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Museo Egizio di Catania, la storia infinita

Museo Egizio di Catania, la storia infinita
Convento dei Crociferi Catania

Da anni la città attende la fine dei lavori al Convento dei Crociferi, sede designata per ospitare i reperti provenienti da Torino. Secondo OpenCup a oggi l’opera è ferma al 28%

CATANIA – Museo Egizio a Catania, dove eravamo rimasti? Non sono bastati dieci anni di interlocuzioni, possibili intese e infiniti rinvii per dotare finalmente il capoluogo etneo di un nuovo polo museale destinato ad accogliere numerosi reperti archeologici provenienti dal Museo Egizio di Torino. Già nel 2016 – ma sembra essere passato molto più tempo – si discuteva ardentemente dell’eventualità di un trasferimento nel capoluogo etneo di parte dei tesori custoditi sotto la Mole, al fine di risolvere la carenza di spazi espositivi del Museo torinese.

La sede destinata a ospitare i reperti sarebbe dovuta essere quella del Convento dei Crociferi, nell’omonima via del centro storico catanese, all’interno degli ambienti utilizzati per decenni dalla Cisl e poi riconsegnati, nel 2012, nelle mani del Comune sotto la sindacatura Stancanelli. Il dialogo intercorso tra la direzione dell’ente e l’Amministrazione etnea allora retta dall’ex sindaco Enzo Bianco sembrava poter portare a una felice conclusione dell’iter. Persino il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, manifestò il proprio apprezzamento per il progetto che stava prendendo forma.

Meno soddisfatti si rivelarono, all’epoca, i rappresentanti piemontesi della Lega Nord che si resero protagonisti di una protesta davanti la sede del Museo Egizio di Torino con l’intento di impedire la traslazione dei monili alle pendici del vulcano. L’opposizione dei militanti del Carroccio, tuttavia, non impedì nel novembre 2017 la stipula del protocollo d’intesa tra le tre istituzioni “per lo sviluppo di un nuovo progetto culturale”, così come annunciava all’epoca una nota entusiasta di Palazzo degli Elefanti.

Proprio quello sembrò essere il momento di svolta per vedere prendere forma l’appendice del Museo Egizio di Torino ai piedi dell’Etna. Nell’ambito del Patto per Catania, l’Amministrazione attinse a un finanziamento pubblico di 2,6 milioni di euro per l’allestimento e la gestione della sede catanese del Museo Egizio. Da quel momento, purtroppo, gli interventi sono proseguiti a passo di lumaca.

Secondo OpenCup, la piattaforma messa a disposizione dal Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica (DiPE) della presidenza del Consiglio dei ministri (Pcm), l’avanzamento dei lavori al primo maggio 2025 è fermo al 28%, per una spesa effettuata di “appena” 742.008,73 euro. Troppo poco per un’opera attesa da tempo.

Più di un anno fa, nel 2024, l’attuale Amministrazione Trantino annunciò al QdS la ripresa dei lavori al Convento, con interventi di agibilità e sicurezza per il secondo piano, proprio dove è attesa la sistemazione dei reperti egizi. Il completamento era stato annunciato per l’estate 2024 ma oggi, all’inizio della bella stagione del 2025, le porte del Convento dei Crociferi continuano a rimanere chiuse, senza indicazione alcuna. Anche il Museo Egizio di Torino continua ad attendere segnali da Catania per capire se quei reperti potranno essere esposti nel cuore del Barocco etneo. E l’Amministrazione, nuovamente contattata recentemente per accedere a ulteriori informazioni, non si è ancora espressa.