“Mutare la pandemia in opportunità e difendere le imprese al femminile” - QdS

“Mutare la pandemia in opportunità e difendere le imprese al femminile”

“Mutare la pandemia in opportunità e difendere le imprese al femminile”

giovedì 31 Dicembre 2020

Lo afferma Francesco Costantino, direttore di Confesercenti Catania, che ha ricordato, "Fino a settembre 2020, sono state quasi 6.900 le imprese che nell’isola hanno cessato l’attività"

Comunicazione aziendale

Abbiamo intervistato Francesco Costantino, Direttore di Confesercenti Catania, che ha delineato lo scenario dell’economia siciliana con dati aggiornati fino a ottobre 2020 e, nello specifico, delle imprese catanesi colpite dall’emergenza sanitaria Covid-19, con particolare attenzione alle iniziative a sostegno delle categorie che hanno subito i danni più ingenti.

L’economia siciliana, da gennaio ad oggi, è stata
messa in ginocchio dal Covid-19. A subire i danni maggiori le imprese che hanno
visto calare notevolmente i loro fatturati. A Catania, quali i numeri ad 
oggi ?

La drammatica
crisi economica che stiamo vivendo rappresenta una diretta conseguenza delle
misure di contenimento adottate negli ultimi mesi dal governo nazionale al fine
di fronteggiare l’emergenza sanitaria derivante dalla pandemia Covid 19.

La Sicilia si
trova a fare i conti non solo con una gravissima pandemia che continua
drammaticamente a fare vittime, ma anche con la più grave crisi economica della
sua storia e che ha comportato una contrazione del PIL regionale di ben 7,5
miliardi di euro e secondo la nota di aggiornamento al DEFR, presentata
dall’assessore regionale all’Economia Gaetano Armao, la previsione annuale del
PIL dell’isolasi aggraverà ulteriormente, passando dal -7,8% al -9,5%.

Gli ultimi dati
di Infocamere ci restituiscono una fotografia devastante dell’andamento
economico regionale; solo nei primi 6 mesi di emergenza e quindi fino a settembre
2020, sono state quasi 6.900 le imprese che nell’isola hanno cessato l’attività,
quasi 40 aziende al giorno, un dato questo a dir poco allarmante.

Se entriamo
nella specifica dei settori, vediamo che inevitabilmente quello più colpito è
il comparto del commercio con quasi 2.200 imprese cessate, mente sono circa
1.500 le imprese artigiane che nello stesso periodo sono state costrette a
chiudere e circa 600 del turismo.

Una crisi
devastante, senza precedenti, che ovviamente non ha risparmiato nemmeno il
tessuto economico della nostra provinciail quale ad oggi ha comportato la
chiusura di quasi 2.000 imprese. Tuttavia c’è da registrare, da quanto emerge
dai dati elaborati dall’Osservatorio di Unioncamere Sicilia, un notevole tasso
di crescita d’imprese nel terzo trimestre dell’anno. In particolare, in provincia
di Catania, rispetto alla fine di giugno, il bilancio fra le imprese nate e
quelle che hanno cessato l’attività si chiude con un saldo attivo di +633
unità.

Quali strategie ha messo in campo la
Confesercenti provinciale?

La nostra
associazione è stata in prima linea in questa battaglia contro il Covid-19,
nell’interesse delle nostre imprese socie e di tutto il tessuto economico
catanese.

È stato un anno
particolare, dalle prime zone rosse in poi, dal 9 marzo, tutto è cambiato: il
nostro lavoro, le nostre abitudini, direi persino la fiducia verso il futuro. Tuttavia
Confesercenti Catania, con grande impegno e dedizione, ha fatto e continua a
fare tutto il possibile per trasformare questa pandemia in un’opportunità e
trovare anche soluzioni alla precedente “normalità”. Fra tantissime difficoltà
abbiamo assistito le imprese, ascoltando e raccogliendo quotidianamente le loro
problematiche, le loro istanze e in molti casi anche la loro disperazione,
facendoci portavoce con forza e determinazione nelle sedi opportune. Lo abbiamo
fatto con serenità, lavorando con energia e forza per fare tutto ciò che
potevamo.

Come Direttore
della struttura della Confesercenti dell’Area Metropolitana di Catania sono
orgoglioso del lavoro che abbiamo svolto, dei sacrifici che abbiamo fatto.  Sin da dal primo lockdown abbiamo attivato un “DESK
VIRTUALE” per assistere le aziende in maniera efficace e soprattutto veloce,
ponendoci come immediato punto di riferimento e dando servizi ed assistenza
alle imprese per districarsi tra le difficoltà di interpretazione dei provvedimenti
e le complesse procedure per assolverli. Il contributo quotidiano della nostra
associazione è stato sicuramente importante, diventando in questi mesi una voce
ascoltata nel territorio, costituendo un vero punto di riferimento di tante
aziende, non solo quelle già associate alla nostra Confederazione.

