Numeri superiori rispetto al 2023, l'appello di Rossato: "Situazione allarmante"
Come riportato dai dati elaborati dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering di Mestre, continua a crescere il dato relativo ai morti nel lavoro in Italia. In particolare, sono già 45 le persone che hanno perso la vita nel primo mese dell’anno, di cui 2 dalla Sicilia. Nella classifica delle zone più colpite, l’Isola si piazza nella cosiddetta “zona arancione” insieme a Sardegna, Liguria, Piemonte e Lazio. In zona rossa, invece, Umbria, Abruzzo e Calabria tra le altre.
Morti sul lavoro, Rossato: “Dato allarmante e in crescita”
Al margine dell’elaborazione di questi dati, arriva il commento di Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio di Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering di Mestre. “Nel primo mese del nuovo anno l’emergenza rimane e anzi si aggrava con due vittime in più rispetto a gennaio 2023. Così la situazione diventa sempre più allarmante” – spiega Mauro Rossato. “Ciò che maggiormente colpisce in questa nostra mappatura è, da un lato, l’incidenza di mortalità più elevata tra gli over 65 e, dall’altro, l’elevato numero degli infortuni tra i giovanissimi fino ai 14 anni, che sono oltre il 10% del totale delle denunce di infortunio. E poi c’è il più che significativo dato relativo all’incidenza di mortalità dei lavoratori stranieri: quasi il triplo rispetto agli italiani”.
Sicilia in zona rossa: la statistica
Come stabilito dall’Osservatorio di Sicurezza sul Lavoro, a finire in zona rossa per i morti sul lavoro nel gennaio del 2024 sono sei regioni. Si tratta di Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Umbria, Abruzzo e Calabria. In zona arancione, invece, troviamo la Sicilia in compagnia di Liguria, Sardegna, Lazio e Piemonte. In zona gialla: Lombardia e Campania. In zona bianca: Veneto, Basilicata, Emilia-Romagna, Molise, Puglia e Toscana.