Nino Papania: “Autonomia, energie e competenze” - QdS

Nino Papania: “Autonomia, energie e competenze”

Vito Manca

Nino Papania: “Autonomia, energie e competenze”

mercoledì 15 Marzo 2023

Amministrative a Custonaci, Papania al lavoro per riaprire il confronto sullo Statuto Speciale: “Strumento a nostra disposizione per portare avanti le riforme”.

CUSTONACI (TP) – Quello degli autonomisti non è un mestiere facile in un Paese che rischia di frantumarsi sulle sue contraddizioni territoriali ed è ancora più difficile in Sicilia, perché qui c’è uno Statuto Speciale che spesso grida vendetta. Poteva essere, potrebbe, ancora oggi, fare la differenza ma non riesce a delineare un nuovo scenario per l’Isola. Di conseguenza essere autonomisti credibili, perché al governo della Regione, è un peso politico da sostenere con pazienza. A complicare la situazione c’è la riforma Calderoni, con lo spauracchio dell’autonomia differenziata. Gli autonomisti siciliani non possono che sentirsi in prima linea. E sono pronti a dire la loro. Un contributo d’idee arriva da Trapani, dal padre nobile dell’Mpa provinciale. L’ex senatore Nino Papania ha una soluzione, prima ancora fa una premessa. è necessario uscire dalla logica dei fronti contrapposti e porre le questioni sul campo, partendo dagli strumenti che sono a disposizione della politica. La soluzione è invece quella di rendere protagonisti gli autonomisti con l’autonomia. L’Mpa sta bene nel centrodestra siciliano, si fida del Presidente Schifani ma in politica non si lasciano spazi liberi e quello dell’autonomia differenziata potrebbe consegnare un salto di qualità ad un Mpa rinfrancato dall’assoluzione del suo leader Raffaele Lombardo. Le quotazioni del Movimento sono in netto rialzo ed una prima occasione per passare all’incasso politico è rappresentata dalla tornata elettorale di fine maggio. Voti e percentuali cambieranno ancora una volta lo scenario politico isolano. Papania è in azione perché nel territorio trapanese andranno al voto 12 Comuni su 25. Un test elettorale che impone agli autonomisti un surplus d’impegno per definire i nuovi equilibri interni alla coalizione di centrodestra. Vale anche per il resto della Sicilia ed è per questo che la dirigenza dell’Mpa è stata mobilitata dappertutto. Papania non ha dubbi, rilancia e gioca con le parole: all’autonomia differenza affianca l’autonomia che farà la differenza.
Autonomia differenziata. è un rischio per il Sud ed ancora di più per la Sicilia. Ma Schifani ha detto sì.

Anche voi pronti a sostenere la riforma?
“Lo Statuto speciale per la nostra Regione implica già autonomia in alcune materie, credo semplicemente che basterà equilibrare bene alcuni settori dove si rischia effettivamente di allargare ancora il gap tra Nord e Sud, e questo non riguarda solo la Sicilia. Ci sono due pilastri come la salute e l’istruzione su cui non ci si può permettere alcun passo indietro ma semmai sono settori da rilanciare anche con l’autonomia differenziata. Il presidente Schifani è molto attento e non permetterà alcun disequilibrio. Noi siamo dentro la maggioranza e dunque non ci sottrarremo con responsabilità”.

Il dibattito sull’autonomia differenziata non pone la necessità di una riflessione sullo Statuto Speciale siciliano?
“Il vero problema dello Statuto Speciale è che viene applicato poco, la riflessione c’è, come sempre, ma credo che sia necessario oggi pensare che attraverso lo Statuto siciliano si possa finalmente andare avanti con le riforme”.

L’assoluzione di Lombardo rilancia le quotazione dell’Mpa. Ma per fare cosa? Qual è il vostro ruolo nello scacchiere siciliano?
“Siamo in maggioranza, facciamo parte di un governo di centrodestra e dunque siamo parte dello scacchiere, così come lo ha definito. L’assoluzione dell’amico Lombardo pone fine, dopo 13 anni, ad una vicenda che ha segnato sia umanante che politicamente Lombardo. Non si doveva attendere così tanto”.

Qualche tempo fa proponeva la linea politica ed organizzativa del Partito Sardo d’Azione per incidere nelle dinamiche politiche regionali. Progetto accantonato? Meglio l’Mpa?
“L’Mpa è una realtà politica solida, abbiamo una classe dirigente presente su tutto il territorio regionale. La linea seguita è quella dell’autonomia, proprio come il Partito Sardo”.

Tra le sfide lanciate dal governo Schifani ci sono quelle del poli aeroportuali e dell’hub energetico. Sia in un caso che nell’altro la provincia di Trapani sarebbe protagonista. La sua classe politica l’ha compreso?
“La nostra classe politica sa che si deve lavorare per sintesi ed ottimizzando energie e competenze. è così che si rilancia la provincia e la Regione”.

Alle Amministrative di fine maggio, sia nei Comuni con il proporzionale che in quelli con il maggioritario c’è la corsa alle liste civiche. Espressioni dei territori o scorciatoie elettorali?
“Nessuna scorciatoia elettorale, dove il sistema di voto sarà quello proporzionale saremo presenti e riconoscibili. Nessuna mistificazione, siamo per il primato della politica”.

Le ex Province vanno rimesse in moto con l’elezione diretta dei loro organi istituzionali? Ma il centrodestra trapanese rischia di andare in ordine sparso.
“Non si va in ordine sparso, le Province vanno non solo rimesse in moto ma devono tornare ad essere il punto di riferimento dei Comuni. L’ente intermedio deve ripristinare quel dialogo che si è interrotto e che ha portato 10 anni di commissariamento e di vuoto”.

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