La riduzione dell’occupazione ha interessato
anche le donne.

Iniziative a sostegno?

Il mondo
dell’imprenditoria femminile e delle donne più in generale, è fra quelli che
stanno pagando il conto più salato della crisi attuale.

Secondo quanto
emerge dell’analisi realizzata da Unioncamere nell’ambito del Rapporto
nazionale Impresa in genere, la crisi innescata dall’emergenza covid-19 frena
le donne dalla voglia di mettersi in proprio, dimostrando meno fiducia degli
uomini su un rapido superamento dell’emergenza e di un conseguente rientro alla
produttività.

Siamo convinti
che la ripresa da questa fase così difficile, passa anche e soprattutto dalle donne,
e per questo motivo il 18 dicembre scorso abbiamo ufficialmente costituito il
Coordinamento Donne della Confesercenti dell’Area Metropolitana di Catania che
sarà guidato dall’imprenditrice Giusy Maccarrone.

Vogliamo
promuovere la donna come motore dello sviluppo della società, supportando con
forza anche e soprattutto quelle che fanno più fatica ad affermarsi. Oggi è
necessario trovare soluzioni agli ostacoli che impediscono alle donne di
gestire al meglio le imprese, occorrono politiche mirate nell’ottica di genere
e in particolare per l’acceso al credito.

Con questa
situazione di emergenza le donne d’impresa mostrano una maggior necessità di supporto
economico e finanziario, convinti che la crescita delle donne imprenditrici
comporterà per il nostro territorio e per la nostra economia un vero valor
aggiunto, così come la partecipazione femminile al mondo del lavoro.

La nostra
associazione sarà attenta alla rappresentanza delle imprese femminile associate
e a porre in essere tutte le azioni politico-sindacali per il conseguimento
delle pari opportunità. Obbiettivo primario del coordinamento costituito sarà
anche l’individuazione degli strumenti necessari per rispondere alle esigenze
delle imprenditrici associate, la promozione di attività formative e
informative, l’approfondimento delle normative nazionali e comunitarie per
trovare gli strumenti che rendano possibile le politiche di conciliazione, lo
scambio di esperienze fra imprenditrici sia a livello provinciale che regionale.

L’export di merci siciliane è diminuito
dell’11,3% nei primi sei mesi dell’anno.

E-commerce, una carta da giocarsi?

Nel periodo storico-culturale che stiamo
vivendo, l’emergenza sanitaria mondiale dovuta dal COVID-19, ha creato una
brusca frenata dei settori merceologici lato retail con un conseguente aumento
degli acquisti online, soprattutto come risposta alla necessità per l’approvigionamento
e l’intrattenimento.

Tutto ciò ha reso evidente come la svolta
digital sia ormai una necessità più che un’opportunità, da affiancare al retail
4.0. Il mondo cambierà e con esso il modo di vivere le imprese, il modo di
lavorare, di vendere.

Un’indagine Nielsen sulle vendite online
dei prodotti di largo consumo testimonia un aumento da fine febbraio di oltre
l’80% rispetto allo scorso anno. Una crescita stimata nel grocery del 5,5% per
i canali fisici e del 96% per l’online tra febbraio e maggio 2020. E un netto
peggioramento dopo maggio (presunto mese di riapertura almeno parziale) per il
canale fisico, in flessione tra 1,5 e 3% (con un deciso spostamento su prodotti
più basici e minore marginalità), mentre il canale online cresce tra il 75 e il
90% (raddoppiando la quota dal 2,3 al 4%). Sono queste le proiezioni frutto di
un’analisi della società di consulenza strategica Kearney (multinazionale
statunitense di statistica) rispetto all’impatto Covid-19 sul settore
alimentare italiano nel breve-medio termine. Nella cosmetica si sono registrati
(fonte Adnkronos) significativi incrementi per l’e-commerce (+30% nelle ultime
settimane): non a caso diverse aziende stanno puntando sulla diversificazione proprio
con le vendite on line.

L’emergenza Coronavirus non ha solo
cambiato la nostra quotidianità, minando l’equilibrio del vivere insieme che ci
definisce “esseri sociali”. Con i dati alla mano, ci permette anche di
rileggere i sistemi e le modalità a cui siamo stati abituati fino ad oggi, tra
cui quelli della moda, che non può passare indenne nelle nuove circostanze
dettate dalla pandemia di Covid-19.

