NARO – L’amministrazione comunale retta dal sindaco Maria Grazia Brandara ha annunciato che nei locali di palazzo Malfitano verrà allestita prossimamente un’esposizione archeologica che vuole rappresentare “un punto di partenza per il futuro Antiquarium”.
Nell’ambito di una programmazione condivisa su patrimonio culturale e progetti di sviluppo locale, infatti, nella splendida cornice del centro storico di Naro si è svolto un incontro fra il sindaco Brandara, il dirigente del servizio Turistico regionale di Agrigento, Antonella Bonsignore, il soprintendente di Agrigento Vincenzo Rinaldi, con il dirigente dell’Unità operativa archeologica Maria Concetta Mangiapane, l’archeologa Domenica Gullì e il tecnico Giuseppe Baldanza.
L’obiettivo è stato quello di porre le basi per la creazione di una rete di competenze dei diversi soggetti che operano sul territorio, con uno specifico focus sul patrimonio culturale, nell’accezione più ampia di beni materiali (patrimonio archeologico, architettonico, storico e anche artistico) e immateriali (tradizioni, feste religiose, e altro ancora), la cui promozione costituisce il motore per lo sviluppo del “turismo culturale” che porta con sé ampie prospettive di sviluppo locale, con ricadute positive in termini di occupazione e crescita economica.
Nei locali di palazzo Malfitano, inaugurato come Museo civico nel 2017, che ospitano, in mostra permanente, una collezione di opere di Bruno Caruso, verrà quindi allestita un’esposizione archeologica che vuole ripercorrere, attraverso i reperti più rilevanti, la storia lunga di Naro: dalla preistoria a età recenti, raccontata nel suo forte legame con il territorio, attraverso le peculiarità naturalistiche, le emergenze archeologiche, storico-artistiche ed architettoniche che costituiscono elemento centrale dell’identità culturale.
Un territorio dal grande patrimonio storico e archeologico, il cui racconto è strettamente legato alla Sicilia e al Mediterraneo più in generale.
Un luogo, Naro, che l’amministrazione comunale vuole rilanciare non soltanto a livello regionale ma anche nazionale, come dimostra la recente candidatura lanciata all’interno del concorso, organizzato dalla Rai, per il titolo di Borgo dei borghi 2024.