È morto oggi all’età di 98 anni Giorgio Napolitano, presidente emerito della Repubblica Italiana. Le condizioni di salute dell’ex Capo dello Stato si erano aggravate nelle scorse ore, a fronte di un quadro clinico che era apparso già complesso nei giorni scorsi.
Nato a Napoli il 29 giugno 1925, è stato sposato con Clio Bittoni e aveva due figli. Laureato in Giurisprudenza nel dicembre 1947 all’Università di Napoli con una tesa in Economia Politica, ha fatto parte di un gruppo di giovani antifascisti e ha aderito, nel 1945, al Partito Comunista Italiano, di cui è stato militante e poi dirigente fino alla costituzione del Partito Democratico della Sinistra.
È stato eletto alla Camera dei Deputati per la prima volta nel 1953 e ne ha fatto parte – tranne che nella IV legislatura – fino al 1996, riconfermato sempre nella circoscrizione di Napoli.
Nel corso degli anni ’80 Giorgio Napolitano è stato impegnato sui problemi della politica internazionale ed europea, nella Commissione Affari Esteri della Camera dei Deputati, e come membro (1984-92 e 1994-96) della delegazione italiana all’Assemblea dell’Atlantico del Nord.
Dal 1989 al 1992 è stato membro del Parlamento europeo, mentre il 3 giugno 1992 è stato eletto presidente della Camera dei deputati, restando in carica fino alla conclusione della legislatura nell’aprile del 1994.
Dal maggio 1996 all’ottobre 1998, sotto il Governo Prodi, Giorgio Napolitano è stato ministro dell’interno e per il coordinamento della Protezione civile. Dal 1995 al 2006 è stato presidente del Consiglio Italiano del Movimento europeo.
Il 23 settembre 2005 è stato nominato senatore a vita dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
Il 10 maggio 2006 è stato eletto presidente della Repubblica con 543 voti. Ha prestato giuramento il 15 maggio 2006. Il 20 aprile 2013 è stato rieletto presidente della Repubblica con 738 voti e ha prestato giuramento il 22 aprile 2013.
Napolitano rassegnato le dimissioni il 14 gennaio 2015 ed è divenuto Senatore di diritto e a vita quale presidente emerito della Repubblica.