Il “monopolio” dei canadair che costano 6 mila € l’ora - QdS

Il “monopolio” dei canadair che costano 6 mila € l’ora

Il “monopolio” dei canadair che costano 6 mila € l’ora

Roberto Greco  |
mercoledì 01 Novembre 2023

I nuovi velivoli? Arriveranno non prima del 2027. Il motivo: non si costruiscono Canadair dal 2019, a seguito di una serie di passaggi di proprietà e di brevetti

“E io pago…” è la celebre frase pronunciata da Totò nel film per la regia di Carlo Ludovico Bragaglia “47 morto che parla” e tratto dall’omonima commedia di Ettore Petrolini. Petrolini, se fosse ancora vivo, questa battuta l’avrebbe utilizzata per descrivere la situazione che riguarda la flotta Canadair non solo in Italia ma, più in generale, in moltissimi stati del mondo.

Mancano mezzi, tecnologie e risorse umane

È evidente che il mutamento climatico oramai si sta trasformando da emergenza a ordinarietà. Lo ha detto anche il senatore Renato Schifani, governatore della regione Sicilia, a margine della presentazione del “Villaggio della protezione Civile” qualche giorno fa. “In questi ultimi anni l’ecosistema è cambiato – ha dichiarato il governatore – questi fenomeni vanno trattati non più come straordinari ma ordinari e anche per questo forniremo maggiori mezzi sia alla Protezione Civile sia alla Forestale”. Il punto è sempre quello, mancano mezzi, tecnologie e risorse umane per adeguare la macchina di gestione degli interventi relativi agli incendi. Alzando gli occhi al cielo, durante i giorni bui, ma illuminati dalle fiamme degli incendi, che hanno caratterizzato l’estate siciliana, la vista dei Canadair era diventata quotidiana.

Il loro rombo rassicurante costa, alle casse pubbliche, approssimativamente 6.000 € l’ora. E proprio i Canadair sono, nel tempo, diventati il “tallone d’Achille” del servizio antincendio. In primis perché la De Havilland, la società canadese che li produce, visti i travagliati passaggi societari, non brilla per i tempi di consegna tanto che, a fronte degli ordini effettuati dalla Comunità Europea, la cui flotta oggi comprende 28 aerei, si prevede che la consegna dei 22 DHC-515 Firefighter, questo il nome del nuovo velivolo antincendio, non possa avvenire prima della stagione degli incendi del 2027 anche in virtù, eufemismo, del fatto che la produzione inizia solo dopo la firma dei contratti e che, come ebbe a dichiarare lo scorso mese di gennaio il ministro per la Protezione civile e le Politiche del Mare Nello Musumeci, a proposito della produzione di Canadair: “Non è concepibile che l’Unione europea non possa potenziare la propria flotta aerea antincendio solo perché i Canadair sono prodotti da una sola società in regime di monopolio”.

La Canadair ha cessato di esistere nel 1986, quando fu inglobata dalla “Bombardier”, sempre canadese ma la produzione dei velivoli antincendio si interruppe nel 2015 e “Bombardier” vendette il programma l’anno successivo a “Viking Air”, poi acquisita da De Havilland. Il prezzo di listino, aggiornato, è di 35 milioni di dollari. Il DHC-515 è equipaggiato per affrontare gli incendi di oggi, più irregolari e diffusi a causa dei cambiamenti climatici. Può effettuare più rilasci in rapida successione, il che significa una soppressione più rapida dei roghi. Tra i velivoli anti-roghi sarà poi quello in grado di scaricare la più elevata quantità giornaliera di acqua sulla zona dell’incendio, quasi 700.000 litri. Veloce anche il rifornimento dell’acqua perché il DHC-515 è in grado di ricaricare i serbatoi in 12 secondi da fonti di acqua dolce o salata, inclusi fiumi, piccoli laghi e oceani.

Per i nuovi Canadair si dovrà attendere il 2027

Perché si dovrà attendere fino al 2027? Il motivo è che non si costruiscono Canadair dal 2019, a seguito di una serie di passaggi di proprietà e di brevetti. I 18 Canadair italiani, in dotazione ai Vigili del fuoco, sono stati tutti prodotti dall’azienda canadese Viking Air Limited, subentrata, come già indicato, alla connazionale Bombardier Aerospace che a sua volta aveva rilevato la produzione dalla Canadair e oggi sono tutti gestiti dalla holding Avincis Italia.

