Migranti, sindaco di Pantelleria: “Salvini fa teatro, solo slogan” - QdS

Migranti, sindaco di Pantelleria: “Salvini fa teatro, solo slogan”

Raffaella Pessina

Migranti, sindaco di Pantelleria: “Salvini fa teatro, solo slogan”

mercoledì 14 Settembre 2022

Vincenzo Campo: “Problema più complesso di quanto il centrodestra fa credere”. Minardo (Lega Sicilia) insiste: “Rivogliamo i decreti sicurezza”

PALERMO – Il sindaco di Pantelleria, Vincenzo Campo, si è scagliato ieri contro il leader della Lega Matteo Salvini. Le dichiarazioni arrivano dopo l’ennesimo sbarco di migranti avvenuto lunedì a Pozzallo nel ragusano, dove i 26 migranti hanno raccontato che sei di loro non ce l’hanno fatta e tra questi vi erano un ragazzo di 12 anni e un bimbo di due.
Giorgia Meloni e Matteo Salvini insistono per un maggiore controllo dei confini. Ma il sindaco ha accusato il numero uno del Carroccio di fare “teatro”: “Il fenomeno migratorio è un problema molto più complesso di quanto qualcuno in questa campagna elettorale vuole far credere – ha detto Campo – continuando a dire ‘devono essere aiutati a casa loro, bisogna bloccare le partenze’. Tutte belle parole che, però, non risolvono la questione. In questo momento il nostro primo impegno deve essere salvare vite umane. In tutti i modi. Tutte le forze in campo devono fare rete per evitare il ripetersi di questi drammi”.

Salvini vuole i decreti Sicurezza per fare un po’ di teatro

Campo sostiene la necessità di un intervento dell’Europa che stringa accordi diplomatici con i paesi africani: “Un Governo di centrodestra sarebbe quello meno adatto a fare questi passaggi in Europa. Salvini lo conosciamo tutti: vuole i decreti Sicurezza per fare un po’ di teatro, fermare le navi ong per quattro-cinque giorni in mare per poi farle sbarcare lo stesso. Il fenomeno migratorio non si affronta con il populismo e con gli slogan di chi parla di blocchi navali. E mentre si trova una soluzione in Europa occorre salvare vite umane perché tragedie come quelle di cui leggiamo in queste ore non si ripetano più”.

Nino Minardo, segretario regionale della Lega in Sicilia, condivide le tesi di Salvini come dichiarato in una intervista: “Il tema dell’immigrazione clandestina – ha spiegato Minardo – rientra in un progetto più ampio che riguarda la sicurezza. Dobbiamo fare semplicemente quello che già è stato fatto da Matteo Salvini quando era ministro dell’Interno: cinque anni fa in campagna elettorale ha promesso che avrebbe lavorato per fermare gli sbarchi irregolari e il traffico di vite umane e poi da ministro dell’Interno lo ha fatto. Rivogliamo i decreti Sicurezza – ha aggiunto – vogliamo fermare l’immigrazione clandestina. È giusto accogliere chi veramente scappa dalla guerra, che va accolto, sostenuto e aiutato, ma è giusto fermare quello che è un vero e proprio traffico illegale di vite umane”.

Intanto proseguono senza sosta complice le buone condizioni del tempo gli sbarchi anche a Lampedusa. Dopo gli oltre 550 migranti giunti lunedì sull’isola con 12 diversi approdi, l’ultimo dei quali poco prima di mezzanotte con 123 tra bengalesi, egiziani e pakistani intercettati a bordo di un barcone, altre 239 persone sono riuscite a sbarcare ieri sull’isola.
A Cala Creta i carabinieri hanno bloccato 13 tunisini, mentre a Cala Francese in 57 sono stati intercettati dagli uomini della Guardia di finanza che poco dopo hanno rintracciato altri due gruppi di 20 e 13 persone. Al molo commerciale, invece, i carabinieri hanno fermato 69 migranti, mentre tre tunisini sono riusciti a raggiungere autonomamente l’isola a bordo di un gommone. Gli ultimi ad arrivare sono stati tre gruppi di 14, 36 e 14 migranti, rintracciati dai militari della Guardia costiera e della Guardia di finanza. Per tutti, dopo un primo triage sanitario, è stato disposto il trasferimento nell’hotspot di contrada Imbriacola, tornato a sfondare quota mille presenze a fronte di una capienza di 350 posti.

“Il Mediterraneo – sottolinea la fondazione Migrantes – torna ad essere una tomba, un cimitero, questa volta di due bambini in fuga annegati, insieme a un giovane e a due adulti”. Erano siriani – prosegue la nota – e nessuno può negare che avevano diritto alla protezione internazionale”.

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