Naufragio al largo di Lampedusa, il dolore di Arci Sicilia - QdS

L’ennesimo naufragio mortale nel Mediterraneo, Arci Sicilia: “Politiche migratorie? Un fallimento”

L’ennesimo naufragio mortale nel Mediterraneo, Arci Sicilia: “Politiche migratorie? Un fallimento”

Redazione  |
mercoledì 09 Agosto 2023

L'appello di Melluso dopo la nuova strage nel Mediterraneo: "I soccorsi in mare tornino a essere la priorità".

L’ennesimo naufragio mortale vicino alle coste siciliane, per l’esattezza al largo di Lampedusa, è la dimostrazione “dell’evidente fallimento delle politiche migratorie in atto”. Lo pensa Fausto Melluso, responsabile welfare e politiche di accoglienza di Arci Sicilia, che commenta con dolore una delle tante stragi del Mediterraneo.

Solo 4 i sopravvissuti di una tragedia che ha portato alla morte di 41 persone, tutti migranti originari principalmente della Costa d’Avorio e della Guinea Konakry e diretti verso l’Italia nella speranza di un futuro migliore. Appena pochi giorni fa, la Sicilia era rimasta sconvolta da un altro naufragio, che ha visto tra le sue vittime anche un bambino di appena un anno e mezzo.

Naufragio di Lampedusa: “Si torni a pensare ai soccorsi in mare”

“Di fronte all’evidente fallimento delle politiche migratorie in atto, che non hanno fatto diminuire le partenze e contemporaneamente ci hanno esposto al ricatto di capitribù e despoti, è necessario che tutte le forze democratiche chiedano con forza di ristabilire delle regole d’ingaggio minime per gli attori coinvolti nella vigilanza e nel soccorso marittimo: smettere di ostacolare l’attività delle Ong e ricominciare a pattugliare il nostro mare con finalità di soccorso piuttosto che con fantasiose finalità di sicurezza come quelle di Frontex“, commenta Melluso.

“Questo è il semplice compito che dovrebbero ascriversi le nostre autorità, nazionali ed europee, altrimenti ogni commento sarà ipocrita di fronte al progressivo arretramento dei dispositivi di soccorso nazionali”, prosegue commentando il naufragio nel Canale di Sicilia

“Ricordiamo la Missione Mare Nostrum, voluta da un governo certamente non estremista, che costava molto meno di tante missioni internazionali e consentiva al nostro Paese di avere un sistema di ricerca e soccorso nel Canale di Sicilia. Perché non riattivarla di fronte all’evidente necessità di prevenire nuove e prevedibili disastri?”, conclude il rappresentante di Arci Sicilia.

Immagine di repertorio

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