Il Dipartimento dei Vigili del Fuoco ha in dotazione 18 velivoli Canadair CL-415, erano in realtà 19 ma uno precipitò nell’ottobre dello scorso anno sull’Etna mentre era impegnato nello spegnimento di un rogo a Linguaglossa, utilizzati per contrastare gli incendi boschivi, il c.d. servizio AIB, e per adempiere a compiti secondari. Il vademecum per la manutenzione e l’attività dei Canadair è regolato dalla Circolare del Ministero dell’Interno, Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile “Disciplinare tecnico della Gestione operativa e logistica della flotta Canadair CL-415”.

Non sono i Vigili del Fuoco a guidare gli aerei Canadair

Non tutti sanno però che, ai sensi dell’articolo 7 della legge 21 Novembre 2000 n. 353 e successive modifiche e integrazioni, le determinazioni riguardo l’attività operativa dei Canadair non sono competenza dei Vigili del Fuoco. È il Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, mediante il proprio Centro operativo aereo unificato, il Coau, a indicare luogo e tempi dell’intervento. I Vigili del Fuoco hanno invece competenza per quanto concerne i cosiddetti compiti secondari. Questi incarichi includono trasferimento personale e attrezzature, esercitazioni e ogni altra attività richiesta dal Dipartimento compatibilmente con le certificazioni del velivolo. Gli aerei e il personale sono gestiti da una società esterna. Contrariamente a quanto si possa pensare, non sono i Vigili del Fuoco a guidare gli aerei Canadair. Secondo la circolare menzionata, infatti, è la società esercente a occuparsi del personale conduttore dei velivoli anche se è il Dipartimento dei VVF a consegnare il necessario “nulla-osta” per consentire l’attività di volo.

Qual è la società che gestisce i Canadair

Ma chi è la società esterna che gestisce i Canadair? Si tratta di “Avincis – aviation critical service”. Sul suo sito c’è scritto che “Avincis è il principale e più grande operatore europeo di servizi di emergenza aerea. La Società fornisce servizi aeronautici fondamentali al settore civile per salvare vite umane e proteggere le comunità e l’ambiente. Avincis fornisce servizi medici di emergenza aerea (EMS), operazioni di ricerca e salvataggio aereo (SAR) e missioni di lotta antincendio aerea (AFF). Avincis opera a livello globale, con territori domestici in Spagna, Italia, Norvegia, Svezia, Portogallo e Finlandia, e con operazioni in Cile e Mozambico. Lavoriamo nel pieno rispetto delle normative globali e locali, operando secondo rigorosi standard di sicurezza e fornendo eccellenza ed efficienza operativa. Abbiamo una lunga storia nella fornitura di servizi aerei di emergenza a livello internazionale. In precedenza abbiamo operato con diversi marchi commerciali, ma da marzo 2023 siamo di proprietà di Ancala”.

Una flotta di 220 aeromobili

Ancala Partners, con base in Lussemburgo e nel Regno Unito, è un investitore esperto in infrastrutture critiche, che nello scorso mese di marzo ha completato l’acquisizione dei servizi di emergenza aerea di Babcock in Spagna, Portogallo, Italia, Norvegia, Svezia e Finlandia per conto dei suoi fondi gestiti, per un totale di 136,2 milioni di euro. Tutto ciò è scritto in una nota secondo cui l’azienda, che si chiama Avincis, fornisce servizi di emergenza medica, antincendio e di ricerca e soccorso, sulla base di contratti siglati con i governi locali e nazionali. La società gestisce una flotta di oltre 220 aeromobili, di cui circa la metà di proprietà, in oltre 160 sedi operative. Avincis è guidata dall’Amministratore Delegato entrante John Boag, che conta 38 anni di esperienza nel settore dell’aviazione, in Australia, Europa, Asia e Nord e Sud America, già Ceo di Cobham Aviation Services Australia, una compagnia aerea che fornisce soluzioni specializzate per l’aviazione a clienti governativi e commerciali e prima ancora, è stato amministratore delegato della Australasian Aviation Division di Babcock International, già gestore dei veicoli Canadair. Secondo la visura camerale la Avincis Aviation Italia Spa ha sede a Milano e il suo fatturato, nel 2022, è stato di 176.483.948,00 euro e ha un capitale, aggiornato al 2023, pari a 67.378.536,00 euro.

Nello scorso mese di giugno Avincis Aviation SpA, già Babcock MCS Italia SpA, si è aggiudicata il servizio di elisoccorso in Umbria. L’offerta economica per l’importo complessivo per la durata di sei anni è stata di 25.076.532,23 euro. Avincis Aviation oggi, oltre a gestire il servizio dei Canadair dello Stato, serve 33 basi italiane, gestendo il servizio di elisoccorso, in diverse regioni tra cui Emilia Romagna, Lombardia, Veneto, Piemonte, Marche, Abruzzo, Toscana e, last but not least, anche l’Umbria.

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