Il carretto siciliano patrimonio UNESCO? Il turismo “olistico” del Lions Club di Catania

Il carretto siciliano patrimonio dell’UNESCO? Il turismo “olistico” del Lions Club di Catania

Daniele D'Alessandro

Il carretto siciliano patrimonio dell’UNESCO? Il turismo “olistico” del Lions Club di Catania

Ivana Zambone  |
sabato 11 Maggio 2024

Il carretto siciliano è simbolo di un’Isola che può essere narrata ai turisti di tutto il mondo e che può risvegliare la creatività in giovani e meno giovani.

Questa mattina a Catania, nella sala convegni dell’Associazione Diplomatici, l’incontro su “Il Carretto Siciliano” organizzato dal Lions Club Catania Gioieni, con il patrocinio della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Catania e del Comune di Aci Sant’Antonio. A moderare la tavola rotonda il direttore del Quotidiano di Sicilia, Carlo Alberto Tregua.

“Il nostro desiderio è quello di far diventare il carretto siciliano patrimonio mondiale dell’Unesco”, ha spiegato Paolo Stella, presidente del Lions Club Catania Gioieni. Proprio l’emblematico simbolo dell’identità siciliana, infatti, potrebbe non soltanto esprimere il valore intrinseco della sicilianità – come auspicato da Irene Donatella Aprile, soprintendente ai Beni culturali e ambientali di Catania –, ma anche partecipare ai nuovi trends del turismo.

Il futuro del turismo “olistico”: dal carretto siciliano all’interpretazione dell’ecomuseo

“Quando, negli eventi di settore, si parla di professioni del futuro, si cita il turismo esperienziale, il turismo delle radici, il turismo dei significati, il turismo culturale – ha fatto sapere Ignazio Caloggero, delegato al Service “Miti e tradizioni popolari” –.  Ma proprio su quest’ultimo sono certo si punterà sempre più sull’interpretazione culturale, per svelare ciò che sta dietro alle apparenze”.

Questa visione del turismo che Caloggero ha definito “olistica” consentirebbe di porre in chiave sistematica la tradizione popolare, i miti e le leggende, proiettando il turista in un’esperienza multisensoriale in grado di far provare emozioni autentiche.

“Nel 2022 mi sono permesso di dare una mia definizione di ‘ecomuseo’, in mancanza di una definizione formale, suggerendone la funzione interpretativa – ha aggiunto –. De Varine, padre degli ecomusei, mi ha contattato per dirmi di essere d’accordo e di voler percorrere tale direzione. Perché quando chi interpreta svela, chi assiste scopre; il semplice racconto rimane cosa ben diversa dall’interpretazione. Il carretto siciliano può dunque ben inserirsi nell’interpretazione dell’immensa ricchezza della Sicilia”.

Carretto siciliano tra passione e creatività: l’esperienza di Angelo Restivo e dell’I.C. N. Sauro–Giovanni XXIII

Il carretto siciliano può restituire persino l’espressione creativa, senza distinzioni d’età. A suggerirlo il maestro Carmelo Platania, modellista che ha scoperto per caso la sua passione: “Tutto nacque quando un amico mi chiese di fare una ruota nuova per il suo carretto appena acquistato, che si tradusse poi nella necessità di rifarlo in ogni sua parte – ha raccontato –. Così ho deciso di creare su scala 1:6 tutte le tipologie presenti nell’Isola e che oggi sono in fase di completamento”.

Sponde di carretto e manufatti decorati con i dipinti tipici siciliani sono stati realizzati pure dai tanti studenti dell’Istituto comprensivo Sauro-Giovanni XXIII di Catania che, con grande entusiasmo, hanno saggiato il piacere disinteressato per l’arte, per la cultura siciliana e per la condivisione di un obiettivo comune, trasformando le loro classi in veri e propri laboratori artistici.
L’evento organizzato dal Lions Club Catania Gioieni è stata occasione utile per mostrare ai presenti come la sicilianità abbia aiutato loro a fare qualcosa di straordinario.

  • carretto siciliano

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