Il ministro della Salute, Roberto Speranza, non esclude che questo possa accompagnare gli italiani nel 2022: sul tavolo la possibilità di rendere obbligatorio il Green pass fino a marzo
Prima era una possibilità remota, adesso non è più così tanto remota. Chi non ha il Green pass potrà dire addio al reddito di cittadinanza.
IL MOTIVO
Nessuna vendetta, però, ma una ragione logica: chi percepisce il sussidio, cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle, deve partecipare ai cosiddetti Progetti utili alla collettività nel Comune di residenza.
Per partecipare, va da sé, serve il certificato verde. Senza di questo il percettore risulterà “assente ingiustificato”, facendo scattare la decadenza del reddito di cittadinanza. Lo scrive chiaro e tondo il ministero del Lavoro nella nota dal numero 8526/2021: “Il beneficiario che non intende dotarsi del green pass si può suggerire di rinunciare al RdC per evitare la decadenza (in tal caso la nuova domanda può essere presentata dopo 18 mesi)”.
IL GREEN PASS
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, non esclude che questo possa accompagnare gli italiani nel 2022: sul tavolo la possibilità di rendere obbligatorio il Green pass fino a marzo o addirittura fino a fine estate.
La curva dei contagi continua a crescere facendo registrare un raddoppio di positività nel giro di tre settimane. Mediamente, spiega il fisico Giorgio Sestili, si registra un aumento medio di 1,35 casi al giorno, pari al 35% in più rispetto alla settimana precedente.
Numeri simili a quelli di settembre e ottobre di un anno fa – quando l’Italia scopriva le ‘zone a colori’ e il semi-lockdown – e che, inevitabilmente, sono destinati a lievitare durante l’inverno quando, peraltro, bisognerà fare i conti anche con l’influenza.
Ma, sottolinea Sestili, l’aumento, iniziato ad ottobre in tutta Europa, in Italia è mitigato dai vaccini “per questo la nostra situazione epidemiologica è fra le migliori”.
Anche per non perdere il vantaggio di una buona copertura vaccinale l’esecutivo sta pensando ad una proroga del Green pass, almeno fino a marzo e, contestualmente, all’estensione dello Stato di emergenza, con il quale confermare struttura commissariale, protocolli di sicurezza, come distanziamneto e mascherine, smart working e tutte quelle norme e agevolazioni collegate all’emergenza pandemia.