Musumeci, pieni poteri per far correre la Rg-Ct. Il viceministro Cancelleri dà la sua benedizione - QdS

Musumeci, pieni poteri per far correre la Rg-Ct. Il viceministro Cancelleri dà la sua benedizione

Stefania Zaccaria

Musumeci, pieni poteri per far correre la Rg-Ct. Il viceministro Cancelleri dà la sua benedizione

giovedì 09 Aprile 2020

“C’è la volontà del Ministero di nominare il presidente della Regione commissario straordinario ai sensi dello Sblocca cantieri”. Il "Modello Genova". Tra politici ammaliatori e intoppi burocratici di ogni tipo: storia di un’infrastruttura che dovrebbe collegare il Sud Est della Sicilia

ROMA – Ci sono voluti anni ma finalmente il Cipe ha approvato il progetto definitivo della Ragusa-Catania, una delle opere per le quali la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli ha proposto il commissariamento. E il governatore Musumeci ne diventerebbe il commissario.

Si tratta di una svolta o del solito annuncio a cui siamo abituati? “È una svolta epocale – ha detto al QdS il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Giancarlo Cancelleri – perché in questi anni, fra proclami e annunci, alla fine si è fatto solo tanto fumo e nessun fatto. Solo con l’intervento di Toninelli, allora ministro, si sono messe in piedi le condizioni per poter realizzare questo straordinario risultato, facendo passare questa autostrada, in termini di pedaggio, dalla più cara d’Italia a gratuita per chi la percorre.

Io ho solo raccolto il lavoro iniziato in questi anni e con determinazione l’ho portato a termine. Questo non significa che sia stato facile, anzi.

A dicembre, quando sembrava tutto fatto, abbiamo avuto la sorpresa di un’informativa Anac che ci ha fermati proprio in dirittura d’arrivo, non ci siamo arresi e con la ministra De Micheli abbiamo messo in piedi la soluzione, l’articolo 35 del Milleproroghe che ha permesso all’Anas di comprare il progetto direttamente da Sarc”.

Il commissariamento può essere utile, quindi, per velocizzare la realizzazione dell’opera ma con l’emergenza che stiamo vivendo in queste settimane, non ci sono tempi certi. “Nella delibera Cipe – ha aggiunto Cancelleri – è stata inserita la volontà del ministero e del governo di nominare il presidente della Regione come straordinario ai sensi dello sblocca cantieri. Adesso con l’emergenza sanitaria del Coronavirus non posso esattamente dire i tempi di nomina da parte del presidente Conte, ma ciò non significa che l’iter per l’opera non vada avanti, anzi, al contrario. Si farà tutto nel minor tempo possibile perché questa è l’idea alla base di tutte le scelte fatte”.

Con la nomina di Musumeci a commissario, così come avvenuto a Genova con Marco Bucci per la ricostruzione del viadotto Polcevera dell’autostrada A10, si potrebbe di fatto “essere veloci come sta avvenendo a Genova e questo per me è motivo di orgoglio perché oltre all’approvazione definitiva dell’opera in sé – ha detto ancora il viceministro – sono riuscito a portare la velocità e la modernità del decreto Genova in Sicilia”.

“In queste ore – ci diceva Cancelleri – sto lavorando affinché possa entrare nel prossimo decreto legge la mia proposta per applicare il ‘modello Genova’ a tutte le opere in Italia, per un periodo di tre anni, affinché si possa dare una risposta concreta alla crisi economica scaturita dall’emergenza del coronavirus. A Genova di fronte ad una disgrazia abbiamo risposto con la migliore Italia”.

Il viceministro ha espresso al QdS la soddisfazione di un modello che, a suo parere sta funzionando in Liguria e potrebbe rivelarsi tale anche in Sicilia. Si tratta, di fatto, di un ‘prototipo’ senza precedenti che consente al commissario, il sindaco Marco Bucci, di muoversi con assoluta e totale libertà, imponendogli solo i principi inderogabili dell’Unione europea e i principi costituzionali.

Il primo cittadino ha avuto il via libera dal Senato e già dopo tre mesi dal crollo ha avuto i poteri per avviare la demolizione dei monconi e costruire la nuova struttura. Quindi Bucci ha stabilito tempi e modi, ha scelto le imprese a cui affidare i lavori, a cui affidare la progettazione e l’esecuzione, con tutti i poteri “di sostituzione e di deroga” in quanto unico “titolare dei procedimenti di autorizzazione e approvazione dei progetti”.

Come si legge nel decreto del 19 settembre, inoltre, al commissario è stata affiancata una struttura di supporto con venti unità e lui stesso ha potuto nominare due sub commissari. I poteri speciali interessano anche “le occupazioni di urgenza e le espropriazioni delle aree occorrenti per l’esecuzione degli interventi”.

