Naufragio a Lampedusa, madre riconosce il cadavere del figlio

L’orrore e il dolore del naufragio di Lampedusa, madre riconosce il cadavere del figlio

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L’orrore e il dolore del naufragio di Lampedusa, madre riconosce il cadavere del figlio

Redazione  |
martedì 08 Agosto 2023

Un bambino di un anno e mezzo ha perso la vita nel canale di Sicilia: il dolore della giovane madre dopo l'ennesima strage di migranti.

Una madre riconosce il cadavere del figlio di appena un anno e mezzo, vittima del naufragio di Lampedusa dello scorso sabato: è solo una delle tante storie con protagonisti i migranti a bordo dei due barchini colati a picco nelle acque del canale di Sicilia. La disperazione dietro l’ennesima strage nel Mediterraneo ha un volto ed è quello di Miriam, 23enne ivoriana, costretta ad affrontare il peggiore incubo di una madre: vedere il proprio bambino senza vita.

La giovane ha dovuto effettuare il riconoscimento del cadavere del piccolo, che all’inizio pensava si fosse salvato.

Madre riconosce il cadavere del figlio piccolo dopo il naufragio di Lampedusa

La 23enne era a bordo di una delle imbarcazioni che da Sfax era diretto in Sicilia. Viaggiava con il figlio in braccio, nella speranza che alla fine di quel lungo tragitto ci fosse una vita nuova e felice per lei e per il suo piccolo. Il naufragio, poi, ha spezzato ogni sogno.

Nonostante il mare in tempesta, la ragazza avrebbe continuato a tenere il piccolo con sé, poi – stanca e vinta da fame e freddo – l’avrebbe affidato a un connazionale. Miriam e il giovane sono stati salvati dalle motovedette della Guardia Costiera. Il piccolo, però, non è sopravvissuto. La madre lo avrebbe saputo solo ieri sera: erano presenti degli esperti per il sostegno psicologico, ma niente potrà colmare il dolore di scoprire che – al contrario di quanto credeva – il bambino non è riuscito a sopravvivere al terribile naufragio di Lampedusa.

Una strage senza fine, un dramma anche dopo il naufragio

Migranti senza volto e nome continuano a perdere la vita nel Mediterraneo giorno dopo giorno, spesso nell’indifferenza generale. Le storie personali che emergono dopo ogni tragedia, però, smuovono le coscienze.

L’ultimo naufragio mortale a Lampedusa ha un bilancio terrificante: 57 superstiti, 33 dispersi e due morti (il piccolo Miriam e una sfortunata donna che viaggiava assieme al marito, attualmente ospite dell’hotspot di Lampedusa).

I sopravvissuti hanno il volto e la disperazione di chi ha perso tutto. Miriam non ha più il suo bambino, un uomo ha perso la moglie e dice di non avere più lacrime. E c’è chi – come il giovane Haisman – è disperatamente alla ricerca degli unici sopravvissuto della sua famiglia, i fratellini Asil e Haider. Tante storie che riaccendono il dibattito sulla gestione delle migrazioni e sui pericoli della rotta mediterranea.

Immagine di repertorio

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