Oggi "non c'è nessun sistema reale efficace di monitoraggio delle liste d'attesa" che "è un problema annoso e doloroso che purtroppo risale indietro negli anni"
Oggi “non c’è nessun sistema reale efficace di monitoraggio delle liste d’attesa” che “è un problema annoso e doloroso che purtroppo risale indietro negli anni. È la percezione peggiore che i cittadini hanno del Servizio sanitario nazionale”. Lo ha evidenziato il ministro della Salute Orazio Schillaci, intervenuto oggi a Milano a un talk dell’evento del Corriere della Sera, intitolato ‘Il Tempo della Salute’, in corso a Milano. Commentando i risultati di un report fatto da Agenas in materia di attese, Schillaci ha osservato: “Quando leggiamo sul giornale che una cittadina è arrabbiata giustamente perché ha chiamato il Cup di un determinato ospedale in una determinata regione e le hanno detto che per fare la mammografia deve aspettare 720 giorni, questa è una cosa inaccettabile, però è una rilevazione aneddotica. In realtà noi dobbiamo avere dei dati”.
“Se non si hanno dati precisi non si può ‘curare la malattia’. E questo è il primo impegno che stiamo mettendo al ministero per cercare di risolvere questo problema delle liste d’attesa. Noi abbiamo bisogno di avere i dati, dobbiamo sapere in tutte le regioni” qual è la situazione.
L’impegno del Ministero della Salute sulle liste d’attesa
“Tra l’altro dal report emerge chiaramente come ben 9 Regioni non hanno mandato i dati. Se noi non abbiamo una reale rappresentazione almeno regionale e per grosse patologie o per esami diagnostici che sono richiesti poi diventa più difficile intervenire. È il nostro primo impegno in questo e stiamo già partendo” con l’obiettivo di “supportare le Regioni in una raccolta precisa e analitica dei dati”. Poi “dobbiamo fare in modo di mettere insieme nei Cup regionali – e so che in questo la Lombardia si sta muovendo e anche la Regione Lazio – l’offerta del sistema pubblico e del sistema privato convenzionato”.
Immagine d’archivio