Critiche di Legambiente e Mobilita Catania alle dichiarazioni di Arcidiacono, intervistato dal QdS, soprattutto in merito all’impossibilità di realizzare il “Brt” in viale Mario Rapisardi e di pedonalizzare piazza Manganelli
CATANIA – Continua a tenere banco sui social l’intervista, pubblicata dal Quotidiano di Sicilia lo scorso giovedì 25 febbraio, all’assessore comunale alla Mobilità, Giuseppe Arcidiacono. Le associazioni ambientaliste, a partire da Legambiente Catania, e alcuni esperti di settore hanno criticato le dichiarazioni del delegato del sindaco, soprattutto in riferimento all’impossibilità di attivare il “Brt” in viale Mario Rapisardi – in questo caso, ha detto Arcidiacono, “il Brt inteso in senso classico non si può realizzare” – e di pedonalizzare piazza Manganelli, vero gioiello della città, che però secondo l’assessore “rappresenta l’unica opportunità di parcheggio all’interno del centro storico, considerando che è in itinere la creazione delle Ztl”.
Parole che sono state contestate, come scrivevamo, anzitutto da Legambiente: “Il Brt in viale Mario Rapisardi – si legge in un post sulla pagina facebook dell’Associazione – riuscirebbe a deflazionare enormemente il traffico in entrata a Catania. I fondi europei ci sono e non realizzarlo significa condannare Catania al medioevo per i prossimi 20 anni. Un assessore che non spiega ai cittadini questi concetti e si piega alla volontà di una piccolissima parte di catanesi (i commercianti della zona) ignorando quella di tutto il resto della città dovrebbe serenamente lasciare il posto a qualcun altro che abbia la buona volontà e la capacità di farlo. Ma il sindaco Pogliese che ne pensa?”.
Un punto di vista che è stato lungamente precisato in un articolo pubblicato sul sito di esperti in mobilità sostenibile catania.mobilita.org, che spiega, a proposito del cosiddetto “Brt dei Viali”, come “in realtà, da un punto di vista prettamente tecnico, non esistono difficoltà non superabili, come d’altronde già emerso nella bontà del progetto dell’allora amministrazione Stancanelli. La realizzazione di questi itinerari protetti è inserita nel Pon metro (Programma operativo nazionale) “Città metropolitane 2014/2020”, e in particolare la linea veloce del viale Mario Rapisardi è prevista sin dal 2013, quando esordì con successo la prima linea di Brt, e godrebbe quindi pure della necessaria copertura economica per la realizzazione”.
“Le parole dell’assessore rappresentano, quindi, un clamoroso passo indietro – si legge ancora nell’articolo -, il quale appare non dettato da difficoltà tecniche (che, in realtà, non sussistono minimamente), bensì da una precisa volontà politica: per la realizzazione del ‘Brt dei Viali’ (il Brt2) è necessaria una riduzione della sosta su strada e sarebbe resa fisicamente impossibile la sosta in ‘doppia fila’ così come, verosimilmente, verrebbe meno anche il mantenimento di molte postazioni commerciali ambulanti”.
Sulle pedonalizzazioni, va precisato che l’assessore ha aperto alla possibilità di liberare dalle auto “Piazza Duca di Genova”, altro tesoro non valorizzato della città. Una misura che ora le associazioni e i cittadini chiedono a gran voce venga presto “prevista” anche per piazza Manganelli.