi africani disposti all’accoglienza e pronti ad accettare aiuti economici e le Organizzazioni Umanitarie Internazionali, di cui, ultimamente non abbiamo compreso completamente il ruolo in questa fase di grave crisi umanitaria”. “Bloccare le partenze – conclude il senatore di Forza Italia – significa prevenire le morti in mare. Rischiamo nel giro di pochi anni di avere sulla coscienza altre decine di migliaia di morti in mare”.

Massimiliano Iervolino, segretario di Radicali Italiani chiede che venga assegnato un porto sicuro alla See Watch. “L’Europa, che si è dimostrata in grado di intervenire tempestivamente verso il flusso di profughi dall’Ucraina, smetta di essere fortezza e dimostri di voler affrontare finalmente il fenomeno migratorio sulla base del principio della solidarietà tra Stati membri e nel rispetto dei diritti fondamentali, a partire da quello d’asilo che vale per tutti coloro che hanno bisogno di protezione, ovunque nel mondo”.

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