Modica, chiesto il processo per 25enne che provocò scontro mortale - QdS

Modica, chiesto il processo per 25enne che provocò scontro mortale

Antonino Lo Re

Modica, chiesto il processo per 25enne che provocò scontro mortale

mercoledì 29 Settembre 2021

E’ stato chiesto di rinviare a processo il giovane di 25 anni di Modica, che lo scorso dicembre ha causato l'incidente mortale costato la vita a Maria Chiara Rivarolo, giovane madre di 29 anni

A conclusione delle indagini preliminari sullo scontro mortale avvenuto lo scorso 10 dicembre 2020, sulla Statale 115 nel territorio di Modica, che è costata la vita a Maria Chiara Rivarolo di appena 29 anni, di Modica, e il ferimento del figlioletto, il Pubblico Ministero della Procura di Ragusa, dott. Gaetano Scollo, ha chiesto il rinvio a giudizio per il ragusano G. T., 25 anni, per il reato di omicidio stradale e di lesioni personali stradali gravi e, in relazione alla richiesta, il Gup del Tribunale ragusano, dott.ssa Eleonora Schininà, ha fissato per il 2 febbraio 2022, alle 9.30, l’udienza preliminare del processo.

Maria Chiara Rivarolo
La scena dell’incidente

La dinamica, le cause e responsabilità del sinistro sono state ricostruite dall’ing. Giovanni Salafia, il consulente tecnico cui è stata affidata dal Gup, Ivano Infarinato, la perizia cinematica: alle operazioni peritali ha preso parte anche l’ing. Antonio Adamo, quale consulente di parte dei familiari della vittima messo a disposizione da Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini.

L’imputato, alla guida di una Ford Ka, stava procedendo sulla SS 115 con direzione Ispica-Modica quando, all’altezza dell’attività commerciale A.G. Distribuzione, complice soprattutto la velocità tenuta troppo elevata (più di 40 km/h oltre il limite), in corrispondenza di una curva a destra ha perso il controllo della vettura che ha improvvisamente invaso la corsia opposta proprio mentre vi sopraggiungeva la Ford Festa condotta dalla ventinovenne e con a bordo il figlio di 11 anni: la giovane ha tentato una manovra disperata buttandosi alla sua destra, ma, come ha rilevato il Ctu, i tempi a disposizione non le hanno consentito di attuarla. Il resto è noto: a causa l’urto violentissimo la conducente della Fiesta ha riportato un gravissimo trauma cranico e toracico-addominale, è stata trasportata in ambulanza in condizioni disperate al Pronto Soccorso del Maggiore di Modica dov’è spirata poco dopo mezzanotte. Anche il figlio è rimasto seriamente ferito, ma lui, almeno, si è salvato.

Da qui dunque la richiesta di rinvio a giudizio per G. T. per i reati di omicidio stradale e di lesioni personali stradali gravi perché, per citare l’atto del magistrato, “per colpa, imprudenza, imperizia e inosservanza delle norme del Codice della strada (…), all’altezza di una curva destrorsa priva di visibilità, procedendo ad una velocità di 91 km/h, superiore al limite di 50 km/h imposto dalla segnaletica stradale, e comunque non adeguata allo stato dei luoghi, anche in considerazione dell’orario notturno e della scarsa illuminazione, e tale da impedirgli di poter arrestare tempestivamente il proprio veicolo e/o di adottare eventuali manovre di emergenza, invadeva la corsia opposta di marcia, cagionando la morte della Rivarolo nonché lesioni personali al figlio”.

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