Tutto cambia dal 21 febbraio, in piena
fashion week, quando viene scoperto il primo caso italiano, il paziente 1. A
dare un primo e chiaro segnale è Giorgio Armani che fa sfilare la collezione
autunno inverno 2020 2021 a porte chiuse (domenica 23 febbraio).

Il post-Coronavirus influenzerà molto
probabilmente anche i tempi del consumo, offrendoci la possibilità di
selezionare e valutare, e magari di investire in prodotti più sostenibili e in
modalità di gestione dei negozi retail e dell’online.

Gli impulsi che vengono dal digitale, in
termini di domanda, prodotto, competizione, comunicazione e posizionamento
vanno ascoltati con maniacale attenzione, oggi ancor più di ieri.

A livello globale, cresce l’e-commerce
italiano, ormai sempre più rilevantesia in termini di consumi diretti, sia
perché si conferma il motore di innovazione e di crescita di tutto il retail,
essendo responsabile del 70% di tutte le vendite, sia online che offline.

Gli acquisti via Internet in Italia
sfiorano nel 2019 i 31,6 miliardi di euro, un incremento del 15% rispetto al
2017 e una crescita record, in termini di valore assoluto, pari a 4,1 miliardi.

È stato stimato che entro il 2021, 1
persona su 4 effettuerà acquisti online, mentre il Nasdaq afferma che entro il
2040 l’online faciliterà il 95% degli acquisti.

In Italia le imprese che al momento hanno
investito e vendono online, non superano il 10%, con una media europea tendente
al 16%, ma il trend è in costante aumento.

Il settore merceologico più forte rimane
quello elettronico, seguito dall’abbigliamento.

Cresce costantemente il food: nel 2019 gli
italiani hanno speso 1,6 mld perl’acquisto di generi alimentari, segnando circa
un 5% del totale e un incrementodel +39% rispetto al 2018. Nel settore della
cosmetica, si è registrato un aumento del +36% negli ultimi quattro anni, con
spesa media costante sempre più elevata e con una prospettiva del +10% nel
2020.

Il Sud Italia si è fatto contagiare dalla
febbre dell’e-commerce.  Ne dà
testimonianza la ricerca condotta da Infocamere e Unioncamere,secondo cui la
Sicilia si classifica terza per tasso di crescita dell’e-commerce in Italia, dopo
la Lombardia e la Campania.

Ad avere alzato la saracinesca sul mercato
virtuale sono quasi 1250 imprese dell’Isola siciliana, dato più che triplo
rispetto a quello di dieci anni prima ma residuale sul piano nazionale.  Rappresenta infatti solo il 6,1% dell’e-commerce
del Paese.

Per quanto riguarda le tecnologie
digitali, tra le aziende siciliane impegnate a cavalcare la new digitalwave, il
73% (60% il dato nazionale) sono ancora ferme ai nastri di partenza e la
dimensione aziendale appare come discrimine riguardo all’uso di queste
tecnologie.

Sono le imprese più grandi a manifestare
“una propensione nettamente superiore”.

Nel dettaglio, il 21% delle aziende
siciliane risulta legato a gestioni di tipo tradizionale;  il 52% utilizza strumenti digitali di base;
il 21% si avvale in parte di processi digitalizzati; il 3% applica con successo
i principi di Impresa 4.0 ma solo il 2% mostra di aver conseguito la maturità
nell’impiego delle tecnologie emergenti.

Il momento di agire e di conquistare il
mercato digitale oltre che di applicare le norme del retail 4.0 che non va
abbandonato, è quindi adesso.

Le strategie di e-commerce marketing e di
digital marketing devono essere posizionate al centro delle strategie
aziendali, non all’interno della periferia organizzativa. Da lì devono partire
gli spunti per ridisegnare il modello di business nel suo insieme, l’approccio
di marketing, labrandintegrity e la filosofia di prodotto.

Sottovalutare le dinamiche online, vuol
dire consegnarsi a un inesorabile declino.

La crisi Covid-19 si può trasformare in
una grande opportunità di rilancio, se verranno correttamente letti e
interpretati i cambiamenti rilevanti che ne deriveranno.

Credo, senza alcun dubbio, che questa
rappresenti una grande occasione anche per il sistema di vendita catanese,
chiamato a dimostrare di sapere cogliere il cambiamento e di farne
un’opportunità di rilancio.

In questi mesi abbiamo lavorato ad un
progetto innovativo che va in questa direzione e che offriremo alle nostre
aziende associate, fortemente consapevoli di poter dare un efficace supporto alla
creazione di strumenti atti a incentivare il mercato online delle piccole e
medio imprese catanesi. Si tratta di un progetto che lanceremo nelle prime
settimane del 2021 e che si prefigge l’obiettivo di offrire consulenza
specialistica nel settore del web e digital marketing, con appositi pacchetti
studiati per i tre macro settori merceologici.

