Il sindaco Abbate chiede supporto ai sindacati che parteciperanno al tavolo concertativo con la Regione. “Ritengo che il riposo di lavoratori e titolari in queste giornate sia sacrosanto”
MODICA – Lasciare chiusi di domenica i supermercati e i negozi non necessari. È questo l’appello lanciato dal primo cittadino di Modica, Ignazio Abbate.
Dopo aver sollecitato il vescovo della Diocesi di Noto e la Cei, dopo aver interpellato direttamente il presidente della Regione Nello Musumeci, il sindaco ha chiesto ai sindacati che nei prossimi giorni saranno protagonisti con i vertici regionali della politica di un tavolo concertativo sull’opportunità o meno di riaprire alcune tipologie di negozi le domeniche ed i giorni festivi.
La richiesta di un supporto nata proprio in questi giorni scaturisce dall’ordinanza presidenziale emanata in queste ore ed in particolare dall’articolo 12, che regolamenta la chiusura degli esercizi commerciali la domenica.
“Nei giorni domenicali – si legge nella nota – è disposta la chiusura di tutti gli esercizi commerciali attualmente autorizzati, fatta eccezione per le farmacie, le edicole, i fiorai, i bar, i mercati c.d. ‘del contadino’ e/o similari, i panifici e le attività di ristorazione. Permane la chiusura domenicale di supermercati, centri commerciali e outlet, nelle more della definizione di una intesa con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e datoriali, da raggiungersi comunque entro il prossimo 6 giugno 2020”.
“Ci sono dunque solo pochi giorni – ha sottolineato il sindaco Ignazio Abbate – per decidere il futuro lavorativo domenicale di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie. Il mio appello è rivolto ai sindacati che siederanno a quel tavolo. A loro chiedo di mantenere questo giorno di chiusura come è stato negli ultimi tre mesi che ci hanno dimostrato come non sia indispensabile recarsi a fare la spesa o a fare shopping le domeniche e nei giorni festivi. La mia proposta, che ribadisco anche in questa occasione, è di programmare delle aperture stabilite solamente in corrispondenza delle feste natalizie e dei periodi di scontistica. Per tutto il resto dell’anno ritengo che il riposo dei lavoratori e degli stessi titolari e il loro diritto a trascorrere queste giornate con le loro famiglie siano sacrosanti. Questi sacrifici cui siamo stati chiamati a confrontarci, tra le tante cose che ci hanno tolto, ci hanno almeno restituito la domenica in famiglia, un diritto dell’uomo, del lavoratore, del cristiano”.
“Sarebbe auspicabile – ha concluso il primo cittadino Abbate – la costituzione di un tavolo tecnico formato dalla politica regionale, dai sindaci, dai rappresentanti della Chiesa e delle sigle sindacali di categoria in modo da poter trovare finalmente un’intesa di massima”.