Insomma, il modello Genova potrebbe semplificare e velocizzare l’iter che, nel caso della Ragusa-Catania, ha già avuto fin troppi rallentamenti. Il commissario Musumeci, quindi, dovrebbe di fatto avere ampi poteri nella realizzazione dell’opera, potendo decidere in autonomia tutto ciò che riguarda il progetto, l’espropriazione, i lavori e l’esecuzione.

Tra politici ammaliatori e intoppi burocratici di ogni tipo: storia di un’infrastruttura che dovrebbe collegare il Sud Est della Sicilia

RAGUSA – Da quanti anni sentiamo parlare della Ragusa-Catania, l’autostrada che dovrebbe collegare le due province? Tanti, troppi. Sono decenni che i politici di turno ammaliano sull’argomento assicurandoci che nel giro di qualche anno l’arteria sia già percorribile. E invece non cambia nulla, si firma qualche carta in più ma sulla sostanza ancora niente.

Eppure l’infrastruttura, ossia l’adeguamento della S.S. 514 e della S.S. 194, era già inserita nella Delibera CIPE n. 121/2001. Quasi vent’anni. L’Anas nel 2004 ha approvato il progetto preliminare e lo studio di impatto ambientale, con il relativo parere positivo del ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio – l’anno successivo – e l’approvazione da parte del Cipe, nel 2006.

A questi, si sono aggiunte l’approvazione dell’intervento nel master plan dell’Anas e la sottoscrizione dell’accordo di programma insieme a Regione Sicilia e al ministero delle Infrastrutture, in cui si è stabilito di intervenire tramite cofinanziamento da parte di soggetto privato. Dodici anni fa.

Nell’aprile del 2008, previo avviso indicativo a cui hanno partecipato in tre, i promotori della Ragusa-Catania sono stati individuati nella ditta Ati formata da Silec S.p.A., Egis Projects S.p.A., Maltauro Consorzio Stabile (ormai Impresa Costruzioni Giuseppe Maltauro S.p.A.) e Tecnis S.p.A. e, tra ricorsi vari al Tar, si è arrivati nel gennaio 2010 con l’approvazione, da parte del Cipe, dello schema di convenzione da sottoscrivere con il soggetto privato vincitore della gara. Il 1 aprile è stato così pubblicato il bando di gara per l’affidamento del project financing. Qui era entrato in scena il trio Lombardo-Firrarello-Bonsignore: il governatore aveva osteggiato questo modus operandi perché il tutto sarebbe finito nelle mani del deputato Pdl/Udc/Dc Vito Bonsignore, cugino del nemico Firrarello.

Nonostante l’allarme, nel 2013 si urla quasi al miracolo con l’aggiudicazione della gara d’appalto con una spesa di 815 mln e 374 mila € e la promessa della firma della convenzione in un mese, avvenuta poi nel 2014.

Già in quell’anno si sperava di vedere realizzata l’arteria nel 2020 ma i pronostici erano troppo positivi. Nel 2015, infatti, tutto sembra crollare con la cancellazione della Rg-Ct dal Documento di Economia e Finanza, allarme subito dopo rientrato: l’allora ministro Delrio aveva assicurato che l’opera era già finanziata e anzi aveva preannunciato che l’istruttoria avrebbe dovuto concludersi entro un mese.

I ritardi invece si sono accumulati, sono arrivate le firme dei ministeri competenti e dei relativi decreti, ma sull’iter si è temporeggiato abbastanza.

Il progetto finale dell’autostrada era pronto già a maggio del 2017, disponibile online sul sito della Sarc srl – ossia la Società Autostrada Ragusa-Catania. Poi c’è stato un intoppo con il piano paesaggistico, prontamente risolto dalle Soprintendenze di competenza, alcune perplessità avanzate dal dipartimento di Programmazione economica del ministero dell’Economia e quindi il blocco del progetto.

Nell’aprile del 2018, però, il Consiglio superiore dei Lavori pubblici ha dato parere positivo che, tra un tira e molla, sembrava un passo decisivo. Ma non troppo. L’unica nota positiva, con il passare degli anni, è stata la consapevolezza di poter fare un’autostrada pubblica e non privata. Un pedaggio di 24 euro era inammissibile.

L’ex ministro dei Trasporti Toninelli, l’anno scorso, ha così raggiunto l’accordo con Anas e Sarc. E mentre il viceministro Cancelleri ha annunciato che in due anni e mezzo si apriranno i cantieri, che ci sono 750 milioni disponibili, il via libera del Cipe, però, non era ancora arrivato.

Fino al 17 marzo, quando il Comitato ha finalmente approvato il cambio del soggetto aggiudicatore e il progetto definitivo della Ragusa-Catania.

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