Economicità, funzionalità, velocità di
esecuzione, semplicità di utilizzo lato user, sono alla base della proposta
digitale che lanceremo

Il turismo è tra i comparti che più hanno
risentito della crisi derivante dalla pandemia.

Senza dubbio tutto l’indotto del Turismo,
compresa la ristorazione e i pubblici esercizi in generale, è stato messo in
ginocchio dalla crisi che stiamo vivendo.

Catania ha fatto registrare un crollo
della domanda turistica che supera il 70% rispetto a quello dell’anno
precedente.

La Confesercenti dell’Area Metropolitana
di Catania è particolarmente attenta all’evoluzione del settore e non a caso il
mese scorso abbiamo chiesto all’amministrazione comunale di proclamare lo stato
di crisi del settore e di convocare un tavolo di confronto permanente, al fine
di avviare un dialogo con le rappresentanze delle associazioni datoriali, così
da individuare azioni e misure condivise utili ad accompagnare le imprese fuori
da questa fase di profonda difficoltà.

Le misure introdotte dal Governo nazionale
per contenere la diffusione dei contagi da COVID 19 hanno generato una battuta
di arresto per tutto il sistema economico produttivo locale. Di contro i
provvedimenti di aiuto messi in campo a livello Nazionale fino ad oggi, così
come le misure introdotte a livello regionale, appaiono non sufficienti a dare
il giusto sostegno a commercianti, imprese turistiche e realtà artigianali che
rischiano di dover chiudere per sempre. 

Il timore è che, se i decisori politici
continuano ad agire senza una strategia complessiva che preveda provvedimenti
equi, si rischia di mettere definitivamente a repentaglio il futuro di tutto il
tessuto economico del nostro territorio, fatto di attività di vicinato, di
botteghe, di operatori della filiera del turismo che rappresentano un
importante bacino occupazionale oltre che una leva strategica per lo sviluppo
economico dell’intera Città di Catania.

Il punto di vista di Confesercenti Catania

Riprendendo le
parole della nostra Presidente Nazionale in occasione dell’ultima Assemblea, “Abbiamo
il dovere di preparare un futuro migliore”.

Siamo
consapevoli che le cicatrici derivanti dalla crisi ci sono e ce le porteremo
dietro ancora per qualche anno, con le imprese del commercio, del turismo, dei
servizi che vivono, più di altre, il peso della crisi pandemica.

Siamo infatti di fronte a consumi ai
minimi storici, 110 miliardi di euro in meno. Per alcuni comparti, nonostante i
ristori ed i sostegni, si rischia il collasso. Nel settore del turismo,
ricettività e pubblici esercizi si stima una perdita annuale superiore al 50%
del fatturato rispetto all’anno precedente, superiore al 30% per il comparto
moda. Per non parlare dei comparti che non hanno più riaperto, ovvero palestre,
servizi alla persona, turismo congressuale, ecc.

Accogliamo con grande entusiasmo e
fiducia i primi vaccini, ma siamo consapevoli che avremo davanti mesi ancora pesantemente
difficili.

Per le nostre imprese la priorità è
lavorare e tutte sono in grado di garantire la massima sicurezza.

Alla politica chiediamo chiarezza affinchénon
si lascino le imprese nell’incertezza. A fianco alle restrizioni, è doveroso
dare alle imprese i sostegni di cui necessitano, con chiarezza, immediatezza e
semplicità.

Il Governo Centrale in questi mesi è
intervenuto iniettando nel sistema risorse importanti, ma tuttavia rispetto ad
altri Paesi Europei molto spesso i tempi di adozione e implementazione delle varie
misure si sono dimostrati assolutamente insoddisfacenti, oltre che risposte non
immediate e procedure incerte. Anche da un punto di vista tecnico molte scelte
parecchio discutibili, dalla CIG ai crediti con garanzie. Per non parlare della
gestione dei ristori tramite il criterio dei codici ATECO, che è finita per
trasformarsi in una decisione che ha penalizzato moltissimi imprenditori.

La salute e la sicurezza prima di tutto,
lo abbiamo sempre detto, ma si può e si deve fare meglio.

La Confesercenti
dell’Area Metropolitana di Catania è da sempre a fianco delle imprese catanesi
e oggi, con rinnovata forza e determinazione, ci poniamo come un vero punto di
riferimento per costruire insieme un futuro migliore.

Nelle prime settimane del nuovo anno
lanceremo servizi e progetti innovativi con l’obiettivo di assistere in maniera
sempre più efficace e mirata i nostri associati.

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