Il ministro della Salute ha parlato del problema delle liste d'attesa

Il ministro della Salute ha parlato del problema delle liste d’attesa, cosa emerge

Il ministro della Salute ha parlato del problema delle liste d’attesa, cosa emerge

Redazione  |
venerdì 10 Novembre 2023

Oggi "non c'è nessun sistema reale efficace di monitoraggio delle liste d'attesa" che "è un problema annoso e doloroso che purtroppo risale indietro negli anni"

Oggi “non c’è nessun sistema reale efficace di monitoraggio delle liste d’attesa” che “è un problema annoso e doloroso che purtroppo risale indietro negli anni. È la percezione peggiore che i cittadini hanno del Servizio sanitario nazionale”. Lo ha evidenziato il ministro della Salute Orazio Schillaci, intervenuto oggi a Milano a un talk dell’evento del Corriere della Sera, intitolato ‘Il Tempo della Salute’, in corso a Milano. Commentando i risultati di un report fatto da Agenas in materia di attese, Schillaci ha osservato: “Quando leggiamo sul giornale che una cittadina è arrabbiata giustamente perché ha chiamato il Cup di un determinato ospedale in una determinata regione e le hanno detto che per fare la mammografia deve aspettare 720 giorni, questa è una cosa inaccettabile, però è una rilevazione aneddotica. In realtà noi dobbiamo avere dei dati”.

“Se non si hanno dati precisi non si può ‘curare la malattia’. E questo è il primo impegno che stiamo mettendo al ministero per cercare di risolvere questo problema delle liste d’attesa. Noi abbiamo bisogno di avere i dati, dobbiamo sapere in tutte le regioni” qual è la situazione.

L’impegno del Ministero della Salute sulle liste d’attesa

“Tra l’altro dal report emerge chiaramente come ben 9 Regioni non hanno mandato i dati. Se noi non abbiamo una reale rappresentazione almeno regionale e per grosse patologie o per esami diagnostici che sono richiesti poi diventa più difficile intervenire. È il nostro primo impegno in questo e stiamo già partendo” con l’obiettivo di “supportare le Regioni in una raccolta precisa e analitica dei dati”. Poi “dobbiamo fare in modo di mettere insieme nei Cup regionali – e so che in questo la Lombardia si sta muovendo e anche la Regione Lazio – l’offerta del sistema pubblico e del sistema privato convenzionato”.

Immagine d’archivio

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