È morto a Palermo il giornalista Alberto Stabile, di origine trapanese, uno dei principali cronisti sul conflitto in Medio Oriente e importante volto del giornalismo siciliano.
Aveva 78 anni e diversi decenni di carriera alle spalle. I funerali si svolgeranno giovedì alle 9.30 alla chiesa delle Croci.
Morto il giornalista siciliano Alberto Stabile
Trapanese d’origine e laureato in Giurisprudenza, Stabile aveva iniziato la sua carriera come cronista per il giornale “L’Ora” seguendo importanti casi di cronaca giudiziaria. Aveva poi proseguito come corrispondente dalla Sicilia per “La Repubblica”, passando nel giro di pochi anni alla sezione “Esteri” del noto quotidiano nazionale. Per oltre 20 anni ha seguito tutte le vicende del Medio Oriente, raccontando le guerre, le tensioni geopolitiche, le storie della gente abituata a vivere nel terrore.
Nel libro “Il giardino e la cenere” Alberto Stabile aveva presentato un resoconto personale del conflitto tra Israele e Palestina, dando voce ai principali protagonisti e ai personaggi incontrati durante l’esperienza come corrispondente estero. Ha scritto anche per “L’Espresso” e la pagina Facebook “L’ora – edizione straordinaria”.
Non solo giornalismo
Alberto Stabile era anche un grande appassionato di cultura e spettacolo. Per alcuni anni ha organizzato incontri e spettacoli a Favignana come operatore culturale.
Il cordoglio
Sono tanti i messaggi di cordoglio per il giornalista scomparso, che ne ricordano tanto le qualità umane quanto le competenze professionali. In un articolo di Sergio Buonadonna, la pagina “L’ora – Edizione straordinaria” ricorda Alberto Stabile con queste parole: “Da alcuni mesi aveva ingaggiato la battaglia più difficile contro una di quelle malattie che non ti lasciano alcuna certezza, ti affidano alla speranza che la scienza sia più forte del male. Talvolta avviene, in questo caso no. Ma lui era un combattente. Lo sappiamo senza retorica. Non si può avere lavorato e vissuto per molti anni a Gerusalemme, a Beirut, conosciuto l’Afghanistan. l’Iraq, l’imbecillità delle guerre americane e la violenza e la crudeltà di un potere israeliano che calpesta ogni giorno uomini, donne, bambini, valori, diritti, storia senza essere un combattente”.
Anche il QdS si unisce al dolore della famiglia per la scomparsa del collega.
Foto da profilo Facebook
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