Niscemi ricorda il carabiniere Vincenzo Caruso - QdS

Niscemi ricorda il carabiniere Vincenzo Caruso

redazione

Niscemi ricorda il carabiniere Vincenzo Caruso

venerdì 05 Aprile 2024

Una messa nella chiesa Madre per celebrare il militare trucidato in Calabria il primo aprile del 1977, insieme a un suo collega, mentre faceva irruzione a un summit della ‘Ndrangheta

NISCEMI – Negli scorsi giorni, in occasione del 47° anniversario della scomparsa del carabiniere Vincenzo Caruso, nato a Niscemi il 6 ottobre 1950 e deceduto l’1 aprile 1977, si è svolta una celebrazione liturgica presso la chiesa Madre di Niscemi, per ricordare il militare caduto mentre svolgeva il proprio dovere. Al termine della funzione religiosa, concelebrata dal cappellano militare del Comando Legione Carabinieri Sicilia, Don Salvatore Falzone e da Don Massimo Ingegnoso, a cui hanno partecipato il sindaco di Niscemi Massimiliano Conti, le Autorità civili e militari, i parenti del decorato, una rappresentanza di militari in servizio e in congedo, delle forze di Polizia locali e delle Associazioni combattentistiche, è stata data lettura della Preghiera del Carabiniere.

Il triste episodio in cui perse la vita Vincenzo Caruso

Al termine della funzione il comandante provinciale dei Carabinieri Vincenzo Pascale ha ricordato il triste episodio in cui perse la vita il militare, sottolineando come il servizio svolto dai Carabinieri, quotidianamente esposti ai pericoli per la tutela della cittadinanza, si spinga fino all’estremo sacrificio, come quello del militare che viene ricordato.

Per ricordare il triste episodio in cui perse la vita il Carabiniere viene riportata la motivazione con la quale il 27 agosto 1977 il Presidente della Repubblica diede al militare la massima onorificenza “alla memoria”: “Componente equipaggio di autoradio, lasciato di vigilanza all’esterno di casolare isolato nel quale si era introdotto per controllo un graduato capo servizio, interveniva subito per dare man forte al superiore fatto segno a numerosi colpi di arma da fuoco da parte di pregiudicati, ingaggiando con essi, con coraggio e consapevole ardimento, un cruento scontro a fuoco. Benché gravemente ferito persisteva nell’azione uccidendo due malfattori fino a quando, privo di forze, si accasciava, stremato, al suolo, dove veniva barbaramente finito” Taurianova – 1° aprile 1977.

Dopo la messa il comandante provinciale ha deposto una corona di fiori sulla tomba dove riposa il giovane eroe, a cui nel 1990 è stata intitolata la sede della Stazione Cc di Niscemi. Il carabiniere Vincenzo Caruso, arruolato nell’Arma dei Carabinieri il 16 aprile 1969, dopo alcuni anni trascorsi in Piemonte era stato trasferito nella compagnia di Taurianova (RC).

In ogni circostanza aveva dato dimostrazione delle proprie qualità, distinguendosi per l’eccellente rendimento in servizio e per il particolare altruismo dimostrato nelle relazioni umane. Quel triste giorno di oltre quarant’anni fa, il 1° aprile 1977, alle ore 14.25, l’equipaggio dell’Aliquota radiomobile della compagnia Carabinieri di Taurianova (Rc), composto da Stefano Condello, capo equipaggio, e dal carabiniere Vincenzo Caruso, autista, intervennero presso una casa rurale in contrada “Razzà”, dove era in corso un summit tra undici soggetti appartenenti alla ‘Nndrangheta, facenti capo alla famiglia Avignone di quel centro.

Appena giunti sul posto, Condello fece irruzione all’interno del casolare, mentre il Carabiniere Caruso supportava il collega all’esterno dell’immobile. Sentiti i primi colpi d’arma da fuoco, fece anche lui ingresso nell’edificio e ingaggiò con i malviventi un cruento scontro a fuoco. Seppur gravemente ferito riuscì a sopraffare due dei malfattori, fino a quando, stremato, si accasciò al suolo dove, insieme a Condello, venne barbaramente trucidato. Le successive indagini condotte dall’Arma portarono all’identificazione ed all’incriminazione dei soggetti presenti nel casolare.

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