Si conclude con successo la mostra “Dejà vu” a Vittoria - QdS

Si conclude con successo la mostra “Dejà vu”, uno sguardo ai mali del mondo attraverso le foto

Si conclude con successo la mostra “Dejà vu”, uno sguardo ai mali del mondo attraverso le foto

Redazione  |
lunedì 02 Gennaio 2023

La fotografia per illustrare i mali del mondo, promuovere un'eccellenza artistica siciliana e diffondere una nuova consapevolezza: si conclude l'8 gennaio la mostra "Dejà vu" a Vittoria.

Si concluderà il prossimo 8 gennaio la mostra “Dejà vu: dodici mali del terzo millennio e un’unica via da percorrere insieme“.

La mostra, allestita nei locali de “La Corte del Vespro” (in contrada Bastonaca, Vittoria), a partire dal 18 novembre è stata meta di moltissimi visitatori. Si sono recati in visita alla mostra anche alcuni amministratori, come il senatore Salvo Sallemi.

La mostra “Dejà vu” a Vittoria

Al centro dell’allestimento, curato da Francesco Palazzolo e Florin Mioc, ci sono le foto di Toni Campo: foto che tradiscono, già nel titolo, l’obiettivo dell’autore e dei curatori della mostra “Dejà vu” di puntare lo sguardo sui 12 mali del terzo millennio, portando lo spettatore a una riflessione profonda sulla situazione dell’umanità contemporanea.

La denuncia dei “mali” si inserisce all’interno di un allestimento particolare, in un’antica carretteria, con una buia penombra, illuminata dalla fiamma di un camino e dalle luci che si proiettano sulle splendide foto. Lo sguardo degli artisti si posa sulle piaghe dell’umanità, che vive uno dei momenti più difficili della sua storia. Le foto raccontano, simbolicamente: la sovrappopolazione, la discordia, la miseria, la fomo, le differenze, l’inquinamento, le distanze, l’alienazione, il potere fuori controllo, il surriscaldamento globale e la tredicesima, che apre lo sguardo alla speranza: primordio.

Il contributo alla società

La mostra “Dejà vu” si apre anche al sociale: Campo, Palazzolo e Mioc hanno messo a disposizione alcuni cofanetti con la raccolta delle foto per alcune iniziative di beneficenza del Lions Club di Vittoria. Alcuni cofanetti sono stati sorteggiati durante la conviviale di fine anno del club vittoriese.

Il ricavato di 500 euro è stato donato alla San Vincenzo de Paoli della parrocchia di San Giovanni Battista di Vittoria e alla Caritas parrocchiale della Madonna delle Lacrime. Altre iniziative di beneficenza saranno organizzate nelle prossime settimane.

“Questa collaborazione ci rende particolarmente orgogliosi – afferma il presidente del Lions, Luigi Distefano – perché siamo riusciti a coniugare felicemente due nobili finalità: la promozione di un’eccellenza artistica del nostro territorio e la beneficenza verso chi è meno fortunato di noi, attività che ci vede da sempre in prima linea. Ringrazio Toni e Francesco per la grande generosità, ma soprattutto per la loro immediata disponibilità”.

Il bilancio, Toni Campo: “Contenti dell’esperienza”

La mostra sarà visitabile ancora per tre giorni il 6, 7 e 8 gennaio, dalle 17.30 alle 22.30. Poi saranno altre città del Nord e Centro Italia, ma anche alcune prestigiose capitali europee, a ospitare gli allestimenti monumentali di Campo, Palazzolo e Mioc.

“Siamo contenti dell’esperienza delle ultime sei settimane – afferma Toni Campo –. Dal 18 novembre ad oggi, tantissimi sono venuti a trovarci per visitare la mostra, ma soprattutto per vivere un’esperienza. Siamo consapevoli di aver puntato lo sguardo sui gravi problemi attuali, su cui spesso l’uomo non riflette abbastanza: stiamo distruggendo il pianeta e non ce ne rendiamo conto abbastanza. Ma la mostra, dopo un’analisi dura e spietata, riesce a ridonare un segnale di speranza, indicando l’unica via possibile, da percorrere insieme, perché l’umanità possa continuare il suo cammino”.

“La mostra coglie l’essenza dell’esperienza dell’uomo contemporaneo – spiega Francesco Palazzolo – e invita a entrare anche chi non è abituato a farlo. Siamo artisti e non possiamo che esprimerci con il linguaggio dell’arte, ma con la profonda consapevolezza di dare così il nostro contributo. Dopo il buio può davvero emergere una nuova consapevolezza e, con essa, un segnale di speranza”.

Foto di Paolo Monello, da Facebook

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