Non solo sanificazione: linee guida covid per il settore horeca - QdS

Non solo sanificazione: linee guida covid per il settore horeca

redazione

Non solo sanificazione: linee guida covid per il settore horeca

mercoledì 03 Giugno 2020

In situazioni come quella che stiamo vivendo l’intervento, ad opera di professionisti qualificati, va ripetuto ciclicamente

Le misure già stringenti per il settore sono state ulteriormente irrigidite, ma ci sono buone occasioni da sfruttare. “Potrebbe sembrare un momento buio per il settore horeca: distanziamento sociale, mascherine e quelle che sono di fatto percepite come disposizioni “punitive” come la maggiore igiene – dice Monica Marchese di Siderat Disinfestazioni (www.siderat.it) – “A ben guardare, molte norme erano già previste e imposte da precedenti disposizioni.

Di fatto, in Italia vigeva già la normativa più stringente in tema di igiene, tracciabilitá, processi produttivi, cioè quanto rientra nel concetto di “sicurezza alimentare” a vantaggio del Consumatore. Si tratta quindi di un naturale processo di incremento di tutela nei confronti di clienti e lavoratori del comparto alimentare e turistico. Se pensiamo al fatto che l’imprenditore del settore ha sempre avuto responsabilità civili e penali nei confronti della propria clientela e del personale impiegato, si spiega il motivo per cui c’è bisogno di ricorrere a consulenti esterni per la corretta implementazione dei sistemi di autocontrollo alimentare (HACCP), per il controllo e la corretta gestione degli infestanti (pest control), per la redazione del documento di valutazione dei rischi (DVR) , e per la corretta progettazione di impianti.

Tutti questi aspetti, a causa della complessità delle norme in continua evoluzione, rendono necessario affidarsi a professionisti in grado di guidare correttamente l’imprenditore verso la soluzione migliore. Paradossalmente però, un periodo di crisi generata dalla dichiarazione di pandemia può trasformarsi in un momento propizio per ripensare e ridisegnare la propria attività, focalizzandosi e distinguendosi e facendo dell’aderenza alle norme imposte il proprio punto di forza.

Puntare sull’igiene – continua Marchese – come fattore differenziante per attirare una clientela sempre più consapevole, che continuerà a cercare garanzie di salubrità anche dopo la fine dell’emergenza sanitaria. è ragionevole pensare che, soprattutto per quanto riguarda le strutture ricettive e della ristorazione, l’ospite rimarrà più attento circa le condizioni di pulizia assicurate. Ovviamente, tale attenzione non può concentrarsi unicamente sulla sanificazione dei locali, ma deve necessariamente estendersi ad altre fasi. Pensiamo alla sanificazione delle stoviglie e alla sanificazione della biancheria ( da letto e da bagno) e del tovagliato. è irragionevole pensare di avvalersi del monouso, non solo per una questione di costi generati nel lungo periodo ma anche per il grandissimo impatto ambientale legato allo smaltimento (e ai costi che comporta).

Ragionare quindi in termini diversi, approfittando anche degli incentivi come il credito di imposta, e investire in tecnologie durevoli e che si ammortizzano in poco tempo come lavastoviglie e sistemi di lavaggio e asciugatura dei tessuti che diano garanzia di sanificazione grazie ai loro processi certificati e farne leva di marketing può fare la differenza nella percezione del Cliente. Angelo Po e Imesa sono due grandi aziende italiane che per prime da tempo hanno investito su questi aspetti, ottenendo anche certificazione di sanitizzazione secondo la norma EN ISO 15883-6, disegno igienico, controllo dei processi da remoto conforme ai requisiti industria 4.0.

Il nostro compito, attraverso la sinergia con questi due grandi player nazionali (avviata grazie a Papino New Assistance che li gestisce sul territorio), come azienda di sanificazione, consisterà quindi nell’assistere correttamente tutti quegli imprenditori che si affideranno a noi, consigliandoli per il meglio. Vinceranno le aziende del settore horeca che si doteranno di tecnologia e innovazione, ottimizzando costi di gestione interni e garantendo la sanificazione e l’igiene a 360 gradi.”

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