No Nello, no Party - QdS

No Nello, no Party

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No Nello, no Party

Giovanni Pizzo  |
domenica 19 Giugno 2022

. Senza Nello, e con un compromesso su altri, questa chiara strategia non sarebbe possibile e il Party patriottico sarebbe rinviato.

Quello che non si è capito in Sicilia è che la questione Nello si, Musumeci intendiamo, o Nello no non è una questione siciliana. Nel nostro provincialismo cerchiamo sempre di guardarci l’ombelico, ma ci sfuggono altre traiettorie. È in corso un tentativo di polarizzazione del centrodestra, come area politica elettorale, da parte della patriota Giorgia e della sua fratellanza di destra, che intende spostare, uno Sboarina dopo l’altro, il baricentro di un popolo che ondeggia ad ogni elezione.

È una strategia a piccoli strappi, impunture e corsette solitarie, compromessi territoriali, dove i sovranisti non hanno ancora costruito, e rilanci dicotomici. O di qua o di là. Un Italia in bianco e nero, dove il grigio è il peccato, non il fumo di Londra. Questa strategia meloniana punta a costruire colonne territoriali per la vera prova di forza.

Quando sarà chiaro il sistema elettorale in cui si organizzerà il sistema politico del paese. A Giorgia futura mater della Nazione conviene non scoprire le carte, perdurando il finto maggioritario italiano che tiene in piedi un becero e divisivo bipolarismo. Lei è l’unica vera ancella del maggioritario, a parole, ma si prepara le truppe per un sistema identitario proporzionale, in cui dare fondo a valori-idee forti, focalizzanti la vera natura del suo movimento.

Una natura walkiria fatta da fratelli e sorelle che puntano al Wahlalla del sovranismo, senza se e senza ma, come sostiene nel suo lessico. L’idea è quella di diventare un partito conservatore nazionalista di destra che occupi il campo dell’ex centrodestra, sgretolandolo, come Orban e come Zelensky. Un partito di maggioranza, quantomeno relativa, che trovi un nemico, su cui puntare i propri obici, e trascini masse popolari, allo sbando prodotto da globalizzazione e società post industriale, facilmente orientabili e seducibili.

La Sicilia è quindi solo un importante tassello di una visione di leadership d’area. Per questo la decisione di difendere Nello, e non optare su StancaNello, è prodromica di tanto altro. Senza Nello, e con un compromesso su altri, questa chiara strategia non sarebbe possibile e il Party patriottico sarebbe rinviato.

Tutto dipenderà dal timing che Giorgia vuole imprimere al suo futuro. Le scosse nel governo Draghi, sono un segnale di guerra che potrebbe accelerare uno strappo che in Sicilia si noterebbe enormemente. Sarebbe uno squillo di trombe per prendere di sorpresa alleati e nemici naturali, mentre sono indecisi sul da farsi. Sarà una tattica vincente? Può darsi, tanto si gioca sulla pelle dei siciliani, da anni alla mercé del pifferaio di turno.

Così è se vi pare.

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